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Ignazio Marino, il chirurgo genovese che ha conquistato Roma

Il nuovo sindaco di Roma è Ignazio Marino. All’anagrafe, Ignazio Roberto Maria Marino. Nato a Genova il 10 marzo del 1955 da madre svizzera e padre siciliano, Marino vive a Roma da quando ha 14 anni. Si è laureato in medicina e chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore (a Roma), ha studiato a Cambridge in Inghilterra, negli Stati Uniti a Pittsburgh e si è specializzato in trapianti d’organo: in Italia ha eseguito il primo trapianto su un paziente sieropositivo.

Marino è entrato ufficialmente in politica nel 2006, quando si è candidato al Senato come indipendente ed è stato eletto nei Democratici di Sinistra. Nel 2008 è stato rieletto in Senato con il Partito Democratico. Da quando si è avvicinato alla politica, Marino si è costantemente occupato di sanità e diritti civili. Ha presieduto la XII Commissione Igiene e Sanità (2006) e la Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale (2008), contribuendo con il suo impegno alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Si è più volte esposto in merito all’introduzione di una legge sul testamento biologico.

Nonostante si professi cattolico, Marino ha sempre dichiarato di credere in una visione più che laica della politica. Alcuni ricorderanno una sua conversazione su temi etici con il Cardinale Carlo Maria Martini, pubblicata nel 2006 dall’Espresso.

Nel luglio del 2009 Ignazio Marino si è candidato alla segreteria del Partito Democratico, sfidando Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini: ottenne alle primarie il 12,5% dei voti. In quel periodo il Foglio sollevò la vicenda delle presunte irregolarità che Marino commise nel Centro medico di Pittsburgh per il quale lavorava. Il quotidiano pubblicò una lettera di dimissioni datata 6 settembre 2002, controfirmata da Marino e scritta dal direttore dell’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC) della Pennsylvania. A Marino erano contestate delle irregolarità amministrative e gli venivano imposte una serie di condizioni per la risoluzione del suo rapporto di lavoro: il rimborso della cifra contestata, la restituzione dei materiali offerti dall’università, la rinuncia a ogni buonuscita e l’allontanamento anche dal Centro Nazionale Trapianti di cui Marino era membro e dall’Ismett di Palermo, uno dei centri di trapianti più importanti d’Europa fondato dallo stesso Marino tre anni prima in collaborazione con Pittsburgh. Marino si era difeso affermando che effettivamente risultavano delle “discrepanze” su alcuni rimborsi che lui stesso aveva deciso di segnalare e che, “proprio per questo motivo si era creata una situazione conflittuale con l’amministrazione dell’Università”. Alla fine del 2012 una sentenza ha condannato alcuni articoli del Foglio, del Giornale e di Libero, per lo “stravolgimento” di quei fatti attraverso “un’interpretazione personale, fuorviante e fuorviata”, stabilendo che non ci fosse alcun nesso fondato tra l’allontanamento di Marino dall’ospedale di Pittsburgh e le irregolarità amministrative.

Ignazio Marino, da senatore, ha vinto le primarie del centrosinistra del 7 aprile. I suoi principali antagonisti erano David Sassoli e Paolo Gentiloni. Marino, nella sua candidatura, è stato sostenuto da Goffredo Bettini, politico romano di lungo corso e già stretto collaboratore di Veltroni durante i suoi anni da sindaco. E’ stato appoggiato da una parte importante del Pd (che fa riferimento a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio) e da Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola.

Al primo turno delle elezioni amministrative di Roma, Marino ha ottenuto il 42,6% dei voti. A poco più di mezzo’ora dalla chiusura delle urne del ballottaggio, è chiaro a tutti che Ignazio Marino ha conquistato il Campidoglio. La campagna elettorale del “Daje Roma” del chirurgo genovese ha conquistato un gran numero dei romani che ieri e oggi sono andati a votare. “Dobbiamo liberare Roma e farla tornare a respirare, a sperare, a sorridere. Roma rinascerà dalla palude in cui è caduta in questi anni”, con queste parole venerdì Marino ha salutato i suoi sostenitori alla chiusura della campagna elettorale in piazza Farnese. “Vogliamo indietro la nostra Roma” ha ribadito. Gli elettori si sono espressi, la palla ora passa a lui. A Ignazio Marino, nuovo sindaco della città di Roma.

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