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I mercati incoronano superman Abe. Ma Piazza Affari inizia incerta

Dopo le buone notizie sul Pil giapponese (+0,9% nel primo trimestre) chiude la settimana al rialzo la Borsa di Tokyo +0,30% sostenuta da nuove dichiarazioni del premier “fuochista” Shinzo Abe: presto, ha detto, saranno prese misure fiscali per stimolare la ripresa dei consumi. Secondo un sondaggio di Bloomberg tra analisti ed operatori, Abe è il politico più affidabile del pianeta. The Economist dedica al premier la copertina ritraendolo nelle vesti di superman. 

Dopo una serie di dati macroeconomici che segnalano il rischio di rallentamento dell’economia Usa chiudono in ribasso gli indici di Wall Street: il Dow Jones-0,28%, l’S&P500 -0,50% ed il Nasdaq -0,18%. 

Ma la discesa dell’inflazione (1.1%, ai minimi dal novembre 2010) suona come una solida garanzia per la tenuta del Toro: rassicurata dalla mancanza di inflazione, la Fed non dovrebbe avere problemi nella prossima riunione di metà giugno a confermare l’attuale politica di stimoli monetari, che prevede ogni mese l’acquisto da parte della banca centrale di bond per 85 miliardi di dollari.

L’oro ha messo a segno il sesto ribasso consecutivo e vale 1,388 dollari l’oncia. Ha fatto scalpore la notizia secondo cui anche John Paulson ha cambiato strategia vendendo titoli auriferi per dirottare parte della liquidità su titoli ciclici. 

L’EUROPA SEGNA IL PASSO, FA MEGLIO PIAZZA AFFARI 

Un governo economico per salvare l’Europa. E’ quanto propone François Hollande aderendo, per la prima volta, al percorso suggerito dalla Germania. Ma, ha aggiunto, “ciò che colpisce attualmente l’Europa è la recessione dovuta alle politiche di austerità”, ovvero la ricetta tedesca. Insomma,la conferenza stampa per l’avvio del secondo anno di mandato, riflette più che altro le incertezze del Vecchio Continente emerse dai dati sulla recessione. Anche Hollande, come Abe, può intanto vantare un primato, ma di segno opposto: nessun presidente ha a vuto un indice di gradimento così basso. 

Per le Borse europee è stata una giornata di riflessione. Per tutta la seduta gli indici hanno oscillato debolmente fra positivo e negativo senza mai prendere una direzione netta. La situazione non è cambiata dopo i dati americani. Parigi, Londra e Francoforte hanno chiuso invariate. A Milano l’indice FtseMib è salito dello 0,2%. Sul mercato dei titoli di Stato il Btp a 10 anni è leggermente risalito evidenziando nel finale un rendimento del 3,96% (-4 punti base), spread a 264. 

MOODY’S PUNISCE BPM, BRILLANTE UNICREDIT 

In Piazza Affari spiccano alcuni vistosi rialzi, come quello di Mediaset, che ha guadagnato il 6% dopo essere salita ieri del 9%. Dal 26 febbraio, dopo la chiusura dei seggi, a ieri il gruppo Fininnvest (Mediaset più Mondadori e una quota di Medilanum) ha visto salire il suo valore di Borsa da 1,8 a 2,6 miliardi. Dal giorno dell’insediamento del governo Letta, 28 aprile, le quotazioni sono salite del 21% contro il 6% dell’indice. 

Lottomatica ha chiuso in rialzo dell’1,6%: in mattinata ha segnato il nuovo massimo storico. In forte rialzo anche Finmeccanica +4%, che pure ha presentato dati del trimestre non entusiasmanti con un aumento del debito. Fiat è alita dello 0,3%, Pirelli ha chiuso in calo dell’1,1%. 

Le banche, settore dominante del listino milanese, si sono mosse prevalentemente in rialzo, con alcune significative eccezioni. Unicredit è salita del 2,34%,Intesa +0,6%, Banco Popolare +1,6%. Sono finite in calo Pop.Milano-3,5%, Banca Pop. Emilia -1,4% e MontePaschi -0,9%. Moody’s ha abbassato il rating di Pop.Milano a Baa3.

Fra le assicurazioni, Generali è salita dello 0,2%, Fondiaria-Sai -0,2%, Unipol ha recuperato il 2,2% dopo la caduta di ieri.Cattolica ha chiuso in rialzo del 2,8% all’indomani della trimestrale.  Enel ed Eni sono scese rispettivamente dello 0,5% e dello 0,6%. Telecom Italia ha guadagnato il 2,2%.

Giornata di vivaci oscillazioni per i titoli del lusso al seguito del forte rialzo della svizzera Richemont (marchi Cartier e Dunhill) che ha guadagnato il 7,5% dopo avere annunciato una crescita dell’utile del 30% a 2,01 miliardi di euro: gli analisti si aspettavano profitti per 1,96 miliardi. Ferragamo è salita del 2,5%. Spiccano i ribassi di Rcs -3,2% e Maire Tecnimont -6,1%.  Geox ha perso il 4,9% dopo i risultati deludenti. 

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Categories: Finanza e Mercati