Grazie al calo del prezzo del petrolio e al parallelo aumento del traffico aereo le compagnie aeree internazionali quest’anno, secondo le previsioni, registreranno utili netti pari a 33 miliardi di dollari, il livello più alto mai raggiunto fino ad oggi. Queste le ultime stime diramata dalla Iata, l’associazione mondiale del trasporto aereo di cui fanno parte 260 compagnie, l’83% del totale.
La stima risulta superiore di 3,7 miliardi di dollari rispetto a quella diffusa sei mesi fa, quando la stessa Iata aveva parlato di 29,3 miliardi di profitti. Rispetto al 2014 il miglioramento dovrebbe essere di quasi 17 miliardi, dato che l’anno scorso gli utili netti complessivi si eran ofermati a 16,4 miliardi di euro. Nel 2016 inoltre, l’associazione prevede profitti per 36,4 miliardi, un nuovo record che però potrebbe essere messo in dubbio da alcune criticità, come ad esempio l’impatto dei recenti attentati terroristici che, secondo la Iata ha causato un rallentamento nelle prenotazioni dei voli verso l’Asia.
Scendendo nel dettaglio a registrare un incremento degli utili netti sono state soprattutto le compagnie aeree nordamericane, per le quali si stiamano profitti per 19,4 miliardi nel 2015 e 19,2 miliardi nel 2016. Per quanto riguarda l’Europa, la stima è salita a 6,9 miliardi dai 5,8 miliardi previsti sei mesi fa. Nel 2016 le compagnie europee dovrebbero generare 8,5 miliardi di profitti netti. Seguono le compagnie dell’Asia-Pacifico con profitti per 5,9 miliardi nel 2015. Le compagnie aere mediorientali invece, secondo le previsioni, dovrebbero registrare una flessione degli utili a 1,4 miliardi di dollari, 400 milioni in meno rispetto alle stime di giugno. A pesare i conflitti dell’area. In rosso America Latina e Africa, con perdite per 300 milioni di dollari.
Purtroppo occorre registrare che, secondo la Iata, tra le compagnie in perdita figura anche Alitalia che quest’anno prevede un rosso pari a 200 milioni di euro.