BANCHE E PRYSMIAN IN RALLY PRIMA DELLA FED
MA IL WARNING DI FORD -7% FRENA LA FIAT
I mercati accelerano in Europa mentre la riunione del Fomc, a Washington , volge a termine.
A Piazza Affari l’indice FtseMib sale dell’1,15% a quota 18131, con guadagni diffusi su tutto il listino. Rialzo analogo alla Borsa di Madrid.
Sul mercato dei titoli di Stato il Btp a 10 anni è scambiato al 4,08%, spread stabile a quota 224.
Le altre Borse segnano guadagni inferiori: Francoforte +1,06%, Parigi +1%, Londra +0,24%. Sono in crescita tutti i settori, al traino dei i titoli tech (Stoxx del settore +1,5%), dalle banche (+1,3%) e dalle assicurazioni (+1,3%).
Più cauta Wall Street: Dow Jones in rialzo dello 0,14%, S&P +0,1, il Nasdaq è sotto dello 0,38%.
Nell’attesa della conferenza stampa del presidente della Fed, a Wall Street l’attenzione è concentrata su Ford -7,28% dopo aver annunciato che l’obiettivo di margine operativo 2014 tra l’8 e il 9% è a rischio. Il colosso di Detroit ha detto inoltre di aspettarsi per il prossimo anno un utile globale pre tasse tra 7 e 8 miliardi di dollari, in calo rispetto alle stime che lo vedono a 8,5 miliardi nel 2013. In precedenza Ford aveva detto che l’utile per il 2013 avrebbe superato gli 8 miliardi.
Su Fiat -2,12% pesanp il profit warning Ford (destinato a ridurre il prezo dell’Ipo Chrysler) in Usa e le notizie dal Brasile ove per il 2014 è prevista la fine delle agevolazioni fiscali, nuove normative sulla sicurezza e, in prospettiva, la frenata della domanda : l ministro delle Finanze brasiliano, Guido Mantega, dopo un incontro con sindacati e rappresentanti del comparto, ha escluso qualsiasi rinvio o deroga sull’applicazione delle nuove normative sui sistemi di sicurezza attivi e passivi.
Guadagna invece Pirelli +2,74%.
A Milano la regina del listino è Prysmian +5,05% , il titolo preferito dal Credit Suisse per il 2014 (outperform e target price a 21 euro) , sia per il potenziale di crescita dei margini che per il potenziale recupero dell’economia europea. Per la banca d’affari.infine l’azione scambia a sconto del 15% rispetto al settore.
Segue Stm +2,84% in linea con il settore europeo tech.
Finmeccanica guadagna l’1,87%, la Norvegia ha confermato che firmerà un contratto con AgustaWestland, società del gruppo Finmeccanica, per l’acquisto di 16 elicotteri ).
Recuperano le banche italiane con l’eccezione di MontePaschi -1,97%, penalizzata dal duro braccio di ferro tra il top management e il principale azionista, la Fondazione Mps, su tempi e modalità del previsto aumento di capitale.
Intesa sale dell’1,31%, Unicredit +2,43%. In vetta ci sono anche Mediobanca +2,34% e, soprattutto, Banca Popolare di Milano +3,67%.
In rialzo le assicurazioni: Generali +1,94% e Fondiaria Sai +1,13%.
A Piazza Affari si mettono amche in evidenza i titoli del lusso e del made in Italy: Luxottica guadagna l’1,88% sostenuta da Hsbc che ha alzato la raccomandazione a Outperform da Neutral, target price elevato a 46 euro da 42 euro.
Ferragamo sale del +2,79%, Tod’s +0,43%, Moncler +2,9%.
Finmeccanica guadagna l’1,87%, la Norvegia ha confermato che firmerà un contratto con AgustaWestland, società del gruppo Finmeccanica, per l’acquisto di 16 elicotteri ). Spagna agrodolce per i gruppi italiani.
Enel +1,79%. Dopo 2 anni di sospensione, gli investitori della società spagnola riceveranno a gennaio 1,5 euro per azione. La mossa è un segnale positivo in termini di situazione patrimoniale. Ma indica che la riforma energetica non fa più paura e fa ben sperare sull’andamento futuro delle due azioni di cui gli esperti consigliano l’acquisto.
Mediaset -0,55% sta valutando un piano di integrazione e sviluppo delle attività di pay-Tv in Italia e Spagna, dove il gruppo possiede, tramite Mediaset Espana, il 22% di Digital Plus.
La Corte Suprema spagnola con una sentenza ha ribaltato la decisione del governo Rajoy sull’assegnazione alle emittenti commerciali di una serie di nuovi canali senza passare da una gara pubblica. Un provvedimento che colpisce direttamente il leader di mercato,cioè Mediaset Espana, il principale concorrente, Atresmedia (Antena3, partecipato dal gruppo De Agostini) e gli altri operatori minori Veo Tv (gruppo Rcs e Net Tv).
Chiude in profondo rosso Rcs MediaGroup -3,94% nonostante una nota in cui si sottolinea che “l’andamento corrente della gestione e le prospettive preliminari per il prossimo anno permangono in linea con gli obiettivi e il percorso strategico di Piano 2013-2015” .
Infine, la madre di tutte le partite tra Roma e Madrid. Telecom Italia arretra dell’1,02% in vista dell’assemblea chiamata a pronunciarsi su una richiesta di decadenza del consiglio di amministrazione.