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Il budget Usa deprime le borse asiatiche

FIRSTonline

Le borse asiatiche sono di nuovo scese su preoccupazioni che il Governo Usa sospenda le attività a causa della situazione di stallo sul budget. In questi giorni, infatti, ferve la battaglia sulla Finanziaria al Congresso, e se un accordo dovrebbe essere necessariamente raggiunto entro il primo ottobre, ciò sembra ancora non raggiungibile. E anche nel caso lo stallo venga risolto, si profila all’orizzonte una nuova disputa relativa all’innalzamento del tetto del debito.

Sul fronte societario, Toyota Motor, che ottiene il 31% del proprio fatturato dal mercato americano, ha perso il 2 per cento. BHP Billiton, il maggior produttore australiano di petrolio, è calato dell’1,1% a seguito dello scivolone subito dai corsi petroliferi. Mizuho Financial Group, la terza maggiore banca giapponese, è calata del 3,2% dopo che la sua unità prestiti è stata penalizzata dal regolatore nipponico per non aver concluso transazioni con gruppi definiti dall’istituto di credito “anti-sociali”.  

“C’è nervosismo sul tetto del debito e visto il trend positivo che abbiamo avuto nel trimestre è prevedibile che ci sia un po’ di profit taking” commenta Tim Schroeders, portfolio manager di Pengana Capital a  Melbourne.

Il  Topix giapponese è sceso dell’1,7%, e il coreano Kospi ha lasciato sul terreno lo 0,5 per cento. Male anche le borse oceaniche con l’S&P/ASX 200 australiano con il segno meno (-1%) e il neozelandese NZX 50 con lo 0,8 per cento.


Allegati: L’articolo di Bloomberg

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