Vanno avanti con cautela, ma convinte di aver imboccato la strada giusta: le medie industrie del Sud continuano ad investire nelle rinnovabili. Nel fotovoltaico, in particolare, hanno fatto registrare all’Anie di Confindustria una crescita del 30% di potenza installata rispetto al 2018. Il 2020 era partito altrettanto bene, ma la crisi dell’epidemia da coronavirus ha rallentato tutto e rinviato nel tempo molto progetti. Le aziende dell’agroalimentare e del food restano, tuttavia, ai primi posti per mostrare ai mercati la loro migliore sintesi tra sistema di lavorazione e prodotto finale a basso impatto ambientale.
In Campania, comunque, il caffè Trucillo non si è fermato. Quest’anno celebra 70 anni di attività, inaugurando un nuovo impianto fotovoltaico nel moderno stabilimento alle porte di Salerno. Quale prodotto può essere più verde del nostro caffè dicono in azienda, snocciolando i dati sull’export in 40 Paesi. Grazie alla partnership con Enel X, le miscele vengono prodotte da un impatto composto da 350 pannelli fotovoltaici che in un anno generano 134.000 kWh. La torrefazione del caffè permette all’azienda di risparmiare risorse, ma soprattutto di ridurre le emissioni di CO2. Non è poco, né per l’area salernitana, né per la qualità dell’aria della Campania. I tecnici hanno calcolato una riduzione in atmosfere di 100.000 kg in un anno. Gestiscono un sistema complesso che cattura il sole e viene controllato da remoto.
Matteo Trucillo amministratore delegato della Spa, oggi racconta: “La nostra azienda è nata in casa, nella cantina davanti al mare dove mio padre Cesare, in pieno boom economico, iniziava a tostare e confezionare il caffè. Un vantaggio delle piccole aziende, soprattutto se famigliari, è la rapidità di risposta e di azione nel mercato che cambia. Noi vogliamo continuare a crescere all’estero e l’investimento nel nuovo stabilimento risponde a questo obiettivo”. I nuovi investimenti sono stati concepiti in base alle esigenze dei consumatori sempre più sensibili a prodotti e aziende rispettosi dell’ambiente. Il caffè resta bevanda di larghissimo consumo in tutto il mondo e un tostatura a basso impatto ambientale, resa nota ai consumatori può fare la differenza. Ci vogliono investimenti e aiuti economici, specialmente quando non si ha alle spalle una storia ultradecennale.