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I dati marcoeconomici Usa aiutano le Borse europee: Piazza Affari oltre i 15mila punti

STE MIB SOPRA I 15.000 PUNTI
OK AL FONDO SALVA STATI DALLA GERMANIA

Piazza Affari sale del 2,07% e chiude sopra la soglia psicologica dei 15mila punti. Positivi anche gli altri listini, anche se con una performance più contenuta, ad eccezione di Londra che cala dello 0,40%. Il Dax sale dell’1,10%, il Cac dell’1,07%. Dal Parlamento tedesco è arrivato il via libera al rafforzamento del fondo salva-Stati deciso il 21 luglio, dopo che ieri si è espressa a favore anche la Finlandia. Domani il primo ministro greco Georges Papandreu sarà a Parigi, dove incontrera’ il presidente francese Nicolas Sarkozy, ”per fare il punto sulla situazione”, mentre si attende ancora il verdetto della Troika (oggi di ritorno ad Atene) necessario per sbloccare la tranche da 8 miliardi di aiuti ed evitare l’insolvenza della Grecia.

Un aiuto alla fiducia dei mercati è poi arrivato dai dati macroeconomici Usa migliori delle attese. Il Pil Usa nel secondo trimestre e’ cresciuto dell’1,3% rispetto a un’attesa dell’1,2% da parte degli economisti e le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono scese di 37.000 unita’, mentre le attese erano per una flessione molto inferiore. A mettere il freno all’Europa nel finale di giornata l’andamento contrastato di Wall Street: ora il Dow Jones viaggia in rialzo dell’1,46% e il Nasdaq in calo dello 0,23%

RIMBALZO FRAGILE NOKIA
TAGLIA 3.500 POSTI DI LAVORO

Difficile dire se siamo di fronte a un’inversione di tendenza. Il rimbalzo è stato trainato soprattutto dai bancari, i più colpiti dalle vendite e sui quali sono scattate ricoperture fisiologiche dopo i ribassi degli ultimi tempi. Bpm guadagna addirittura il 3,99%: vola sulla scia delle indiscrezioni sull’arrivo nel capitale del fondo Clessidra, che sta valutando il dossier. Certo è che, dopo l’annuncio del piano da 2-3miliardi, gli umori sui listini sembrano aver preso un altro passo. Ma la situazione ha i piedi d’argilla: non vengono meno i contrasti in seno alla Ue e gli accordi già presi per il secondo piano di aiuti alla Grecia, che prevede il coinvolgimento dei privati, le banche, potrebbero essere rivisti. Inoltre, in una governance confusa e lenta nelle decisioni è evidente la difficoltà di varare un ulteriore rafforzamento del fondo salva-Stati.

L’euro si riprende sul dollaro in area 1,364 e il Wti recupera a 82,8 dollari al barile. Ma il sentiment economico qui e oltreoceano non migliora mentre si consumano tagli di personale e riassetti aziendali un po’ ovunque. Gli amministratori delegati americani sono pessimisti: l’indice sulle prospettive economiche misurato da Business Roundtable per il terzo trimestre è calato a 77,6 da 109,9, il livello più basso dagli ultimi tre mesi del 2009. Oggi è stato diffuso anche l’indice che misura il sentiment economico nella Zona Euro in calo a settembre a 95 punti dai 98,4 di agosto, ai minimi da dicembre 2009. Oggi Nokia, in crisi per la spietata concorrenza nel settore, ha annunciato un piano di riduzione di 3.500 posti di lavoro in Romania, Germania e Stati Uniti e nella casa madre in Finlandia, entro il 2012.

COLLOCATI 7,9 MILIARDI DI BTP E CTZ
SPREAD SOTTO I 360 PUNTI

Il Tesoro ha collocato complessivamente 7,9 miliardi di titoli di Stato su un ammontare massimo previsto di 9 miliardi  nell’asta di Btp e Cct indicizzati al tasso Euribor (CctEu). I rendimenti dei btp con scadenza 2014 è risultato in rialzo al 4,68% dal 3,87% e la domanda ha superata l’offerta di 1,36 volte. Per la tranche 2022 (da 2,47 miliardi) il rendimento e’ salito al 5,86% dal 5,22% di agosto. Il Tesoro ha collocato anche titoli per 1,3 miliardi con scadenza 2021 al tasso del 5,49% e Cct 2015 per 926 milioni con rendimento del 5,63%. Il differenziale Btp-Bund torna sotto 360 punti base per la prima volta dal 9 settembre scorso.

In calo anche il lo spread tra i Bonos spagnoli e i titoli decennali tedeschi a 308,7 punti base. Nel frattempo, nel giorno in cui il Corriere della Sera pubblica la lettera del 5 agosto, inviata dalla Bce all’Italia con le “condizioni” per l’acquisto dei Btp, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha annunciato una riforma strutturale per la riduzione del debito attraverso la cessione di immobili pubblici da cui si possono ricavare rapidamente 25-30 miliardi di euro, mentre altri 10 possono venire dalla cessione dei diritti di emissione Co2. Secondo le stime del Tesoro, inoltre, il piano di valorizzazione del patrimonio pubblico garantirà a regime, dal 2020, una riduzione annua del deficit di 9,8 miliardi.

A PIAZZA AFFARI CORRE UNICREDIT
ANSALDO TORNA SUL FTSE MIB

Sul paniere principale della Borsa di Milano corrono i big del credito: Unicredit (+6,04%) e Intesa (+5,88%). In evidenza anche Mediolanum che sale del 4,35%. Continua invece la discesa della Bper (-2,20%). AnsaldoSts (+3,40%) torna nell’indice Ftse Mib dopo dieci giorni di assenza

CORRE TELECOM ITALIA
EDISON, DELMI DÀ VIA LIBERA A NEGOZIATI CON EDF

Si mette in luce sul listino principale anche Telecom Italia che sale del 4,92% in scia alle indiscrezioni su un presunto interessamento su 3 Italia: il tycoon asiatico proprietario di 3, Li Ka Shing, avrebbe offerto la controllata italiana per cinque miliardi di euro. Ma, commentano gli analisti, Telecom Italia ha risorse razionate dalla volontà di crescere anche in Telecom Argentina come dichiarato ieri dall’ad Patuano Edison sale del 1,89% nel giorno in cui il CdA di Delmi (holding controllata al 51% da A2A, che raggruppa i soci italiani di Edison) ha dato il via libera definitivo alla ripresa dei negoziati con EdF sul riassetto di Foro Buonaparte, partendo dal pre-accordo siglato nel marzo scorso.

STM PAGA IL PROFIT WARNING
ARMANI PESA SU SAFILO

Tra i titoli peggiori di oggi troviamo Tod’s (-3,03%), Luxottica (-2,37%), Enel Green Power (-1,83%). Stm chiude in calo del 1,25% dopo il profit warning di Amd, leader dei chip per pc. Goldman Sachs ha ridotto il target price a 6,2 euro. Non piace al mercato la prospettiva che Safilo (-8,72%) possa perdere la licenza Armani, su cui è in corso la trattativa e l’esito è incerto. Oggi il gruppo ha reso noto anche il piano strategico 2011-2015 che punta tra le altre cose al rafforzamento di un portafoglio di marchi bilanciato e ad alto potenziale e alla crescita nei Paesi emergenti. A livello di ricavi si punta a una crescita delle vendite nette a un tasso medio annuo del 6-7%, con la maggior spinta negli ultimi due anni di piano.

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