Ibra lancia la sfida, CR7 risponde. La domenica di campionato certifica il primo posto dei rossoneri, capaci di vincere anche a Udine (1-2) con il solito Ibrahimovic, ma anche il ritorno al successo della Juventus, corsara contro lo Spezia grazie al rientro in grande stile di Cristiano Ronaldo (1-4). I titoli sono questi, ma la sesta giornata ha messo in luce tante altre cose: la clamorosa sconfitta del Napoli contro il Sassuolo delle riserve, il successo della Roma sulla Fiorentina (2-0), l’incredibile vittoria in rimonta della Lazio sul campo del Torino (3-4). Insomma, non ci siamo certo annoiati anche perché i gesti tecnici, come spesso succede, non sono mancati.
Il primo, in ordine cronologico e non solo, è quello di Ibrahimovic, una splendida rovesciata che ha consegnato al Milan una partita difficile, tignosa proprio come l’Udinese di Gotti. I rossoneri non hanno giocato bene come in altre occasioni, ma proprio per questo possono esultare ancora di più: i grandi obiettivi si conquistano passando per giornate così, in cui si vince anche senza brillare. Ibra ha deciso il match con la giocata di cui sopra (83’), ma aveva propiziato pure il gol dell’1-0 servendo l’assist a Kessie, prima che De Paul trovasse il momentaneo 1-1 su rigore (48’, fallo di Romagnoli su Pussetto).
Una prova maiuscola, che deve aver stuzzicato ulteriormente l’ego di Ronaldo, deciso a rientrare col botto per ricordare a tutta Italia, se ancora ce ne fosse bisogno, la sua forza. Missione compiuta perché il portoghese, appena guarito dal Covid, ha morso il freno in panchina fino al 56’, guardando i compagni pareggiare contro lo Spezia. Al gol iniziale di Morata (14’) infatti aveva risposto Pobega (32’), per un 1-1 che non poteva far felice la Signora, costretta a vincere a tutti i costi. Poi però Pirlo, scuro e tirato come Paratici e Nedved in tribuna, ha deciso di giocarsi la carta CR7 al posto del deludente Dybala e lui l’ha ripagato dopo neanche 3’: scatto sul filo del fuorigioco, dribbling secco su Provedel e palla in buca (59’). Il 2-1 ha definitivamente sbloccato la Juve, che ha prima triplicato con Rabiot (67’), poi firmato il poker ancora con il portoghese, questa volta dal dischetto (76’).
Domenica di sorrisi anche per le romane, vittoriose con Fiorentina e Torino. Relativamente semplice il compito dei giallorossi, la cui superiorità sui viola è apparsa schiacciante, tanto che il 2-0 finale sta addirittura stretto. Il match infatti, sbloccato da Spinazzola (12’) e chiuso da Pedro (70’), non è mai stato in discussione e solo un grande Dragowski l’ha tenuto aperto fino alla fine. La panchina di Fonseca, imbattuto in stagione se si esclude lo 0-3 a tavolino di Verona, è ormai tornata saldissima, quella di Iachini invece traballa pericolosamente: le voci su Sarri, che non a caso sta trattando la rescissione con la Juve, non aiutano, ma il grosso lo stanno facendo i risultati, tutt’altro che in linea con le aspettative di Commisso.
Giornata folle invece per la Lazio, passata dallo sconforto di una sconfitta-beffa al tripudio di una vittoria agguantata in uno dei recuperi più folli mai visti. Al 94’ infatti il Torino vinceva 3-2 grazie ai gol di Bremer (19’), Belotti (24’ su rigore) e Lukic (87’), che sembravano rendere vani quelli di Pereira (15’) e Milinkovic-Savic (49’). Nulla di più sbagliato, perché in pieno recupero la Lazio ha trovato il 3-3 con un rigore di Immobile (95’), ma soprattutto il clamoroso 4-3 con Caicedo, autore di una zampata che ha mandato in visibilio Inzaghi e all’inferno Giampaolo, la cui panchina traballa ancor più di quella di Iachini.
Nessun rischio in quel senso per Gattuso, che anzi sta per festeggiare il rinnovo di contratto fino al 2023, ma certo che quella appena trascorsa, per lui, non è stata una bella giornata. Il suo Napoli, infatti, ha fallito l’esame di maturità contro il Sassuolo di De Zerbi, ottimo nonostante le pesantissime assenze di Caputo, Berardi e Djuricic, che sembravano condannarlo quasi senza appello. Invece i neroverdi hanno dimostrato di avere un gioco corale di altissimo livello a prescindere dai singoli, mentre gli azzurri non hanno saputo fare lo stesso. E così, complici anche alcune grandi parate di Consigli, a fare festa sono stati gli ospiti, capaci di espugnare il San Paolo grazie ai gol di Locatelli su rigore (59’) e Maxime Lopez (95’), oltre che di prendersi un incredibile secondo posto in classifica in solitaria, a soli due punti dal Milan e davanti a Juve, Atalanta, Napoli, Inter, Roma e Lazio. Uno spettacolo, proprio come questo strano campionato in tempo di Covid: colori, tifo e passione mancano, gol e colpi di scena decisamente no.