A più di quarant’anni dalla prima mostra dedicata a questa dinastia (Washington DC, 1981), il Museo del Louvre riunisce per la prima volta in Europa 260 opere, un terzo delle quali provenienti dalle collezioni del Louvre, accanto a prestigiosi prestiti nazionali e internazionali. La mostra esplora la ricchezza di questa società unica e poco conosciuta, la cui cultura visiva avrà un impatto duraturo sulla storia dell’architettura e delle arti in Egitto, Siria, Libano, Israele/Territori palestinesi e Giordania .
All’origine di questa dinastia c’è un originale sistema di schiavi militari (detti “mamelucchi”) di origine principalmente turca e poi caucasica, acquistati o catturati e poi educati all’Islam e alle discipline guerriere nelle caserme del Cairo o nelle grandi città siriane. Formano così una casta militare, una parte della quale viene liberata e sale nei ranghi della gerarchia militare che controlla lo Stato.
La dinastia mamelucca costruì la sua leggenda sulla sua potenza guerriera
Per più di due secoli e mezzo, il Sultanato mamelucco conquistò le ultime roccaforti dei Crociati, combatté e respinse la minaccia dei Mongoli, sopravvisse alle invasioni di Tamerlano e tenne a bada i minacciosi vicini turcomanni e ottomani prima di soccombere all’espansionismo di questi ultimi.
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La società Mamelucca
La società mamelucca è un mosaico di popolazioni, basato sulla diversità e sulla mobilità, che ha sviluppato una cultura complessa e mutevole e ha costituito il cuore culturale del mondo arabo. Un mondo in cui sultani, emiri e ricche élite civili attivamente impegnate nel clientelismo si incrociano. Una società plurale in cui le donne, come le minoranze cristiane ed ebraiche, hanno un posto. Un territorio strategico dove convergono Europa, Africa e Asia e all’interno del quale circolano persone e idee, così come merci e repertori artistici. Tessuti, oggetti d’arte, manoscritti, dipinti, avori, decorazioni in pietra e legno rivelano un mondo artistico, letterario, religioso e scientifico fiorente.
La mostra è suddivisa in cinque sezioni:
- l’identità mamelucca, fondata su grandi figure di sultani ed emiri;
- la società, plurale e cosmopolita, dove convivono uomini e donne, ulama e sufi, scrittori, mercanti e artigiani, minoranze cristiane ed ebraiche;
- la ricchezza delle sue culture intrecciate: militare, religiosa, letteraria e popolare, scientifica e tecnica;
- i collegamenti con il mondo circostante, che facevano del Sultanato mamelucco un altro “Impero di Mezzo”;
- l’essenza dell’arte mamelucca e le sue principali realizzazioni, che riunisce eccezionali opere di calligrafia, design, tessuti, ceramiche, vetri smaltati, metalli intarsiati e lavorazione del legno.
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Attraverso una spettacolare scenografia creata dall’agenzia BCG e spazi di mediazione immersivi, sarà possibile vivere un’immersione accattivante nel mondo dei Mamelucchi. Una serie di ritratti, disseminati lungo tutto il percorso, offrono l’opportunità di incontrare personaggi storici rappresentativi della società mamelucca, che raccontano storie uniche all’interno della Storia più ampia.