Il 2013 inizia nel modo migliore. Dopo l’accordo sul fiscal cliff strappato da Barack Obama ai Repubblicani al Congresso spaccati a metà, le borse, dall’Asia all’Europa, prendono il volo in attesa di Wall Street.
Il rialzo è corale. Dopo la chiusura positiva di Wall Street (S&P500 +1,69%), che già aveva annusato aria di intesa, l’indice Msci Asia Pacific (+2,7%) si è portato su livelli che non vedeva dal giugno 2011. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato 655,06 punti a 23.311,98 punti, sui massimi dal giugno 2011, con scambi per 82,44 miliardi di dollari di Hong Kong (8,01 miliardi di euro). In rialzo anche il Kospi della Corea del sud (+1,7%) e il Taiex di Taiwan (+1,04%)
In Europa, a Francoforte il Dax guadagna il 2,05%, in avvio di seduta ha fatto segnare i nuovi massimi dal gennaio 2008 a quota 7.771 punti. L’indice Eurostoxx50 sale del 2,1%. Parigi +2,36% registra i nuovi massimi dal luglio 2011, Madrid +2,66% si spinge sui top da marzo, Londra +2,08%.
Sul listino brillano Nokia +5,6%, Inditex +3,3% e Volkswagen +3,2%. La liquidità fuoriesce intanto dai bond “sicuri” della Germania, il Bund future decennale perde oltre un punto e si porta a 144,3 da 145,6 di fine 2012. L’oro, altro bene rifugio per eccellenza, sale dello 0,5% a 1.682 dollari l’oncia.
Sale anche l’euro sul dollaro, a un passo da quota 1,33. La moneta unita tratta a 1,329 nei confronti del biglietto verde, rispetto agli 1,3192 di lunedì sera e 115,899 yen dai 114,45 di due giorni fa. Il dollaro viaggia in lieve incremento sulla divisa nipponica a 87,186 (86,69 lunedì).
Ma la Borsa migliore per ora è Piazza Affari con l’indice FtseMib che avanza del 3,2% a 16.809 punti, valore che non vedeva dal 27 marzo 2012. Aiuta anche il dato sull’indice Pmi manifattura di dicembre, salito a quota 46,7, massimo dal marzo 2012, contro attese a 45,3.
Lo spread apre la settimana in contrazione di 25 punti base e ri-discende sotto quota 300, a 292 per l’esattezza, per un rendimento del Btp 10 anni al 4,35% minimo dal febbraio 2010.
Di riflesso, la liquidità fuoriesce dai bond “sicuri” della Germania, il bund future decennale perde oltre un punto e si porta a 144,3 da 145,6 di fine 2012.
Tutte le 40 blue chip di Piazza Affari sono in deciso rialzo, a partire dal le banche: Unicredit avanza del 4,1%, Intesa +4,69%, Pop. Milano +3,87%, B. Pop. Emilia Romagna +6,12%, Monte Paschi +3,46%, Mediobanca +4%.
Lo spread sotto quota 300 fa bene anche ai titoli del risparmio gestito, da Mediolanum +3,96% ad Azimut +2,67% e a Banca Generali +2,2% oltre che agli assicurativi. Generali +4,51%, Fondiaria Sai +4%, Cattolica +2,4%.
Si riparla di un’Opa su Impregilo +2,15%. Ma tra i pochi titoli in controtendenza c’è Sias -3,3% del gruppo Gavio dopo le indicazioni negative dagli adeguamenti tariffari. Gemina +1,5%, in odore di nozze con Atlantia +2,68%, riduce il guadagno iniziale superiore al 4%. Fra i titoli industriali, Fiat sale del 2,96%, Finmeccanica +2,9%, StM +3,46%. Sale il petrolio (Brent +0,6% a quota 111,80 il barile), salgono Saipem +3,75% ed Eni +0,51%.
Positive anche le utilities: Enel +3,19%, A2A +3,68% (s’avvicina l’intervento Cdp nella controllata ambiente) e Telecom Italia + 2,46%. Rimbalza Mediaset +4,43%.