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IED Milano: da oggi al via Ecocentrico, economia circolare come base per i futuri progetti

Per una settimana a cura dello IED un evento dedicato a progettazione e design sostenibile. Un evento che spiana la strada al nuovo Campus

IED Milano: da oggi al via Ecocentrico, economia circolare come base per i futuri progetti

C’è un concetto filosofico che in questi giorni gira a Milano, e non solo tra chi si interessa di arte: la natura ha valore nella sua totalità più che in ogni sua singola parte. Lo diffondono gli studenti dell’Istituto Europeo di Design (IED) delle sedi italiana, spagnola, brasiliana. I ragazzi sono a Milano per Ecocentrico, uno spazio artistico e divulgativo sull’ambiente aperto al pubblico. Un autentico open lab nell’area ex macello dove sorgerà il nuovo Campus dell’Istituto. Il laboratorio è aperto da oggi 17 aprile a domenica 23 ed è in collaborazione con l’Associazione Giacimenti Urbani.

Com’è nello spirito di questa organizzazione – stimolare percorsi di economia circolare e combattere sprechi di ogni genere – allo stesso modo per tutta la settimana a Milano si svolgeranno laboratori fotografici, audio, video e multimediali. Concentrarsi su strumenti multimediali per parlare di ambiente, paesaggio urbano per far crescere la coscienza critica tra le nuove generazioni, è un metodo che l’arte del Novecento non ha mai adoperato. Queste session hanno il merito di congiungere le abilità tecniche con le aspettative delle persone comuni. «Questo progetto conferma la determinazione con la quale il Gruppo IED vuole formare i giovani studenti, designer professionisti del futuro, sui temi della circolarità e della rigenerazione, non solo di materiali, ma anche di luoghi urbani e di contesti sociali » dice Fabrizia Capriati, Responsabile Comunicazione del Gruppo IED. Ci sembra un modo per assottigliare il confine tra studio e realizzazione di spazi condivisi sin dalla ideazione. Milano non è nuova a questo genere di sperimentazione. La città dal punto di vista climatico è nella “Missione 100 città climaticamente neutre “ e vuole allontanare gli incubi socio-ambientali. Il futuro Campus nell’area dell’ex Macello di Porta Vittoria, sarà “ a sua volta un ulteriore e straordinario progetto di rigenerazione e riqualificazione sul lungo periodo” aggiunge Fabrizia Capriati.

Milano progetti i suoi spazi ascoltando le persone

Aprire laboratori artistici giovanili in città gravate dagli effetti climatici e urbanizzazioni caotiche indica una presa di coscienza dei futuri creativi. Il loro talento si misurerà con questioni tanto estese quanto vicine alla vita di ognuno di noi. Sarebbe bello se i Comuni, le imprese di costruzioni, gli Enti territoriali prestassero più attenzione a queste fatiche dei corsi di studio. Fare rete con il territorio è , infatti, uno degli obiettivi su cui punta Ecocentrico. Obiettivo di qualità, sicuramente. Gli scambi scambi culturali e le relazioni umane con chi non si occupa di design o edificazione, diventano la base per uscire dalle teorie, lavorare materiali, usare strumenti che non deturpino l’ambiente. E se è già compromesso si riparte da zero con nuove idee. Diciamolo chiaramente: è ambientalismo responsabile per “ progettare consapevoli dell’impatto che generiamo sul pianeta che abitiamo, sulle persone e sulle altre specie viventi che lo abitano con noi”.  L’impegno dell’Istituto Europeo di Design vuole assumere i connotati di Società Benefit, dicono in sede. La proiezione nella Milano “dai vorticosi pensieri” ( cfr. Ada Merini “Per Milano “) in questa settimana sono, appunto, i laboratori curati dagli studenti. C’è lì anche un yurta geodetica dove entrandovi, ci si renderà conto delle trasformazioni urbane, sociali, culturali intervenute nella città. Gli spazi sono la materia prima dei futuri design professionisti. Ed a loro ha pensato lo staff di Giacimenti Urbani, mettendo a disposizione materiali di recupero, usati per realizzare il  progetto espositivo. Un esempio di micro economia circolare nelle mani di progettisti con lo sguardo al futuro. Hanno tutto il tempo di mostrare la propria ingegnosità senza fare eccessivo dispetto alla città dei grattacieli e delle archistar.

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