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I mercati scommettono sulla pace greca e la Banca d’Italia promuove la riforma delle Popolari

La Grecia potrebbe arrivare in tempi brevi a un accordo con l’Eurogruppo. E’ l’opinione del ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, che ieri sera ha definito “probabile” un’intesa sul debito che renderà “tutti contenti”. E’ il sentiment prevalente sui mercati, a giudicare dall’andamento dei listini. La “pace” dovrebbe ricalcare lo schema ideato dal commissario Moscovici: viene concesso alla Grecia un rinvio di quattro mesi sul debito, in cambio Atene s’impegna a mantenere un surplus di bilancio e a cancellare alcune riforme previste dal programma di Tsipras. 

WARREN BUFFETT PUNTA SU IBM E GM 

L’impressione che si arriverà ad un accordo in tempi utili (cioè entro venerdì) ha rasserenato i listini. Stamane la Borsa di Tokyo avanza dell’1%, seguono a ruota gli altri listini asiatici, salvo Hong Kong e Shanghai chiusi per il Capodanno cinese. Chiusura positiva anche a Wall Street: l’indice Dow Jones si è apprezzato dello 0,16%, l’S&P 500 +0,1% ha superato per la prima volta la barriera dei 2.100 punti. Il Nasdaq sale dello 0,11%.

Warren Buffet ha pubblicato l’aggiornamento del portafoglio di Berkshire Hathaway: il saggio di Omaha è uscito dai petroliferi (Exxon e Conoco), ma ha aumentato la partecipazione in Ibm e Gm. Buffett è anche entrato in John Deere e Twenty-first Century Fox.

PIAZZA AFFARI SNOBBA LE BARUFFE GRECHE

Le baruffe greche non hanno sconvolto più di tanto I mercati finanziari europei. La Borsa di Milano, sostenuta dai buoni dati della bilancia commerciale, chiude in positivo: indice Ftse Mib +0,47% a 21.266 punti dopo avere toccato un minimo quota 20.890 e un massimo a 21.328 punti. Parigi è salita dello 0,04%, Madrid dello 0,08% e Londra è salita dello 0,6%. In ribasso Francoforte -0,25%. Atene lascia sul terreno il 2,45% mentre continua l’emorragia di capitali in uscita dalle banche: due miliardi alla settimana. 

Il petrolio tipo Brent ha invertito la rotta a metà giornata, dopo due giorni consecutivi di rialzo. Il Wti tratta a 53,35 dollari (in calo di 18 centesimi).

MIGLIORA LA BILANCIA COMMERCIALE, BTP PIU’ FORTE

Il BTP si rafforza, il rendimento del decennale scende di 3 punti base all’1,64%, si restringe di 6 punti base lo spread con il Bund a 127 punti base. Sale di 3 punti base il rendimento del decennale tedesco allo 0,37%. Il dato sulla bilancia commerciale dell’Italia pubblicato in mattinata mostra un quadro macroeconomico in miglioramento: il saldo attivo è salito in dicembre di 2,3 miliardi di euro, in forte accelerazione da +0,5 miliardi di euro di novembre, si tratta dell’incremento più forte del 2014. Le esportazioni sono salite del 6,3%, -1,3% le importazioni per effetto della discesa del prezzo del petrolio.

TELECOM SALE IN VISTA DEL BUSINESS PLAN

In Piazza Affari brilla la stella di Telecom Italia che ha guadagnato il 4%. a 1,040 euro in decisa controtendenza rispetto al settore Tlc europeo, in calo dello 0,7% per effetto della caduta di Orange (-2%). Il titolo si rafforza alla vigilia del cda dedicato ai conti 2014 e, soprattutto, al varo del business plan che sarà presentato al mercato venerdì mattina. 

Un altro propellente del rialzo è l’ipotesi di fusione tra Wind e 3 Italia, un passo decisivo per la fine della guerra delle tariffe. Dall’operazione nascerebbe il terzo polo di telefonia mobile con 33 milioni di clienti (23 portati in dote da Wind) e 7 miliardi di euro di ricavi. 

