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ICE presenta il Piano Nazionale Export 2013-15: crescita ed export a 620mld

Come già anticipato nel nostro articolo di ieri, è stato presentato a Roma dal Presidente dell’Agenzia ICE Riccardo Monti, alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti e del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, il Piano Nazionale Export 2013-2015.

L’export e la competitività delle imprese italiane sui mercati esteri sono tra le strategie fondamentali per lo sviluppo del sistema economico italiano: grazie infatti a un aumento del 5% del valore aggregato delle esportazioni (stimato a oltre 470 miliardi di euro) e alla contemporanea contrazione delle importazioni, nello scorso anno l’Italia ha conseguito un saldo commerciale positivo di circa 10 miliardi di euro, nonostante la difficile congiuntura internazionale, l’aumento dei prezzi delle risorse energetiche e le restrizioni al credito. Da questo punto di vista, l’economia italiana, se confrontata con i principali competitors europei, si qualifica come uno dei sistemi che meglio difende le proprie quote di export nel mercato, anche grazie al continuo aggiornamento qualitativo della produzione. Da quanto è emerso, se questa tendenza positiva dovesse essere confermata e rafforzata, il sistema Italia potrà generare, entro i prossimi 3 anni, 150 miliardi di euro di export aggiuntivo, superando la quota di 600 miliardi di euro tra beni e servizi, entro la fine del 2015.

Il Piano Nazionale Export presentato identifica alcune azioni strategiche fondamentali in tal senso. Già nel corso degli ultimi dodici mesi è stata avviata una profonda revisione del sistema di supporto all’internazionalizzazione, basato sulla Cabina di Regia e su un nuovo modello operativo rappresentato da un forte coordinamento di tutte le componenti della rete estera; un nuovo processo di pianificazione condivisa delle attività promozionali tra agenzia ICE, Camere di Commercio e altri enti coinvolti; la creazione di un polo di finanza per l’internazionalizzazione all’interno della Cassa Depositi e Prestiti, che comprende SACE e Simest (il 29 dicembre scorso è stato finalizzato l’acquisto delle due società dell’export finance da parte della CDP). 

Ieri è stata inoltre ribadita l’importanza dell’aumento di risorse destinate alla facilitazione dell’accesso ai tradizionali strumenti di promozione, come l’apertura di nuovi uffici ICE, fiere, missioni, workshop in mercati ad alto potenziale. Altri punti riguardano il potenziamento degli incentivi all’aggregazione di imprese, data la loro limitata dimensione media; l’intensificazione delle attività di formazione rivolte alle imprese esportatrici, incentivando così l’assunzione di figure professionali specifiche come export manager e il rafforzamento delle azioni dirette alla diffusione dell’e-commerce, della grande distribuzione e all’attrazione di investimenti produttivi esteri.

Dal punto di vista finanziario, il supporto della Cassa Depositi e Prestiti, di Simest e di SACE, è indispensabile per rafforzare gli strumenti a favore delle imprese esportatrici, superando i problemi rappresentati dal limitato accesso al credito all’esportazione e agli alti costi dello stesso, senza dimenticare la scarsità delle risorse a disposizione e della liquidità. Qui sta proprio uno dei punti principali, a nostro parere, di una nuova strategia per l’internazionalizzazione e per il rafforzamento dell’export delle nostre imprese. Ma su questo punto contiamo di ritornare nei prossimi giorni, perché è un argomento centrale, e come abbiamo già detto, se l’attività del governo Monti si è sbilanciata di più sul tema della promozione all’estero, quella del prossimo governo dovrà incentrarsi sul problema del sostegno all’export ed agli investimenti diretti esteri delle nostre imprese.

È stata inoltre sottolineata l’adozione di azioni più incisive contro la contraffazione e a favore della tutela dei marchi contrastando le barriere non tariffarie, in particolare nel settore agro-alimentare. Diversi sono gli strumenti di cui è prevista l’adozione in tale prospettiva. Nel 2013 aumenteranno le risorse finanziarie a disposizione dell’Agenzia ICE per la Promozione Nazionale, passando da 30 a 60 mln di euro nel corso di quest’anno (la media 2008-10 era di circa 80 mln di euro, compreso il contributo privato a carico delle imprese, mentre nel 2010 ammontava a 122 mln). Sarà incrementata la soglia di deducibilità fiscale delle spese di rappresentanza all’estero, per iniziative di incoming e ammortamenti accelerati per la costituzione di stabili organizzazioni all’estero.

Verrà varato un Testo Unico per le normative in materia di internazionalizzazione quale risposta alle esigenze di semplificazione manifestata dalle imprese. Si tratta della classica riforma a costo zero, utile per tutte le parti: ma ci permettiamo di avere qualche perplessità, perché è dal 1999 – 14 anni – che se ne parla e non s’è mai visto niente, e prima che il governo che nascerà dalle prossime elezioni riesca ad adottare un provvedimento del genere, passerà un bel po’ di tempo. Saranno avviate misure di diffusione dell’e-commerce come la piattaforma in fase di sviluppo “Vetrine Virtuali” dell’Agenzia Ice, ovvero una serie di cataloghi elettronici in cui sia possibile promuovere la propria offerta produttiva ed entrare in contatto con potenziali partner, e il Programma Google-Unioncamere. Per quanto riguarda il settore agro-alimentare, saranno avviate campagne di sensibilizzazione delle istituzioni internazionali e nazionali alla tutela dei prodotti tipici e delle indicazioni geografiche, maggiore supporto legale e fiscale alle imprese esportatrici attraverso la creazione di reti di professionisti, prevedendo un avanzato sistema di formazione sulle regolamentazioni multilaterali in materia di barriere non tariffarie.

Gli incentivi per l’assunzione di figure professionali votate all’internazionalizzazione prevedono l’assunzione di giovani professionisti come export manager, procurement analysts ed e-commerce manager, senza dimenticare programmi di formazione specializzata sul campo all’estero, alla stregua dei programmi francesi di apprendistato come Volontariat InternationaI Enterprise di UbiFrance. A sua volta, l’attivazione di sistemi informativi a supporto dell’export prevede un coordinamento più efficiente e allo stesso tempo più semplificato degli strumenti già esistenti, l’avvio di strumenti informativi presso le Camere di Commercio e l’avvio dell’International Trade Hub. 

Queste le parole del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera: “L’internazionalizzazione è stata uno dei cardini della politica industriale del nostro Governo. Anche in un periodo di crisi la propensione internazionale del nostro sistema produttivo, misurata dalla quota di export sul PIL, è cresciuta in modo significativo, passando dal 22 al 30%. Le nostre quote di mercato tengono meglio rispetto a quelle di molti nostri competitors. Il Piano presentato oggi fissa un obiettivo ambizioso, ma alla nostra portata. In quest’anno abbiamo lavorato per rafforzare e ampliare gli strumenti a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese. Con la ricostituzione della nuova Agenzia ICE, la concentrazione di tutti gli strumenti di export finance presso la CDP e l’istituzione del Desk Italia per l’attrazione degli investimenti esteri si è creato un modello completo ed efficace. Se si lavora insieme, davvero si può fare la differenza”.

Il presidente dell’Agenzia ICE Riccardo Maria Monti ha poi aggiunto: “Si tratta di obiettivi di assoluto rilievo strategico – come testimoniano la partecipazione del Presidente del Consiglio e del Ministro dello Sviluppo Economico – per favorire una più robusta ripresa della crescita economica del Paese, prevista riattivarsi già nei prossimi mesi”.
Speriamo di poter dar loro ragione, fra qualche mese.

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