Iberdrola, una delle più grandi aziende al mondo nella produzione e fornitura di energia elettrica, punta sull’Italia. Presente nel nostro Paese da poco più di un anno, oggi l’azienda è pronta a “spiccare il volo” per raggiungere un obiettivo ambizioso: “1 milione di clienti entro il 2022”, spiega a FIRSTonline il Country Manager di Iberdrola Italia, Lorenzo Costantini. Approfittando dell’imminente rivoluzione decretata dal passaggio al mercato libero, Iberdrola intende espandersi commercialmente nel nostro Paese, con una strategia che si fonda sull’energia verde e sul digitale.
In quest’intervista abbiamo chiesto a Lorenzo Costantini, numero uno dell’azienda in Italia, di spiegarci quali saranno le prossime mosse della società e cosa dovranno aspettarsi i consumatori italiani da un settore che sta per affrontare un enorme cambiamento: l’addio al mercato regolato.
Dottor Costantini, Iberdrola è leader in Spagna e nel Regno Unito e state aumentando la produzione in tutti i vostri mercati principali: Portogallo, Stati Uniti, Messico e Brasile. Quali sono il presente e il futuro dell’azienda in Italia?
“In Italia siamo presenti da poco nella fornitura di energia elettrica, gas e altri prodotti associati. Abbiamo creato tutto da zero e siamo molto contenti di come sta andando. Adesso siamo pronti per spiccare il volo, a intensificare al massimo l’attività per raggiungere il nostro obiettivo. Dall’inizio del 2018 siamo riusciti a creare una base di 150mila clienti. In parallelo, per far conoscere il brand, abbiamo fatto delle campagne pubblicitarie e siamo arrivati, secondo i dati a nostra disposizione, a dei livelli di notorietà molto buoni. Serve tempo, ma la strada che abbiamo settato è quella giusta”.
In numeri, qual è il vostro obiettivo?
“In Spagna forniamo elettricità a 16 milioni di clienti. In Italia puntiamo a raggiungere un milione di clienti entro il 2022. Il nostro target è il consumatore domestico, anche se siamo fornitori in altri segmenti come grandi clienti industriali e pmi. Proprio allo scopo di ampliare la nostra base, alla fine di settembre uscirà una nuova campagna con la quale presenteremo un prodotto innovativo che ci consentirà di stabilire un filo diretto tra Iberdrola e i clienti”.
Di che prodotto si tratta?
“Cerchiamo di offrire un prodotto che si adatti il più possibile ai consumi e agli stili di vita dei clienti e allo stesso tempo proviamo ad affiancarli e accompagnarli in un eventuale cambio di piano. Se quello scelto non si rivela adeguato a consentire il maggior risparmio possibile, li aiutiamo a capirlo e a correggerlo. Faccio un esempio pratico: un lavoratore che passa tutto il giorno in ufficio spesso è costretto a fare le lavatrici di sera o durante i weekend, quindi consuma molta più energia in queste ore. La nostra offerta riesce ad adattarsi ai bisogni e mira a creare una maggiore consapevolezza dei consumi, ma anche di ciò che il mercato libero offre rispetto a quello tutelato.
Oggi una famiglia su due in Italia è ancora nel mercato tutelato. Iberdrola, grazie a campagne specifiche, aiuterà i consumatori a individuare il piano più adatto per conseguire un maggiore risparmio. Non solo, fondamentali saranno anche il verde e il digitale. ‘Verde’ perché siamo uno dei leader mondiali nella produzione di energia rinnovabile e tutte le nostre offerte sono 100% energia certificata verde e senza costi aggiuntivi per il cliente. ‘Digitale’ perché puntiamo molto sul canale digitale sia per l’acquisizione dei clienti che per il customer care e la customer experience”.
Ha fatto riferimento al mercato libero. A luglio 2020 dovrebbe scattare la definitiva liberalizzazione del mercato elettrico italiano. Quali opportunità si aprono per un gruppo che come voi vuole espandersi sul mercato italiano?
