“Le tasse sono una cosa bellissima” diceva la buon anima di Tommaso Padoa Schioppa nel 2007. E aveva ragione, dato che le imposte sono la benzina che fa funzionare il motore dello Stato. Tutto giusto, se non fosse però che, in molti casi, paghiamo carissima una benzina di scarsa o scarsissima qualità.
L´Istituto brasiliano di Pianificazione tributaria ha voluto misurare la qualità di tale “benzina” e ha stilato la classifica dei 30 Paesi in cui si pagano le tasse più alte. Ed è venuto fuori, senza troppe sorprese per la verità, che Brasile e Italia si trovano in fondo alla classifica, rispettivamente all´ultima e penultima posizione. Se infatti come cittadini paghiamo imposte altissime, in cambio lo Stato ci offre servizi scadenti e investimenti statali scarsi. In Brasile il 35% del Pil deriva dalle tasse, mentre in Italia è ben il 43% (dati Ocse 2010).
Al vertice della classifica si colloca l´Australia. Secondo gli analisti brasiliani è il miglior Paese in cui pagare le tasse: gli australiani versano allo Stato il 25,9%, ma hanno l´indice di ritorno in servizi ed investimenti da parte dello Stato più alto. Subito dietro, con percentuali analoghe ci sono gli Stati Uniti (24,8%), la Corea del sud (25,1%), il Giappone (26,8%), l´Irlanda (28%) e la Svizzera (29,8%). In pratica, dove si paga meno si ottiene il miglior ritorno economico per i cittadini.
E se Germania, Inghilterra e Austria se la passano di gran lunga meglio che il Bel Paese, veniamo superati anche da Grecia, Slovacchia, Argentina e Uruguay. Non fanno molto meglio di noi invece Belgio, Ungheria e Francia che ci precedono di un soffio.
Una sorpresa viene invece dai Paesi scandinavi: famosi per l´eccellente qualità dei servizi offerti si collocano comunque nella parte bassa della classifica. “Danimarca e Svezia incassano molto, ma anche così non sono tra i primi quando si tratta di IDH (l´indice di sviluppo umano, ndr)” spiega il presidente dell´IBPT João Eloi Olenike.
L´Australia ad esempio ha un´imposizione fiscale del 25,9%, quasi la metà di quella danese (44,6%). Eppure l´IDH australiano è di 0,929, mentre in Danimarca è dello 0,895. “I Paesi che offrono un miglior ritorno alla popolazione, come nel caso dell´Australia – scandisce Olenike – riescono a mantenere un IDH elevato con meno risorse che per esempio Danimarca e Norvegia”.
In altri Paesi, come in Brasile e in Italia, nonostante le troppe tasse c´è un sistema ingessato che spende troppo per far funzionare la macchina amministrativa, per pagare il debito pubblico e la previdenza. Se poi ci mettiamo la corruzione , l´evasione fiscale e gli sprechi, ecco che il quadro è completo e le tasse si trasformano in una cosa bruttissima.
Guarda la classifica.