I mercati si preparano ad un felice Natale. Negli Usa l’accordo sul fiscal cliff entro il 31 dicembre sembra improbabile, ma né Obama né i repubblicani vogliono la guerra: lo speaker John Boehmer ha proposto un “piano B”, soluzione di compromesso (più tasse per i redditi da un milione di dollari insù, un anno di tempo per decidere i tagli di spesa). I mercati apprezzano la disponibilità.
Wall Street chiude così in rialzo: il Dow Jones sale dello 0,87%, S&P +1,15%, Nasdaq +1,26%. Stessa musica in Asia: l’indice Nikkei +1,62% supera di slancio quota 10.000 bp, Hong Kong sale dello 0,7%.
Aria di festa perfino nella vecchia, depressa Europa. La Borsa tedesca + 0,7% torna ai livelli del gennaio 2008. Londra ha guadagnato lo 0,5%, Parigi +0,4%. In Italia lo spread torna a quota 303, dove si trovava prima della crisi del governo Monti. Il rendimento dei Btp è sceso al 4,44% e il differenziale con il Bund tedesco si è ridotto di ben 14 punti base. L’indice FtseMib, intanto, è salito dello 0,9% : solo Madrid ha fatto meglio.
ASIA
Il forte calo dello yen, sceso a quota 11,63 nei confronti del dollaro, fa da propellente al rialzo dei titoli giapponesi più legate all’export: Canon sale del 4,5%, Toyota +2,2%.
Ma l’attenzione è concentrata sulla Corea del Sud, dove oggi i mercati sono chiusi in occasione delle elezioni: la figlia dell’ex dittatore Park Geun Hye è in lieve vantaggio sullo sfidante, l’ex dissidente Moon: 48% contro 47,5%. A Seul come a Tokyo al centro della campagna elettorale sono state le formule per rilanciare l’economia. La signora Park ha invitato, nel suo ultimo comizio, Hiunday e Kia a copiare gli show room di Audi e Bmw di Gangnam, un sobborgo bene della capitale.
AMERICA
Risultati migliori del previsto per Oracle. Sale anche la previsione di spesa per il mercato del software nella prima metà del 2013. Nel dopo Borsa i titoli Oracle segnano un rialzo dell’1,6%.
Nel corso del pomeriggio, oltre alla conferma delle trattative sul fiscal cliff, sono giunte indicazioni sul buon momento del mercato immobiliare. L’indice della fiducia dei costruttori elaborato da un’associazione di imprese del settore in collaborazione con Wells Fargo è salito in dicembre a 47 da 45 di novembre, il dato è in linea con le previsioni degli economisti ma è comunque notevole perché con questo passo in avanti l’indice si è portato sui livelli di 6 anni fa, prima della crisi dei subprime. Immediata la reazione dei finanziari: Morgan Stanley +3,2%, Bank of America +3,3%.
Tra le società, cenni di reazione da parte di Apple +2,9%. Bank of America afferma che la fase di correzione del titolo, una discesa accompagnata dal diffondersi di timori sulle contromosse della concorrenza, dovrebbe essere finita. La settimana scorsa, Apple ha perso il 4,4%, dai massimi di settembre il 25%. Ieri la società dell’iPhone ha riportato una sconfitta nelle guerra legale in corso contro i suoi concorrenti, un giudice americano ha detto no alla sua richiesta di bloccare la vendita di alcuni telefonini Samsung.
Wal Mart è invariata nonostante l’inchiesta del New York Times sulla sussidiaria messicana del primo gruppo al mondo della grande distribuzione: per ottenere i permessi di apertura in località ad alto valore commerciale, l’azienda pagava tangenti. L’inchiesta avviata dalla autorità di Città del Messico a seguito di queste rivelazioni sull’operato di Wal Mart de Mexico, si è conclusa alla fine del mese scorso: non sono emerse irregolarità.
EUROPA
Note positive dalla periferia dell’eurozona. Il governo spagnolo ha collocato in asta 1,58 miliardi di titoli di Stato a tre mesi con un rendimento a 1,195%, in calo dal precedente 1,254%. Buona la domanda pari a 2,6 volte l’offerta. Venduti altri 1,95 miliardi di titoli a sei mesi con un rendimento a 1,609% da 1,669% precedenti con una domanda pari a 2,9 volte l’offerta.
Festeggia anche lo spread decennale greco dopo che S&P ha deciso di alzare il rating da “selective default” a B-. Il differenziale scende a 1.120 punti base, sui minimi dall’agosto 2011.
ITALIA
In Piazza Affari sono state le banche a segnare il passo del rialzo. Monte Paschi è avanzata del 3%, che si aggiunge al +6% di ieri. In rialzo ancheUnicredit+3,2%, Intesa +1,8%, Ubi+4,2%, Banco Popolare +4,2%. Tra le assicurazioni, Generali è salita dell’1%, Unipol+2,1%,Fondiaria–Sai +2,3%.
Le prime risultanze sui fondi di private equity e sui fondi alternativi non presentano impatti significativi sul patrimonio aziendale delle Generali. L’analisi sollecitata dal numero uno Mario Greco al Comitato del controllo interno e ulteriori verifiche verranno effettuate dallo studio Erede.
Enel ha guadagnato l’1,1%, Telecom Italia è scesa dello 0,5%. Poco mossa Eni , in progresso dello 0,1%, mentre Saipem è scesa dell’1,6%. Il petrolio è in rialzo con il Brent scambiato a 108,8 dollari al barile (+1%).
Finmeccanica ha guadagnato il 2,7%: si avvicina la conclusione del lungo iter per la vendita del 14% di Avio e del 55% di Ansaldo Energia.
Fiat è salita dell’1,7%: è stata indicata dal broker americano Bernstein come una “best pick” nel panorama auto europeo per il prossimo anno.
Astaldi ha guadagnato il 3,3%. Indesit è finita in ribasso del 2,2% nonostante indiscrezioni su incentivi al settore elettrodomestici. In mattinata il titolo aveva toccato i massimi dell’anno. Gemina è caduta in ribasso del 7% per l’ipotesi di uno stop al rinnovo delle tariffe aeroportuali.