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Huawei presenta Harmony, il software anti-Android

Il Ceo spiega che HarmonyOS “è completamente diverso da Android e iOS. È un sistema operativo distribuito basato su microkernel che offre un’esperienza fluida in tutti gli scenari”

Huawei presenta Harmony, il software anti-Android

Alla fine è arrivato. Dopo mesi di voci e indiscrezioni, Huawei ha alzato il velo suo primo sistema operativo: si chiama “Harmony” (Hongmeng in cinese) e sostituirà Android nel caso in cui il bando degli Usa impedisca definitivamente al colosso cinese di utilizzare il software di Google. Una prospettiva che, comunque, Huawei conta ancora di scongiurare.

Harmony è stato presentato questa mattina durante la conferenza degli sviluppatori di Huawei a Dongguan, in Cina. A illustrarne le caratteristiche è stato il Ceo della divisione consumer, Richard Yu: “Stiamo entrando in un’epoca in cui le persone si aspettano un’esperienza olistica intelligente su tutti i dispositivi e per tutti gli scenari. A supporto di ciò, abbiamo ritenuto importante disporre di un sistema operativo con funzionalità multipiattaforma migliorate”.

HarmonyOS “è completamente diverso da Android e iOS”, ha sottolineato il manager. “È un sistema operativo distribuito basato su microkernel che offre un’esperienza fluida in tutti gli scenari. Ha un’architettura affidabile e sicura e supporta la collaborazione senza soluzione di continuità su tutti i dispositivi. Quindi, si può sviluppare una App una volta sola e poi distribuirla in modo flessibile sui dispositivi dell’ecosistema Huawei”.

Yu ha anche ribadito la posizione di Huawei rispetto al rischio di perdere l’accesso ai prodotti statunitensi: il colosso di Shenzhen vuole che i suoi smartphone futuri continuino a usare il sistema operativo di Google ma, nel caso di uno strappo di Donald Trump, l’azienda è “pronta” a mettersi in proprio.

Per il momento, Harmony sarà installato su dispositivi diversi dagli smartphone. Il software di Huawei è infatti orientato alla galassia dei dispositivi connessi, dalle tv agli speaker, fino alle auto.

“Avevamo bisogno – ha proseguito Yu – di un sistema operativo che supportasse tutti gli scenari che possono essere utilizzati su un’ampia gamma di dispositivi e piattaforme e che possono soddisfare la domanda dei consumatori di bassa latenza e sicurezza elevata”. 

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