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ICE: presentata l’indagine sulla percezione della meccanica strumentale italiana nell’area NAFTA

Sono stati presentati ieri, presso la sede dell’Associazione Federmacchine a Cinisello Balsamo (Milano), i risultati del sondaggio “Awareness Survey” per l’area NAFTA (Stati Uniti, Canada e Messico), redatto annualmente nell’ambito del Progetto Machines Italia con il contributo di Federmacchine e degli Uffici ICE di Chicago, Toronto e, da quest’anno, Citta del Messico. L’edizione 2012 dell’indagine “Awareness Survey” ha incluso inoltre i risultati dell’ “Automation Study”, realizzato in collaborazione con la rivista statunitense IndustryWeek, il cui focus consiste nell’analisi dell’indice di utilizzo della robotica e delle pratiche di automazione adottate dalle imprese dell’area NAFTA operanti in diversi settori dell’industria.

L’indagine, condotta presso le aziende locali statunitensi, canadesi e messicane, è finalizza a fornire un quadro informativo sulla percezione della meccanica strumentale italiana nell’area NAFTA, esaminando i criteri di valutazione e selezione dei prodotti e il grado di consapevolezza dei compratori locali rispetto alle peculiarità che contraddistinguono macchinari e tecnologie Made in Italy. Si tratta di un’importante strumento d’analisi per le imprese italiane operanti nel settore della meccanica strumentale nei paesi dell’area NAFTA e offre spunti utili sia alle imprese italiane operanti a livello locale intenzionate a rafforzare la propria presenza, sia alle aziende in procinto di penetrare tali mercati, permettendo di individuare i trend di investimento nel breve termine.

Il sondaggio 2012 si basa sulle informazioni, fornite da circa 700 persone tra manager e responsabili acquisti di imprese manifatturiere locali di varie dimensioni, riguardanti sia importanti aspetti e tendenze che caratterizzano il settore in cui operano queste imprese, sia le preferenze che influenzano la loro individuale scelta nell’acquisto dei prodotti, nonché previsioni ed esigenze su acquisti futuri. Il campione, rappresentativo delle aziende manifatturiere che utilizzano macchinari e attrezzature appartenenti a ben 15 settori distinti (per esempio, macchine agricole, per la ceramica, per l’industria cartotecnica e grafica, ecc.), è composto in percentuale consistente soprattutto da imprese statunitensi e canadesi (rispettivamente, circa il 65% e il 25% delle imprese intervistate).

Tra i punti di forza che contraddistinguono i prodotti italiani di meccanica strumentale nell’area NAFTA, l’indagine ha evidenziato l’elevato contenuto d’innovazione, una tecnologia superiore rispetto alla media dell’offerta internazionale di settore e un appropriato rapporto tra qualità e prezzo. Del 38% degli intervistati, rappresentato da utenti o da utilizzatori in passato di macchinari italiani, circa la metà ha affermato che, grazie al contribuito dei macchinari italiani acquistati, ha potuto procedere alla realizzazione di prodotti che altrimenti non sarebbero stati in grado di realizzare. Questi hanno infatti attribuito ai prodotti italiani il merito per aver permesso una qualità superiore dei prodotti lavorati, il rafforzamento delle fasi di produzione, l’estensione della capacità produttiva, la realizzazione di nuovi prodotti e la riduzione tempi di produzione.

In contrasto con la valutazione positiva dell’offerta dell’industria italiana della meccanica strumentale, i servizi post-vendita sono invece diffusamente considerati carenti: il supporto tecnico per assistenza e ricambi non sempre risulta tempestivo, i costi di manutenzione sono spesso troppo elevati, e talvolta le aziende clienti incontrano difficoltà di comunicazione con le controparti italiane.

Collocandosi al quarto e al terzo posto tra i paesi di origine dei macchinari acquistati rispettivamente dalle imprese statunitensi e canadesi, l’Italia risulta essere particolarmente rinomata in questi paesi per la produzione soprattutto di: macchine agricole, per la lavorazione del marmo e della pietra e per la lavorazione del legno.

L’indagine sul 2012 ha raccolto, per la prima volta, anche i dati relativi all’attività italiana in Messico: sessanta tra i manager intervistati provengono infatti da questo paese. Dalle informazioni raccolte dall’indagine, questi manager hanno indicato tra gli aspetti positivi che caratterizzano i prodotti italiani: la buona relazione qualità-prezzo, la precisione, la flessibilità, la robustezza, il design e la velocità; tra i punti di debolezza sono stati indicati invece: carenza di pezzi di ricambio, servizi post-vendita e di manutenzione non sempre adeguati e prezzi elevati. I risultati dello studio sulla familiarità dei brand colloca infine le imprese italiane al secondo posto, dopo la Germania.

Il Messico rappresenta un importante mercato, le cui prospettive economiche sono positive e indicano una forte crescita. Tra i settori che maggiormente beneficeranno di tale sviluppo, spiccano le industrie: automobilistica, elettronica di consumo ed elettrodomestici, ICT e aerospaziale. Di fatto, numerosi sono i fornitori di primo livello appartenenti all’industria automobilistica e aerospaziale che di recente si sono espansi in Messico: il paese offre infatti notevoli vantaggi di costo dei fattori produttivi e importanti potenzialità di sviluppo per le imprese italiane che riusciranno a posizionarsi nell’emergente segmento di fornitori locali di componenti di secondo e terzo livello.

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