Intesa Sanpalo convince gli investitori con conti migliori delle attese e la conferma di una politica dei dividendi che si manterrà “almeno allo stesso livello del 2012, con un significativo dividend yield ai prezzi correnti”, nelle parole dell’ad Enrico Cucchiani durante la conference call con gli analisti. In Borsa il titolo si muove così in territorio positivo, +0,40%, nonostante l’indice Fste Mib nel pomeriggio sia passato in rosso chiudendo in calo dello 0,4%.
Un bilancio che chiude un anno difficile con un utile netto di 1,605 miliardi contro un rosso di 8,9 miliardi del 2011. Risultati, quelli di un anno fa, però comparabili perché gravati da ingenti svalutazioni da avviamenti. A livello normalizzato l’utile netto si attesta a 1,473 miliardi contro 1,445 miliardi del 2011. Il risultato della gestione operativa è il migliore degli ultimi cinque anni e l’utile pre tasse è cresciuto a doppia cifra (+78,8%) nonostante gli accantonamenti prudenziali.
La banca staccherà così un dividendo per l’esercizio appena chiuso di 5 cent per ogni azione ordinaria (invariato) e di 6,1 cent per ogni titolo di risparmio (lo scorso anno è stata distribuita una cedola di 5 cent). Che corrispondono a un dividend yield del 4% per l’ordinaria e del 5,8% per le rispamrio. “Dobbiamo essere ragionevoli. Credo che questo dividendo in queste condizioni sia molto buono e generoso. Aspettiamo di vedere il sole prima di chiudere l’ombrello”, ha commentato Cucchiani a chi gli chiedeva della possibilità di migliorare il dividendo in caso di miglioramento del contesto.
D’altra parte gli analisti sono stati incoraggiati da conti del quarto trimestre meglio delle loro attese, seppur in perdita. Il mercato temeva per un rosso superiore ai 100 milioni mentre la banca ha archiviato un -83milioni (414 milioni di utile nel terzo trimestre). Ha inciso la pulizia sui conti con la svalutazione della quota nella holding Telco, oneri di integrazione e incentivazione all’esodo, l’aumento degli stanziamenti a fronte di rischi creditizi e l’andamento di Ungheria e Ucraina.
La patrimonializzazione della banca presenta un core Tier 1 dell’11,2%. E la liquidità è elevata: attività liquide per 115 miliardi ed una elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, corrispondente a una liquidità di 67 miliardi di euro, a fine dicembre 2012, in aumento rispettivamente a 120 e 90 miliardi al 28 febbraio 2013. Nel complesso Intesa rispetta già i parametri di Basilea 3 sia sul fronte del capitale sia della liquidità.
Per il futuro prudenza è però ancora la parola d’ordine per l’ex manager italiano Allianz: Intesa continuerà ad adottare un’attenta gestione della liquidità, una politica di accantonamenti prudenziale e il focus sul contenimento dei costi. “Continueremo ad essere molto prudenti. Al momento la crescita non è una priorità”, ha detto Cucchiani sull’evoluzione prevista per i prestiti nel 2013. Così come non si può escludere un aumento del costo del rischio: “Il contesto è troppo incerto. Non voglio fare il pessimista, ma non posso escluderlo”.
Intesa non si attende però neanche peggioramenti “drammatici né per l’Italia né per l’Eurozona, che possono contare su alcuni punti di forza in termini di fondamentali”. Cucchiani ha parlato di “fondamentali macroeconomici solidi” per l’Eurozona e di una leadership della Bce “attenta ed efficace”, che ha contribuito alla “scomparsa dei timori su un break-up dell’euro”. Il rapporto debito/Pil è l’unico indicatore “brutto” per l’Italia e, ha concluso,è lecito attendersi che “soluzioni politiche ragionevoli possano e debbano essere trovate”.
Allegati: Intesa Sanpaolo Risultati FY2012.pdf