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I tassi negativi sono un over-boost, ma non possono durare a lungo

Per capirci, teniamo presenti i motori per le auto. Per aumentarne il rendimento si sono diffusi i turbo compressori che comprimono l’aria nei cilindri ottenendo una potenza maggiore di quella che con la stessa cilindrata si otterrebbe con l’aspirazione a pressione atmosferica. Per i motori a più alte prestazioni, poi, è stato aggiunto un over-boost, un supplemento di compressione che esalta ancor più le prestazioni, ma mettendo a dura prova temperature e tenuta dei materiali. L’over-boost, pertanto, è utile per uno spunto o un sorpasso, ma poi occorre escluderlo altrimenti manda il motore in pezzi.

I tassi negativi sono l’over-boost di una politica monetaria già espansiva: possono dare una spinta aggiuntiva, ma per poco, altrimenti il sistema salta. Salta perché assume evidenza l’altra faccia di una moneta che a prima vista può sembrare solo benefica, la faccia della caduta o dell’azzeramento dei rendimenti del capitale. Nella norma, il capitale non solo può, ma deve generare un rendimento, perché non rappresenta solo un eccesso di reddito del suo intestatario, ma è la fonte di reddito degli intermediari e delle istituzioni finanziarie, banche e fondi pensione in primis.

Se immaginiamo che banche e fondi pensione non ricavino più un reddito dai loro impieghi del denaro abbiamo la portata della rivoluzione che ne deriva: le banche dovranno puntare il proprio conto economico sui servizi e sulle commissioni (il cui costo finale sta infatti aumentando da tempo) e i fondi pensione, già alle prese con lo sfavorevole andamento dei contributi, dovranno ridurre l’importo delle pensioni erogate o attingere al patrimonio.

Se si aggiunge che chi ha un gruzzolo piccolo o medio sul cui frutto aveva fatto conto ora può trovarsi in qualche difficoltà (ad esempio per pagare un mutuo) si ha una idea sommaria (così la possono giudicare gli economisti, lo so) del fatto che i tassi negativi, se protratti nel tempo, non sono affatto solo rose e fiori.

Questo spiega perché lo stesso Draghi va insistendo che, anche se lui ce la mette tutta, occorre che il suo over-boost, durato già più a lungo della previsione iniziale, venga colto come occasione per iniziative dei governi per ribaltare la previsione che i tassi negativi, da soli, introdotti per creare un po’ di inflazione, finiscano per generare deflazione.

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