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I mercati asiatici si riprendono dopo l’impennata di Wall Street

L’onda lunga della forte risalita di Wall Street ha lambito l’Asia e l’indice regionale MSCI Asia Pacific è salito ancora di quasi l’1%, anche se – siamo al primo pomeriggio giapponese – non potrà evitare una sia pur modesta caduta settimanale. L’ottimismo è tornato sui mercati, sia per le attese rassicuranti riguardanti le misure delle banche centrali – non c’è fretta ad alzare i tassi in America, e si avvicina il momento dell’espansione quantitativa in Europa – sia perché il petrolio ha smesso di scendere ed oggi ha confermato il livello di 49 $/b di ieri (WTI – il Brent segna 51,2 e il differenziale è il più stretto da anni).

L’euro, che ieri era sceso a 1,175, quota oggi 1,181 contro dollaro e ci sono alcuni previsori che puntano addirittura alla parità nel giro di due anni. In Cina, dove i prezzi al consumo hanno segnato in dicembre un aumento dell’1,5% sull’anno, l’indice di Shanghai ha ripreso a salire: +2,2%. Stabile il Nikkei, con lo yen anch’esso stabile contro dollaro a 119,2. L’oro sale un poco, a 1212 $/oncia. Di poco negativi i futures su Wall Street, dove questo pomeriggio sono attesi i dati, che si preannunciano buoni, sul mercato del lavoro.

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