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Il braccio di ferro sulla Grecia pesa nelle Borse

La Borsa di Milano è la peggiore della mattinata in Europa: l’indice Ftse Mib alle 12 perde l’1,16 % a 20.881,09 punti. Meno pesante il calo di Parigi (-0,67%), di Francoforte (-0,63%) e di Londra (-0,49%). L’euro si indebolisce a 1,437 nei confronti del dollaro.

Pochi spunti positivi tra le Blue Chips, tra cui spicca la buona intonazione di Pirelli (+1,62%) Dopo una partenza al rialzo, Fiat (-0,48%) scende in terreno negativo all’indomani delle dichiarazioni di Sergio Marchionne sull’Ipo di Chrysler e sulla possibile quotazione di Ferrari

MOODY’ PUNISCE LE BANCHE FRANCESI ESPOSTE SU ATENE

FORTI PERDITE PER GLI ISTITUTI ANCHE A PIAZZA AFFARI

In Europa le vendite colpiscono soprattutto le banche. Pesa sugli istituti di crediti l’ indiscrezione del Financial Times sulla necessità di nuove iniezioni di capitale nelle banche della Grecia ed il mancato accordo tra i membri dell’Eurogruppo che si erano riuniti ieri per provare a trovare un’intesa sui modi per disinnescare la bomba del debito di Atene. Il bund future ha aperto in rialzo a 125,6 da 125,4 di ieri sera e l’euro si indebolisce a 1,436 sul dollaro da 1,440 di stanotte. Il documento, anticipato stamattina dal quotidiano inglese prevede lo stanziamento di altri 20 miliardi di euro da parte dei governi della zona euro da destinare ad una nuova iniezione di capitale nelle banche greche.  Tra le soluzioni di cui si sarebbe parlato ieri sera ci sarebbe anche quella di obbligare le banche detentrici di bond greci a uno scambio “volontario” con nuove emissioni aventi scadenze fino a sette anni. Se la manovra riuscisse, la Grecia non dovrebbe tornare sul mercato primario per almeno i prossimi cinque anni, di fatto la sua economia sarebbe quasi del tutto finanziata dall’esterno.

 L’altra novità negativa che colpisce in particolare il settore finanziario arriva, al solito, dalle agenzie di rating: Moody’s ha messo sotto revisione il rating di Bnp Paribas, Société Générale e di Crédit Agricole, in relazione al fatto che le tre banche francesi sono sensibilmente esposte in titoli di stato della Grecia. Di riflesso Intesa SanPaolo  erde il 2,4%, Unicredit -2%, Banco Popolare -1.6%. Le perdite pià corpose riguadano Ubi (-1,9%) e la Bpm (- -2%). Arretrano anche le compagnie assicurative: Gemerali ( -1%) Fonsai ( -1,6%) e Unipol ( -2,8%).

BPER, LA DILUIZIONE DEL CAPITALE PESA SUL TITOLO

VIOLA: IL TIER 1 AL 7,35 ENTRO LA FINE DELL’ANNO

In forte calo anche Bper (-3,53% a 7,515 euro) dopo l’annuncio del piano di rafforzamento del patrimonio mediante l’acquisto ,dietro emissione di nuove azioni, delle minorities (con l’eccezione del Bando Sardegna). L’amministratore delegato Fabrizio Viola ha difeso l’operazione in una conference call con gli analisti in cui ha tra l’altro anticipato che l’istituto punta a raggiungere un Core Tier 1 del 7,3% a fine 2011 dal 6,8% del 2010. “L’obiettivo è quello di anticipare l’applicazione di Basilea 3 intervendo sul principale fattore che ci crea qualche problema con la normativa di vigilanza, ovvero le minorities”.

FERRAGAMO HA GIA’ FATTO IL PIENO

OGGI IL ROAD SHOW ARRIVA A MILANO

 Il book dell’Ipo di Ferragamo è già interamente coperto.Lo riferiscono due fonti vicine all’operazione.

Il roadshow del gruppo del lusso è iniziato lunedì a Londra e oggi arriva a Milano. L’offerta termina il 23 giugno. Ferragamo ha stabilito per il debutto a Piazza Affari una forchetta di prezzo indicativa tra 8 e 10,5 euro per azione.

COLPO GROSSO DI MONTEFIBRE IN ARABIA SAUDITA

DOPO L’ACCORDO CON SABIC IL TITOLO FA +16%

Grosso balzo di Montefibre: +16,37% con volumi che alle dieci avevano già supertato di due volte e mezza la media di un’intera seduta. Tanta attenzione è dovuta al contratto con il colosso petrolchimico Saudi Basic Industries Corporation (SABIC) che concede al gruppo saudita la licenza su una tecnologia per la produzione di fibra di carbonio su cui si baserà un impianto previsto in Arabia Saudita.

E’ stato anche siglato, precisa una nota, on SABIC un “Memorandum of Understanding” per lo studio della fattibilità di un altro impianto integrato per la produzione di fibra di carbonio, da costruire nello stabilimento di Montefibre Hispania a Miranda de Ebro in Spagna

AZIMUT LANCIA IL PRIMO FONDO IN RENMIMBI PER LE IMPRESE

“ COSI’ SI PUO’ OTTIMIZZARE IL RISCHIO VALUTARIO”

Il mercato del gestito segna il passo. Azimut (-1,15%) cerca nuove aree di crescita A meno di sei mesi dall’avvio della sua presenza diretta nella regione asiatica, inizia le attività con un nuovo prodotto denominato Renminbi Opportunities che investe in depositi bancari in Renminbi (Rmb), in bond governativi e societari denominati in Rmb con durata finanziaria breve (di poco superiore ai dodici mesi). L’obiettivo è di sfruttare il processo di liberalizzazione della valuta cineseche dal 2010 può esere detenuta a Hong Kong anched ai privati di detenere liquidità in Renminbi (Rmb) mentre le società, cinesi o straniere, possono esserei emettere obbligazioni in valuta cinese (dim sum bond).  “La crescita dei depositi privati in valuta (da 90 a 510 miliardi in nove mesi) e l’enorme domanda di dim sum bond – precisa una nota di Azimut – testimonia l’interesse degli investitori per questa valuta”.

Di qui un prodotto destinato per ora a imprenditori europei con rapporti commerciali/industriali con la Cina (che possono così ottimizzare la gestione del circolante) e a investitori istituzionali, con un minimo di investimento di 250mila euro ma che, in una seconda fase il fondo potrebbe essere destinato anche al retail.

ZUCCHI . NEL GIORNO DEL BOOM

NICCOLO FRUA RIDUCE LA SUA QUOTA

Continua, dopo l’accordo con il sistema bancario, la ripresa del titolo Zucchi (+1,88 a quota 1,467). Dalle segnalazioni al Nis risulta che Niccolò Zucchi Frua ha ceduto nei giorni scorsi una quota di 43.400 titoli per un controvalore di 61.667 in due tranches: una (8.400 azioni) al prezzo di 1,39012, lltra (35.000 titoli) a 1,42829 euro.

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