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IGF Italia 2020: lo sviluppo digitale decisivo per la ripresa

Dl 7 al 9 ottobre parte online IGF Italia 2020: il dibattito globale sui temi relativi alla governance di Internet – Un appuntamento ricco di temi e punti di vista sul futuro delle imprese e sui giovani, sulla svolta digitale verso una crescita economica sostenibile dopo la pandemia

IGF Italia 2020: lo sviluppo digitale decisivo per la ripresa

La digitalizzazione è l’elemento chiave per la ripartenza economica, soprattutto in questo periodo di pandemia. Proprio sulle nuove sfide digitali, sugli scenari futuri e sugli interventi da attuare si incentrerà l’evento Internet Governance Forum (IGF) Italia 2020, condotto sotto l’egida dell’ONU, organizzato per la prima volta dal Sistema camerale italiano che si terrà online dal 7 al 9 ottobre 2020.

Si tratta di un luogo d’incontro multilaterale e multistakeholder, aperto a tutti, con oltre 30 appuntamenti e più di 150 relatori (rappresentanti dei principali attori internet nazionali e non), per discutere sui principali temi relativi al governo di Internet: dalle regole alle procedure fino alle infrastrutture e ai programmi che ne determinano il funzionamento e l’evoluzione, dal punto di vista tecnico, economico e sociale.

Negli ultimi 5 anni circa il 70% delle imprese ha investito nella trasformazione digitale, di cui il 40% ha puntato sul “capitale umano”. Nel dettaglio, il 37,8% delle imprese ha investito nel “reskiling”, cioè nella formazione del personale esistente, mentre il 2,9% ha reclutato nuove figure professionali come investimento.

Tuttavia, secondo l’indice Desi 2020, elaborato dalla Commissione Europea, l’Italia è al 25° posto in Europa in fatto di digitalizzazione e all’ultimo posto per competenze digitali (solo il 44% le possiede).

“La crisi da Covid 19 – ha affermato il Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano –  ha rafforzato la necessità di integrare le soluzioni digitali in tutti i settori dell’economia e della società: dalla salute all’istruzione fino alla produzione manifatturiera e industriale e all’inclusione sociale. Settori che possono offrire un contributo cruciale alla crescita e alla produttività e che possono garantire una maggiore resilienza nella fase post crisi”.

“Ma se i governi devono essere pronti a promuovere questo cambiamento tecnologico e a porre soluzione di adattamento a questa nuova dimensione di normalità, i cittadini devono essere accompagnati nell’accogliere le nuove tecnologiche – ha continuato Pisano – Ciò richiederà un rapido aggiornamento delle politiche dell’economia digitale, ad esempio rafforzando le infrastrutture e la connettività digitale, promuovendo la penetrazione delle tecnologie all’interno del nostro territorio, garantendo privacy e sicurezza dei dati”.

Il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Mirella Liuzzi, ha sottolineato invece come la pandemia abbia portato alla luce la difficoltà di avere una connessione performante. Di come il governo debba lavorare per offrire a tutti i cittadini tutte le possibilità per fare impresa ma anche per istruirsi e dialogare con le PA. L’obiettivo è colmare il ritardo digitale, non solo per la politica industriale ma soprattutto per una questione di inclusione sociale.

A tal proposito, secondo i dati Istat sul 2019, 1 famiglia su 3 (il 38,8%) non aveva un dispositivo, pc o tablet. Il Ministero dello Sviluppo Economico per stimolare la domanda di accesso ad una connessione a banda ultra-larga ha pubblicato 2 decreti: uno riguardante il “Piano Scuola” e l’altro il “Piano Voucher Famiglie”. Entrambi volti a ridurre il divario digitale, soprattutto nelle “aree grigie”, e per supportare le famiglie a basso reddito, nonché la diffusione delle apparecchiature informatiche.

La trasformazione digitale non deve mirare al semplice progresso tecnologico, ma deve operare in conformità con i valori umani, deve essere equa e sostenibile, così da migliorare non solo il benessere collettivo, ma anche quello personale.

Bisogna dotare tutti i cittadini e le imprese degli stessi strumenti, per rafforzare la competitività e potenziare le competenze digitali. Puntare sui giovani e all’alfabetizzazione della rete, per conferire le nozioni necessarie e una maggiore responsabilità nell’uso di internet. Infine, sfruttare questa crisi per mettere a punto degli interventi mirati e immediati per colmare quel divario digitale che ancora affligge il nostro Paese.

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