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Il Big Tech Usa vola e Piazza Affari sale a quota 27 mila

FIRSTonline

Tra luglio e settembre, la somma dei ricavi di Google e di Microsoft ha superato i 110 miliardi di dollari, con una crescita del 33%. Basta questo numero a confermare che i grandi vincitori della stagione della pandemia sono stati i servizi “cloud” del colosso di Redmond (saliti in un trimestre del 36%) e la pubblicità on line: Alphabet ha raddoppiato i profitti del trimestre sul fatturato più alto degli ultimi 14 anni. Per completare questa classifica da Guinness dei primati mancano solo i conti di Apple e di Amazon, in arrivo domani. Le previsioni sono rosee, anche se Amazon mette le mani avanti: sarà difficile far meglio di un anno fa, quando, in pieno lockdown, i ricavi delle consegne a domicilio più che raddoppiarono in un trimestre.

La straordinaria forza dei giganti della tecnologia (soffre solo Facebook) basta a garantire nuovi massimi sui mercati, non solo Usa. Ma a frenare stamane il Toro è l’aumento dell’inflazione, che cresce un po’ ovunque, dall’Eurozona all’Australia. Se ne parlerà domani alla Bce, dove probabilmente anche le colombe dovranno rivedere al rialzo le stime sull’aumento sempre meno temporaneo dei prezzi. Chissà, potrebbe essere l’occasione per far riposare il Toro dopo dieci giorni di corsa sfrenata.

GLI USA TOLGONO LA LICENZA A CHINA TELECOM

Stamattina l’indice Bloomberg Apac, uno dei riferimenti per l’area Asia Pacifico, è in calo dello 0,2%. Il ribasso più ampio è quello dell’Hang Seng di Hong Kong. L’Hang Seng Tech, l’indice settoriale dove si trovano Alibaba, Tencent, Meituan e tutti gli altri colossi dell’alta tecnologia, perde oltre il 3%.

CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1,2%. Oltre ai problemi dell’immobiliare, pesa lo schiaffo dell’Agenzia Federale per le Comunicazioni americana ha tolto la licenza a China Telecom.

In Cina si salgono i timori sulla recrudescenza della pandemia: c’è il rischio che la nuova ondata metta a repentaglio le Olimpiadi invernali (mancano 100 giorni). Frenano anche il Nikkei di Tokyo (-0,5%) e il Kospi di Seul (-0,8%). Il balzo inatteso dell’inflazione in Australia, ai massimi da sei anni, ha spinto all’insù il dollaro australiano.

WALL STREET RALLENTA NEL FINALE. MICROSOFT +1,3% NEL DOPO

Ancora positive le Borse Usa: Dow Jones +0,04%, S&P +0,16% Nasdaq +0,06%. I tre principali indici del mercato azionario restano vicinissimi ai massimi della storia, ma sui minimi della seduta.

Microsoft (+1,29% nel dopo Borsa) ha stabilito un nuovo record in termini di profitto, arrivando a 20,5 miliardi di dollari, meglio delle attese. Grazie all’aumento dei ricavi dell’area cloud (+4 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il giro d’affari complessivo è aumentato in modo stupefacente a 45,3 miliardi di dollari. Non solo i dati del trimestre, ma anche le indicazioni sulla restante parte dell’anno fiscale hanno battuto le attese.

ALPHABET IN ROSSO NONOSTANTE I CONTI RECORD        

Alphabet, che pure ha sbriciolato le aspettative degli analisti, nel dopo borsa ha messo la marcia indietro (-0,24%). L’utile netto è salito a 18,9 miliardi di dollari, 2,5 miliardi in più del risultato di un anno prima. Il margine operativo è aumentato al 32%, dal 24%. Le uniche ombre, in un conto economico più che florido, sono nell’area cloud, dove i ricavi sono saliti meno del previsto.

Nel dopo borsa in forte rialzo Twitter. La società ha detto che le nuove regole sulla privacy introdotte da Apple nell’ecosistema dell’iPhone hanno avuto un’influenza negativa minima.

