La banca centrale indonesiana si avvia a elaborare nuove regole sul rapporto prestito/valore (LTV, ‘loan to value ratio’) per quanto riguarda i mutui immobiliari offerti dalle banche che seguono i precetti islamici della sharia, che, come è noto, vieta gli interessi. Se non si pagano interessi, come fare per raffreddare la domanda di case quando questa minaccia la bolla immobiliare? Uno strumento sta in un più basso LTV: la sharia, che non è molto versata nell’alta finanza, non ha niente da dire in proposito. Ma gli interessi legati ai prestiti sharia sono veramente zero?
In verità no: i banchieri sharia in Indonesia (ma anche in altri paesi mussulmani) trovano il modo per circumvenire la lettera, se non lo spirito, della proibizione. Un modo è quello del ‘musrayakah mutanaqisah (MMQ)’, una forma di prestito in cui la banca agisce come proprietaria della casa e gradualmente cede la proprietà al ‘mutuatario’ che paga un ‘affitto’. Un’altra forma sta nel ‘murabahah’: la banca compra l’immobile a un certo prezzo e poi lo rivende all’acquirente a un prezzo più alto, e l’acquirente paga il dovuto gradualmente, con rate ‘senza interessi’.
Leggi il Jakarta Post