Oggi la Borsa di Tokyo è chiusa e l’indice regionale MSCI Asia Pacific excl. Japan sta crescendo dello 0,5% nel primo pomeriggio a Hong Kong. Il progresso più elevato è stato registrato a Taiwan, anche se le motivazioni destano perplessità: il ministro delle Finanze ha detto che i fondi di investimento controllati dal governo dovrebbero comperare azioni quando i prezzi si abbassano. Questo dirigismo azionario può far piacere ai mercati ma non è certo un esempio da seguire.
Sui mercati hanno fatto un balzo le azioni di aziende produttrici di terre rare come l’australiana Lynas Corp. Sta per partire la più grossa miniera situata in Malaysia, ma anche qui ci sono dubbi su questi balzi: i prezzi delle terre rare stanno scendendo, proprio a causa degli aumenti di offerta. La China Rare Earth Holdings Ltd a Shanghai ha registrato progressi, ma solo perché il governo cinese ha annunciato sussidi alle aziende produttrici di terre rare (la Cina è il più grosso produttore mondiale).
L’euro progredisce verso quota 1,29 malgrado le tensioni sul budget Ue (che peraltro fanno parte del rito) e lo yen rimane debole, sopra quota 82, in attesa delle elezioni fra tre settimane.