Robinhood ha perso il 7,5% nel dopo borsa: calano a sorpresa gli utenti della piattaforma.

AL CONGRESSO USA SI PARLA DI TASSE

Al Congresso degli Stati Uniti si parla di tasse. Tre senatori democratici hanno presentato un disegno di legge che impone alle aziende con utili superiori al miliardo di dollari di versare almeno il 15% al fisco, indipendentemente dal fatto che abbiano i requisiti per aver sgravi fiscali.

Il Treasury Note si muove poco, a 1,63%. L’euro dollaro è stabile a 1,160. Il petrolio WTI è in calo dello 0,7%, a 84 dollari il barile. L’oro perde lo 0,3%, a 1.787 dollari l’oncia.

UE, L’AUMENTO DEI PREZZI AI MASSIMI DA SETTE ANNI

La corsa dei listini azionari prosegue anche nel Vecchio Continente, dove, peraltro, le aspettative sull’inflazione nella zona euro per gli investitori del mercato obbligazionario hanno toccato nuovi massimi da sette anni. A due giorni dalla riunione del direttorio della Bce, il tasso swap sull’inflazione a cinque anni è salito al 2,0509%, oltre i target della Banca centrale. Il mercato, insomma, prevede tassi in rialzo, in linea con il tapering americano e le indicazioni della Bank of England. Ma è assai improbabile che Christine Lagarde ceda alle pressioni. Semmai, come nota lo staff di Algebris, “la Bce dovrà comunicare più chiaramente la sua intenzione in merito ai programmi di acquisto. Ciò significa dare maggiore chiarezza su quando gli acquisti potrebbero iniziare a diminuire in modo più significativo e anche sul tipo di programma che prevarrà una volta scaduto il PEPP a marzo”. Nel complesso, dunque, l’incontro di domani non dovrebbe portare grandi notizie, ma la comunicazione dovrà essere più chiara.

SPREAD A 111 PUNTI, OGGI L’ASTA BOT

L’impennata delle aspettative di inflazione si è fratta sentire sui prezzi delle obbligazioni. Il rendimento del Btp decennale sale allo 0,99% (+3 punti base), il Bund tratta a -0,13%. Ieri la Germania ha collocato 2,36 miliardi in un Bund a 7 anni. Lo spread si allarga a 111 punti base, ai massimi degli ultimi quattro mesi.

Il Tesoro ha dato il via ieri alla tornata d’aste di fine mese piazzando l’importo massimo complessivo offerto di 3 miliardi di euro in Btp short e Btpei a 30 anni. Oggi saranno sul piatto 6 miliardi di Bot semestrali, mentre giovedì – nell’appuntamento più atteso dell’emissione a medio/lungo – saranno a disposizione degli investitori titoli fino a 7 miliardi, incluso un nuovo decennale.

PIAZZA AFFARI BUCA QUOTA 27 MILA

Continua il momento magico di Piazza Affari: +0,58% a 26.970 punti. Nel corso della seduta l’indice ha superato più volte il livello dei 27 mila punti. Da inizio anno la performance del FTSEMIB si amplia a +21,50%, in linea con il Cac di Parigi (21,60%), ma doppia rispetto a quella dell’Ibex di Madrid (+11,30%) e meglio di quella del Dax di Francoforte (+14,70%). L’indice Eurostoxx 50 è a +18,70%. La piazza migliore di ieri è stata Madrid, in rialzo dell’1,14%. Acquisti anche su Parigi e Francoforte, che guadagnano rispettivamente lo 0,83% e l’1%.

SALE L’ORÉAL, CORRE SAP

Sull’onda del rialzo delle stime di Interparfum, che produce i profumi di Jimmy Choo, Lanvin, Coach e MontBlanc, la quotazione di L’Oréal è salita del 2%.

Sul Dax si mettono in luce Deutsche Post (+1,8%) e Sap (+2%). Il governo tedesco ha ridotto le previsioni di crescita della Germania per l’anno in corso al +2,6% rispetto ad aprile, quando si prevedeva una crescita del Pil del +3,5%. Per il 2022 il governo si aspetta una crescita del +4,1%, rispetto all’attuale previsione del +3,6%.

