I mercati stabili in Asia, bene i futures su Londra e New York – scende l’oro
L’indice regionale Msci Asia Pacific ha fluttuato fra -0,1 e +0,1% in questo primo giorno della settimana, fermandosi quindi sui livelli raggiunti dopo cinque giorni di costante progresso la settimana scorsa.
L’inizio dei colloqui fra i ministri degli esteri di Ucraina e Russia a Berlino indica un leggero allentamento del rischio geopolitico, che i mercati stanno recependo. In Cina a luglio i prezzi delle case sono scesi in 64 delle 70 città censite: la ragione sta nella stretta nelle condizioni di accesso ai prestiti immobiliari; un fattore, questo, che ha più che compensato gli allentamenti sulla proprietà immobiliare a livello locale. L’indice Shanghai-Shenzen sta crescendo dello 0,4%, avvicinandosi ai massimi dell’anno. A Tokyo la borsa è stabile.
In Australia il ‘misery index’ – la somma del tasso di disoccupazione e del tasso di inflazione – ha raggiunto (per colpa di una disccupazione che è balzata al 6,4% della forza lavoro), quota 9,4, il massimo dal 2008, facendo crescere le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi.
L’euro è un poco più forte, a 1,34 contro dollaro, e lo yen anche si rafforza a 102,3. Di seguito alle minori tensioni internazionali l’oro ridiscende a 1302 $/oncia; il petrolio, dopo il forte calo di venerdì, riguadagna un punto e segna 96,8 $/b (WTI). Positivi (fra +0,3 e +0,4%) i futures su Londra e Wall Street.
http://www.bloomberg.com/news/2014-08-18/asian-stocks-head-for-longest-winning-streak-in-4-months.html
http://www.bloomberg.com/news/2014-08-17/misery-unseen-since-2008-besets-australia-in-conundrum-for-rba.html