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I tre focolai di Ucraina, Egitto e Libia

Mentre le autorità europee si concentrano sulla soluzione del caso greco, gli occhi dei mercati e delle cancellerie puntano anche su altri focolai internazionali. 

UCRAINA

Un colpo d’artiglieria ha colpito un ospedale di Donetsk, uccidendo un numero ancora imprecisato di persone (4 secondo alcune fonti, 15 secondo altre), mentre l’esercito ucraino dichiara di aver registrato nelle ultime 24 ore due morti e 18 feriti nella lotta contro i separatisti filo-russi solo. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha detto di non avere “il minimo dubbio” che gli Usa manderanno armi a Kiev.

LIBIA

Un tecnico francese potrebbe essere stato sequestrato in libia, a Mabrouk, nel campo petrolifero gestito dalla società francese Total insieme alla compagnia di stato libica. I media libici hanno diffuso la notizia citando fonti militari e di sicurezza, ma il portavoce della Total ha negato il rapimento, precisando che tutto il personale è stato da tempo evacuato. Rimane l’ipotesi che i jihadisti di ansar al sharia, formazione alleata dell’Isis, abbiano rapito una guardia del sito che dipende dall’esercito e quindi non è legata alla compagnia petrolifera francese.

EGITTO

Duecentotrenta militanti del fronte anti-Mubarak che avevano contribuito al rovesciamento del potere in Egitto nel 2011 sono stati condannati questa mattina alla prigione a vita dalla corte de Il Cairo. Il tribunale avrebbe condannato anche 39 minori, che dovranno scontare 10 anni di carcere per il loro coinvolgimento negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine nel 2011. Intanto, oggi nella capitale egiziana sono esplose due bombe (una in città, una vicino all’aeroporto), ma non risulta ci siano feriti. 

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