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I mercati danno già per scontato il taglio dei tassi della Bce. Milano stamani inizia male

I MERCATI GIA’ DANNO PER SCONTATO IL TAGLIO DEI TASSI. OK L’AUTO IN USA. MA NON IN ITALIA. BANCHE IN FRENATA

I listini mondiali aspettano, senza apparenti tensioni, le mosse della Bce. Tokyo +0,16% sui massimi dell’anno, registra un’altra seduta positiva sull’onda della tenuta del dollaro a sua volta sostenuto dall’aumento dei rendimenti del T-bond a 2,593%. Pesanti le Borse cinesi: Shanghai -0,56%, Hong Kong -0,94% nel giorno dell’anniversario di Tien An Men.

Deboli, ma non troppo, le Borse Usa: S&P 500-0,07%, Dow Jones –0,13%, Nasdaq -0,04%. Sorprende, in positivo, il mercato dell’auto Usa. Spicca l’incremento delle vendite dell’auto +11,4%: per Gm e Chrysler è stato il miglior maggio da sette anni a questa parte. Ford +3%. L’admaneto degli ordinativi delle fabbriche lascia intanto intuire una forte ripresa della crescita (+3,8% il pil del secondo trimestre per Goldman Sachs). Il dato chiave della oggi sarà la statistica sui nuovi posti di lavoro del settore privato. In attesa del vertice della Bce.

Il coro degli economisti è quasi unanime: i tassi di riferimento dell’area euro scenderanno da +0,25% a +0,1%. Inoltre ci sarà  una serie di misure in grado di contrastare la bassa inflazione. A spingere Mario Draghi e gli altri banchieri in questa direzione è, tra l’altro, l’allarme sul calo dell’inflazione. I prezzi al consumo nella zona euro infatti sono saliti in maggio meno delle attese degli economisti, l’incremento è stato dello 0,5%, in frenata dal +0,7% di aprile, il consensus degli economisti prevedeva lo 0,6%%.

In questa cornice deludente le Borse europee hanno ieri segnato il passo. Londra è scesa dello 0,4%, Parigi -0,2%, Francoforte -0,3%, Madrid -0,4%. A Milano l’indice Ftse Mib ha perso lo 0,6%. Risuona, all’antivigilia del direttorio della Bce, l’allarme deflazione. Il Btp si indebolisce ed il suo rendimento sale di un punto base al 2,99%, lo spread con il Bund si allarga a 158 punti base (+1 punto base).

LA RIVOLUZIONE VERDE DI OBAMA SPINGE ENEL GREEN POWER

Enel Green Power ha terminato la seduta in rialzo dello 0,8%. L’Agenzia di Protezione Ambientale degli Stati Uniti, (EPA) ha diffuso nel fine settimane le prima linee guida dell’agenda della Casa Bianca in materia di effetto serra. Viene stabilito un nuovo piano di riduzione delle emissioni di anidride carbonica: -30% entro il 2030 a partire dai dati del 2005.

La serie di provvedimenti dovrebbe portare ad un rafforzamento della generazione da fonti rinnovabili. Enel Green Power è ben presente negli Stati Uniti dove realizza il 15% dell’Ebitda. A Piazza Affari, Enel ha chiuso in calo dello 0,6%. Eni è salita dello 0,2%, Saipem -0,3%.

Cir è salita dell’1,25% a 1,134 euro. Il pool di banche creditrici di Sorgenia ha inviato una nuova lettera ai due principali azionisti della società energetica. Non è esclusa la conclusione della trattativa entro domani. Intanto la spagnola Bestinver ha aumentato al 15% la quota nella holding del gruppo De Benedetti.

FIAT,  LE VENDITE IN ITALIA TORNANO A SCENDERE

Deboli i titoli industriali. Il tasso di disoccupazione ad aprile resta vicino ai massimi degli ultimi 37 anni, a conferma della fragilità della congiuntura. In serata, poi, è arrivata una nota negativa dal mondo delle quattro ruote.

A maggio il mercato italiano dell’auto torna a calare e segna -3,8% rispetto all’anno scorso, con 131.602 nuove immatricolazioni (in aprile il dato risultava in crescita del 2,32%). Lo comunica il ministero dei Trasporti, precisando che nei primi cinque mesi dell’anno le immatricolazioni di nuove auto sono aumentate del 3,15% a quota 628.719. Per quanto riguarda il gruppo Fiat, a maggio le vendite sono scese dell’11% a 36.720 vetture. Nei primi cinque mesi dell’anno, Fiat ha immatricolato oltre 134mila vetture, lo 0,15% in meno rispetto al 2013, per una quota del 21,3% in calo di 0,7 punti percentuali.

Ieri il titolo Fiat ha peduto lo 0,5%. Le note negative dal mercato interno saranno al solito compensate dai nuovi record di Chrysler in Usa. Pirelli -1,4%. Finmeccanica -0,7%, StM -1%.

BANCHE

Giornata all’insegna dei realizzi per le banche. Solo Monte dei Paschi ha chiuso è in rialzo dello 0,5%. Unicredit -0,3% e Intesa -1,3%. Forti ribassi fra le banche popolari: Banca Popolare Milano -1,9%. Il consiglio di gestione ha esaminato ieri i dossier in vista della richiesta a Banca d’Italia di rimuovere gli add-on che assorbono molto capitale. Ubi -1,4%.

Il titolo peggiore è stato Banco Popolare -3%: Nomura ha abbassato il giudizio a Neutral da Buy, il target price è 13,4 euro.  In direzione opposta si sono mossi gli analisti di Bank of America che hanno ripreso la copertura con un giudizio Buy e un prezzo obiettivo a 18,2 euro.

Arretrano anche Creval -1,77% e Popolare di Sondrio -2,92% dopo il rally di lunedì (+6,6% e +5,3%) sull’ ipotesi di una “superpopolare” in Valtellina. Per Equita Sim le due banche affronteranno il tema del consolidamento solo dopo i risultati dell’asset quality review.

GOLDMAN BASTONA CAMPARI E WDF

Prese di profitto su Mediaset -3,01%, peggior titolo del paniere FtseMib. La piccola Mondo tv si è posizionata invece tra i migliori titoli di tutta piazza Affari, con un rialzo del 6,10% dopo avere sottoscritto con San Media, società con sede a Mosca e attiva nella diffusione di contenuti digitali via Internet, un contratto di licenza che consentirà a San Media di diffondere via Internet circa 340 mezze ore di programmi animati della library della società italiana.

Si è levata la scure di Goldman Sachs su alcune blue chips: Campari ha perso l’1,8% dopo che la banca d’affari Usa l’ha tagliata a Sell da Neutral. Forte calo anche di World Duty Free -2,3%: Goldman Sachs ha tolto il titolo dalla sua Conviction Buy List, pur confermando la raccomandazione Buy e il target price di 13,2 euro.

Sale invece Buzzi Unicem +0,3%: Sanford Bernstein ha alzato il giudizio a Outperform da Market Perform, il target price è 8,21 euro. Di rilievo il balzo di Molmed +4,7% a 0,68 euro, spinta dalla notizia che i nuovi dati presentati ad Asco su di una nuova molecola hanno mostrato un rilevante incremento della sopravvivenza in pazienti affetti da mesotelioma o sarcoma a prognosi sfavorevole.

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