Da Parigi, infine, arriva la notizia che Tarak Ben Ammar, consigliere di Telecom ed alleato di Vincent Bolloré, potrebbe entrare, in occasione dell’assemblea del 27 aprile, nel board di Vivendi, il gruppo francese dei media e delle tlc che si appresta a diventare il primo azionista di Telecom Italia. 

Mediaset ha perso lo 0,3%. L’amministratore delegato Giuliano Adreani stima per il gruppo una crescita della raccolta pubblicitaria nel 2015 tra il 2 ed il 4%.

PROMOSSA SAIPEM, SOTTO TIRO TENARIS 

Altro titolo in evidenza è stata Saipem in rialzo del 4% dopo i risultati del 2014 e, soprattutto, la conferma che la società non ha in programma un aumento di capitale e si aspetta un debito sotto i 4 miliardi a fine anno. Tutt’altro che entusiastica, però, la reazione dei broker: SocGen ha ribadito la raccomandazione Sell e ha tagliato il target price a 8 euro da 12,3 euro. Per Natixis il titolo rimane Reduce, il prezzo obiettivo scende a 8 euro da 9 euro. Raymond James ha confermato Underperform, tagliando il target a 8,20 euro da 9,60 euro. S&P Capital IQ, infine, ha tagliato a Sell da Hold, target 8,40 euro da 8,70 euro. Nel complesso, sui 33 analisti censiti da Bloomberg, solo 6 raccomandano l’acquisto, 17 consigliano di vendere, 10 assumono una posizione neutrale.

Tra i petroliferi Eni ha perso lo 0,4%. Domani ci sarà il cda dedicato ai conti. Tenaris è stata la peggior blue chip con una flessione del 3% a 13,25 euro. Oggi, a mercati chiusi, verranno comunicati i risultati del quarto trimestre. Gli analisti si aspettano un impatto negativo sui conti derivante dalla caduta del prezzo del petrolio e dal brusco rallentamento degli investimenti.

POPOLARI, BANKITALIA PROMUOVE LA RIFORMA

Bancari in ordine sparso nel giorno in cui il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, in audizione alla Camera, ha difeso la riforma del sistema. Le innovazioni proposte nel decreto legge, ha detto Rossi, “sono auspicabili non perché lo impongano i regolatori o i mercati internazionali ma perché lo suggerisce il buon senso”.  La Banca d’Italia giudica inoltre ammissibili le ipotesi di emendamento al DL che fissano dei limiti ai diritti di voto o maggiorazioni per i vecchi soci stabili ma solo a patto che “siano derogabili di fronte alla necessità di un tempestivo ricorso al mercato e solo per facilitare la transizione”. 

Sul listino, dopo un avvio in calo, il Banco Popolare ha invertito la rotta terminando la seduta in rialzo dell’1,3% a ridosso dei massimi dell’anno a 12,94 euro. L’ad Pier Francesco Saviotti, ha annunciato che gennaio è stato un mese migliore rispetto al passato e che il Banco ha erogato più del doppio rispetto a gennaio 2014

In terreno positivo anche altre Popolari: B. Pop. Milano +1,21%, B. Pop. Emilia +1,72% Ubi Banca +1,14%. Salgono anche Intesa +1,72% e Unicredit + 0,36%. Mediobanca ha ceduto lo 0,25% . Si è arrestato il rally di Mps -0,39-

STABILE FCA. D’AMICO PRENDE IL LARGO

Prysmian +0,2%. Il produttore di cavi ha acquisito due nuovi ordini del valore totale di oltre 50 milioni per progetti di espansione del sistema di trasmissione elettrica in Kuwait. Fiat Chrysler Aumobiles -0,5%. A gennaio le immatricolazioni del gruppo in Europa (Ue + Efta) sono cresciute del 5,8%, a 63.500 unità. Pirelli +0,30%: Société Générale ha alzato il prezzo obiettivo da 14,5 a 15 euro, confermando la raccomandazione buy. Fidelity è salita al 2,002% del capitale dell’ex Bicocca. Fuori dall’indice principale continua al corsa di Saras +5%. Nomura ha alzato il target price e prosegue il recupero dei margini di raffinazione. Di rilievo il balzo di D’Amico +6%.Amplifon +3% su notizie di consolidamento nel settore.

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