“Il decreto concorrenza stabilì la fine del mercato regolato per il 2018. È stato posticipato due volte e adesso siamo arrivati alla data del 1° luglio 2020. La fine del mercato regolato può rappresentare un’opportunità soprattutto per imprese grandi come noi che intendono entrare ed espandersi in Italia. Non è però il driver che ha guidato il nostro investimento.
Indubbiamente la fetta di mercato che gli operatori si troveranno davanti sul mercato libero sarà interessante. Crediamo che ci sia un eccessivo numero di operatori. Il report dell’Autorità parla di 400 società attive nella vendita di elettricità e oltre 200 nel gas. Sono numeri troppo alti, sfido chiunque a ricordarsi più di 5 o 6 player. Il mercato libero consentirà di mettere ordine nella confusione. Un’impresa importante come Iberdrola, finanziariamente solida e con una capitalizzazione di oltre 60 miliardi è in grado di dare un segnale forte anche ai regolatori”.
Quindi secondo lei il mercato libero aiuterà anche a far emergere le società più solide e che offrono una maggiore qualità?
“Il percorso in questa direzione è già iniziato. Tra i player principali è già in atto un consolidamento, nonostante la miriade di piccole società attive nel settore. La fine del mercato tutelato potrebbe accelerare ancora di più questa tendenza ridisegnando l’assetto, garantendo una maggiore affidabilità delle società di vendita e del sistema stesso, ponendo delle nuove regole che possano rendere il mercato più fluido ed efficiente. È un’occasione per dare un nuovo volto al mercato a 360 gradi”.
Come ha detto c’è una grandissima confusione sull’argomento. Molti utenti non hanno ben chiaro cosa significhi ‘mercato libero’. Abbiamo parlato delle opportunità offerte alle aziende, ma quali possono essere i vantaggi per i clienti?
“È vero, c’è la forte necessità di informare in maniera puntuale i clienti. Anche la stessa parola ‘tutela’ può portare i non addetti ai lavori a pensare che nel mercato libero non ci siano garanzie. In realtà il mercato libero è già ampiamente tutelato da parte dei regolatori. Per quanto riguarda i vantaggi per i clienti, il primo è senza dubbio il risparmio. È giusto far sapere ai consumatori che c’è la possibilità di spendere qualcosa in meno. Se si dà un’occhiata alla classifica delle offerte presente sul sito dell’Autorità ci si rende conto che già oggi ci sono tanti piani che permettono di risparmiare rispetto al prezzo di tutela.
I vantaggi riguardano anche i servizi innovativi legati alla commodity e quindi ai servizi energetici. È un mondo in cui la liberalizzazione può agire da propulsore perché permette al cliente di affacciarsi sul mercato, vedere quali sono le offerte più convenienti, i servizi più adeguati alle proprie esigenze. Il tema non è solo il prezzo, ma anche la qualità dell’offerta”.
Abbiamo parlato dell’espansione commerciale di Iberdrola in Italia. Intendete acquisire anche nuova capacità produttiva?
“Iberdrola ha presentato un piano globale di investimenti sulle rinnovabili al 2022 di 11 miliardi. È un piano molto ambizioso, ma non si sa ancora come verrà declinato tra i vari Paesi. Se per Iberdrola il mercato spagnolo è già maturo, negli altri Paesi la nostra strategia richiede, oltre ai progetti di espansione commerciale, anche la presenza di impianti rinnovabili. Vogliamo fare un passo in più verso la generazione di energia rinnovabile, eolica e solare, in tutti i Paesi. Stiamo già sviluppando progetti eolici e fotovoltaici in Francia e in Portogallo. Vedremo se anche in Italia si presenteranno opportunità interessanti.”.
State cercando di acquisire degli impianti?
“Non ho informazioni specifiche a riguardo. Come considerazione posso dire che probabilmente crescere rapidamente in maniera totalmente organica in produzione rinnovabile è oggettivamente più complesso e lungo rispetto ad una espansione commerciale dove sfrutteremo la nostra consolidata esperienza internazionale per acquisire nuovi clienti senza acquisizioni di società terze. Anche perché ciò che vogliamo è costruire un’identità solida basata sulla nostra narrativa d’impresa, sui nostri valori, sul nostro prodotto verde e digitale.