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I Brics si espandono per “contrastare l’egemonia del G7”: altri 6 Paesi nel blocco. Lula: “Rappresenteremo il 36% del Pil mondiale”

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Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran. Saranno questi i primi sei Paesi che dal 1° gennaio 2024 entreranno nei Brics, il blocco dei Paesi emergenti attualmente formato da Brasile, Cina, Sudafrica, Russia e India. 

I Brics si allargano, c’è l’accordo

I leader dei Brics sono attualmente riuniti a Johannesburg, in Sudafrica, per il loro summit annuale. L’unico assente è Vladimir Putin che non ha potuto essere lì a causa del mandato d’arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte Penale Internazionale, che il Sudafrica riconosce. Putin si è però collegato in video da Mosca, tornando ad attaccare l’Occidente.

Ieri, nel corso della seconda delle tre giornate di incontri, il presidente cinese Xi Jinping aveva nuovamente spinto per un allargamento del blocco che, nelle intenzioni di Pechino, dovrebbe diventare uno strumento di contrasto – a suo dire di riequilibrio – all’influenza mondiale del G7. Inizialmente sembrava che gli altri Paesi fossero piuttosto cauti sulla questione, ma nella serata di mercoledì è arrivato un accordo che prevede l’espansione del gruppo per la prima volta dal 2010, anno in cui il Sudafrica entrò a far parte del gruppo.

I nuovi membri dei Brics

Dal 1° gennaio 2024 Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran diventeranno “membri effettivi” dei Brics. Lo ha annunciato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, nel corso della conferenza stampa finale del summit. 

“I Brics – ha ricordato Ramaphosa – sono un gruppo eterogeneo di nazioni. Si tratta di un partenariato paritario tra Paesi che hanno punti di vista diversi ma una visione condivisa per un mondo migliore. Come cinque membri dei Brics, abbiamo raggiunto un accordo sui principi guida, gli standard, i criteri e le procedure del processo di espansione” del blocco ha spiegato, specificando che. “Abbiamo raggiunto un consenso sulla prima fase di questo processo di espansione”. 

Il ministro degli Esteri sudafricano Naledi Pandor ha ribadito che i leader dei Brics sono “d’accordo sulla questione dell’espansione. Abbiamo adottato un documento che stabilisce linee guida, principi, processi per i Paesi che desiderano diventare membri dei Brics. Questo è molto positivo”. 

I leader dei Paesi emergenti che aderiscono al gruppo hanno inoltre incaricato i loro ministri delle Finanze e governatori delle Banche centrali, di valutare il tema delle valute locali, degli strumenti di pagamento e delle piattaforme. Le valutazione saranno analizzato nel prossimo vertice.

Lula: “I Brics rappresenteranno il 36% del Pil mondiale”

Grazie ai nuovi ingressi, i Brics “rappresenteranno il 36% del Pil mondiale e il 47% della popolazione dell’intero pianeta”, ha aggiunto il presidente brasiliano Lula da Silva che poi ha anticipato un’ulteriore ampliamento che però arriverà in una seconda fase. 

L’allargamento dei Brics con altre sei nazioni “rappresenta un nuovo capitolo nella collaborazione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo”, ha affermato  il presidente cinese Xi Jinping.

Brics: 22 i Paesi pronti ad entrare nel gruppo

Finora 22 Paesi hanno presentato domanda formale di adesione, tra i quali i 6 che entreranno a gennaio: Algeria, Argentina, Bangladesh, Bahrein, Bielorussia, Bolivia, Venezuela, Vietnam, Honduras, Egitto, Indonesia, Iran, Kazakistan, Cuba, Kuwait, Nigeria, Emirati Arabi Uniti, Palestina, Arabia Saudita, Senegal, Thailandia ed Etiopia.

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Categories: Economia e Imprese