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I dubbi di Napolitano: sulla Pa meglio due provvedimenti

Il testo del Governo ha le sembianze di un classico decreto omnibus, disomogeneo e incoerente, composto da 82 articoli in 71 pagine ma privo di indici e relazioni tecniche – Molto meglio, secondo il Quirinale, spacchettare le misure in almeno due provvedimenti.

I dubbi di Napolitano: sulla Pa meglio due provvedimenti

Così com’è, la riforma della Pubblica amministrazione non piace a Giorgio Napolitano. Gli uffici giuridici del Capo dello Stato hanno manifestato più di una perplessità sul provvedimento, innanzitutto perché ha le sembianze di un classico decreto omnibus, disomogeneo e incoerente, composto da 82 articoli in 71 pagine ma privo di indici e relazioni tecniche. Molto meglio, secondo il Quirinale, spacchettare le misure in almeno due provvedimenti. 

Quanto ai contenuti, le criticità ravvisate dal Colle riguardano in primo luogo il taglio del 90% delle “propine” che spettano agli avvocati dello Stato (onorari già ridotti dalla legge di Stabilità) e la soppressione di sezioni staccate dei Tar. Due capitoli che hanno carattere di “norme ordinamentali” e andrebbero dunque riportati in un disegno di legge.

La parte relativa al “ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni” ha incontrato l’opposizione dei magistrati, contrari all’abrogazione del “trattenimento in servizio” oltre il limite dei settant’anni di età, temendo che possa creare improvvisi vuoti di organico, con relativa decadenza di molti processi. Il Colle ha consigliato di risolvere la questione con un regime transitorio di un anno e la consultazione degli organi di autogoverno dei giudici, pur rimettendo l’intera disciplina al legislatore.

A rischio d’incostituzionalità anche la norma con cui si assegna al prefetto la temporanea gestione di un’impresa appaltatrice sospettata di corruzione, allo lo scopo di completare l’esecuzione del contratto d’appello: il rischio è innescare una catena di contenziosi, per cui sarebbero necessari presupposti applicativi più dettagliati. 

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