SOS, RECESSIONE IN ARRIVO CON LE TRIMESTRALI USA
A MILANO 39 BLUE CHIPS IN ROSSO: SI SALVA PIRELLI
Dato dopo dato si sgretola l’ottimismo della Corporate America. La cautela ha contagiato, ora dopo ora, anche i listini europei: a Milano l’indice FtseMib scende del 1,81%, a quota 15.578, più di Madrid -1,37% e cali più o meno della stessa entità caratterizzano gli indici di Londra -1,43%, Parigi -2,18% e Francoforte -2,03%. In rosso anche Wall Street: Il Dow Jones arretra dell’1,18%, il Nasdaq cala dell’1,02% e lo S&P 500 cede l’1,14%.
A premere sui mercati sono le trimestrali. DuPont -7% colosso della chimica Usa, ha archiviato il terzo trimestre con un utile per azione di 32 cent contro una previsione di 46 centesimi. Il fatturato si è attestato a quota 7,4 miliardi di dollari, contro gli 8,15 miliardi stimati dal mercato. Per fronteggiare la contrazione della domanda, DuPont ha annunciato un taglio di circa 1.500 posti di lavoro nell’arco di 12-18 mesi.
In giornata ad alimentare il pessimismo ci ha pensato UPS, il colosso mondiale della logistica e termometro della congiuntura mondiale, che ha ridotto le stime di utile del 2012, pur avendo centrato le attese relative al terzo trimestre. Anche United Technologies Corp ha riportato un calo del 3,3% negli utili e ha tagliato le stime sulle vendite per il 2012. Stessa musica per 3M che ha rivisto e stime di profitto 2012 al pari di Texas Instruments: un pessimo segnale per Stm -3,16% che rilascerà i conti nella notte.
L’unica nota positiva arriva da Apple che lancerà oggi un nuovo tablet, più piccolo e meno caro. Secondo alcuni è la mossa più importante dopo il debutto dell’iPad di due anni fa.
La burrasca per l’Europa, una volta tanto, non nasce da problemi del debito sovrano. Al contrario, alla burrasca sui listini azionari fa da contrappeso la quasi calma sui titoli di Stato della zona euro. Il rendimento del Btp a dieci anni è pari al 4,76%, spread a quota 320, in crescita di 15 punti base rispetto a ieri sera.
L’asta spagnola di stamattina si è chiusa bene, anche se è doveroso segnalare che non c’erano particolari criticità visto che si trattava di scadenze a 3 e 6 mesi, Collocati 3,53 miliardi di euro contro i 3,5 miliardi massimi indicati dall’emittente. Rendimenti sui sei mesi in calo a 2,023% da 2,213% dell’asta di settembre.
Non aiutano Piazza Affari le parole di Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia, secondo cui non è scontato il target di un deficit/Pil 2012 al 3%. Secondo Rossi potrebbe essere prudente prevedere contenute misure correttive in primavera per raggiungere il target di pareggio strutturale anche nel 2013.
L’euro è in leggero ribasso contro il dollaro a 1,300 da 1,3024 della chiusura di ieri.
Deboli anche le materie prime: il Brent è al sesto calo consecutivo con un -0,8% a 108,6 dollari il barile, l’oro cede l’1% a 1.710 dollari, minimo da inizio settembre.
Fra le blue chip milanesi, tutte in sorro salvo Pirelli, spicca la caduta di Finmeccanica, in ribasso del 3,71% dopo la notizia dell’arresto per corruzione dell’ex direttore commerciale Paolo Pozzessere.
Forte ribasso anche di Fiat -2,2%, dopo che Société Générale ha confermato la raccomandazione sell e tagliato il target price a 3,5 euro. Parigi, riferisce il Financial Times, sta per correre in soccorso di Peugeot con un’iniezione di 5-7 miliardi a favore del braccio finanziario di Psa. E’ il più massiccio aiuto per l’auto dal 2009. Il governo francese procede in direzione opposta a quanto suggerito da Sergio Marchionne. Un problema in più soprattutto se si procederà su queste basi alle nozze tra Psa e Opel.
Abbassato anche il target di Mediaset -4,21%: da 1,30 a 1,25 euro, raccomandazione reduce. L’Espresso scende del 3,2%, Mondadori -2,5%.
In calo anche le banche: Unicredit perde l’1,86%, Intesa -2,14%, Mediobanca -2,1%.
Forte ribasso anche per i titoli del lusso spinti all’ingiù dalla caduta dei conti di Mulberry: Ferragamo -4,33%, seguono Tod’s -3,22% e Cucinelli -3,9%.
L’unica blue chip in rialzo è Pirelli, che guadagna lo 0,6% grazie ai buoni risultati annunciati dalla concorrente Michelin, in rialzo del 5%.
Rimbalza la holding Camfin + 5,8%.
Quasi invariata Impregilo -0,13%, grazie alla prospettiva degli indennizzi alle società che hanno lavorato per progettare il Ponte di Messina, opera poi accantonata. Impregilo, capofila della cordata che si era aggiudicata la realizzazione del Ponte, dovrebbe ricevere 135 milioni.