LA CITY AI MASSIMI, RECKITT BENCKISER +6%

Fuori dalla Ue è in rialzo Londra (+0,76%) su nuovi massimi da febbraio 2020. Tra le migliori performance in Europa, quella dell’inglese Reckitt Benckiser (+6%): la società dei prodotti per la casa ha alzato le stime sui ricavi dell’anno, per effetto di andamento molto positivo del terzo trimestre.

BREMBO, PIRELLI, FERRARI: AUTO SUPERSTAR A MILANO

In grande evidenza il comparto auto. Partenza da Grand Prix per Ferrari, che in apertura mette a segno il massimo storico a 208,50 per poi rallentare fino a chiudere a +0,40%. Gli analisti sono ottimisti in vista della trimestrale del 2 novembre.

Corre Brembo (+2%), che ha presentato lunedì un nuovo sistema frenante intelligente basato sull’intelligenza artificiale.

In ottima forma anche Pirelli, +2,5% nel giorno dei conti Michelin: Equita ha confermato il rating buy con target price di 6,2 euro e ha aumentato il peso del titolo nel suo portafoglio principale.

Bene anche Stellantis (+0,6%) in vista della trimestrale di giovedì. Positiva Stm (+1,46%) prima del consiglio sui conti in tarda serata. Tra gli industriali bene anche Interpump (+2,21%).

CAMPARI, PRESE DI BENEFICIO SUI MASSIMI

Contrastata Campari. Il titolo, dopo la pubblicazione degli eccellenti conti del trimestre, ha segnato il massimo storico per poi arretrare rapidamente sull’onda di prese di beneficio. La regina dell’Aperol spritz chiude a -4,2% dopo aver archiviato i primi nove mesi con vendite nette pari a 1,58 miliardi di euro, in crescita del 27,3% su base organica (+22,9% la variazione totale) rispetto a un anno prima e del 24% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Ebit rettificato è di 359,8 milioni (+54,2% sul 2020 e +31,7% sul 2019). Nel solo terzo trimestre le vendite nette sono cresciute del 12,8% (+27,3% rispetto allo stesso periodo del 2019), mentre l’Ebit del 16,2% (+29% sul 2019). L’utile netto prima delle imposte rettificato è cresciuto del 56,1% a 343,3 milioni.

SOCGEN PREMIA INTESA, FRENA LA RACCOLTA DEL GESTITO

Sottotono i bancari: poco mossa Banco Bpm, recuperano Unicredit e Mps, protagoniste del matrimonio mancato. Su Intesa Sanpaolo (+0,75%): SocGen ha alzato il target price a 2,6 euro da 2,45 euro, confermando a hold il rating.

Cattolica (-0,2%) si avvicina al prezzo d’Opa lanciato da Generali. Denaro su Banca Mediolanum (+1,5%) nonostante i dati Assogestioni abbiano mostrato a settembre una frenata della raccolta di risparmio gestito. Tra i titoli del settore bene anche Poste (+1,32%), Azimut (+1,21%) e Banca Generali (+1,06%).

IL BRASILE SORREGGE TIM

In crescita Tim (+1,07%) dopo i risultati della società brasiliana. Per gli analisti i conti della controllata latinoamericana sono coerenti con le guidance e confermano il buon andamento del business.

ITALIAN SEA LANCIA L’OFFERTA SU PERINI NAVI

The Italian Sea Group ha presentato al giudice delegato del Tribunale di Lucca una proposta irrevocabile per l’acquisto dell’intero complesso aziendale del fallimento Perini Navi per un prezzo di 47 milioni. Saes Getters +5,7%.

MONDADORI METTE IN VENDITA GRAZIA INTERNATIONAL

Mondadori (+2,4%) sta trattando la cessione di Grazia International. Safilo +6%. Esi +10% dopo l’accordo da 25,3 milioni di euro per la realizzazione di sei impianti fotovoltaici.

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