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Huawei, le nuove accuse Usa fanno tremare le Borse

La nuova offensiva americana contro la cinese Huawei fa temere complicazioni nelle trattative sui dazi e le Borse si preoccupano – Oggi giornata cruciale per Brexit ma anche per i conti di Apple – Draghi riparla di stimoli monetari per la liquidità

Huawei, le nuove accuse Usa fanno tremare le Borse

Tremano i mercati, investiti dai missili (solo virtuali, per fortuna) del conflitto tra Cina e Usa. Nemmeno il tempo di fare la conta dei danni provocati dalla guerra dei dazi a Caterpillar e Nvidia, i due colossi che hanno lanciato ieri il profit warning per il calo dell’attività con Pechino, che è arrivata una nuova doccia fredda: due nuove incriminazioni per la direttrice dell’area finanza di Huawei – Meng Wanzhou, di cui Washington chiede l’estradizione dal Canada – arrivate a poche ore dalla ripresa del negoziato sui dazi a Washington. Il gigante delle tlc, secondo le nuove accuse, avrebbe rubato informazioni riservate a T-Mobile, oltre ad aver mentito per anni sulle proprie attività in Iran.

Nuove nubi si addensano così sul cielo dei mercati, già in forte tensione per il deteriorarsi dell’economia ad ogni latitudine, come segnalato ieri da Mario Draghi in attesa delle prossime mosse della Fed, che, vista la congiuntura, potrebbe rinviare il ritiro di liquidità dal mercato che tanto preoccupa Wall Street.

GIÙ L’ASIA, CROLLANO CATERPILLAR E NVIDIA

Le Borse, in attesa dell’arrivo stasera dei conti di Apple, si preparano così a giorni difficili. Tutte giù le Borse dell’Asia. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in calo dello 0,2%. Hong Kong -0,5%. Nikkei di Tokyo -0,2%, Taiex di Taipei -1%, Kospi di Seul -0,1%.

L’allarme è suonato ieri a Wall Street per Caterpillar (-9,13% nella seduta peggiore dal 2011 per il gigante delle ruspe), l’indicatore più sensibile degli affari con Pechino: le prospettive per il 2019, avverte la società, sono pessime.

Non è andata meglio ad Nvidia, il produttore di chip più attivo nel 5G e nel business dei giochi: -13,82%. Giù anche Amd (-7%) e gli altri Big dei semiconduttori, compresa Intel.

Chiudono in rosso i listini Usa: Dow Jones -0,84 S&P 500 -0,78%. Nasdaq -1,11%.

STASERA TOCCA AD APPLE, PETROLIO A 60 DOLLARI

Aspettando i conti del trimestre, che saranno pubblicati stasera a borsa chiusa, ha perso colpi anche Apple (-2%): dopo il recente allarme sugli utili, c’è molta attesa sulle comunicazioni riguardanti il riacquisto di azioni proprie. Il produttore dell’iPhone da anni conduce colossali campagne di buy back, contribuendo così all’apprezzamento del titolo.

Il calo dell’attività economica, più che il rischio di conflitto in Venezuela, ha contribuito al brusco calo del petrolio: -3% il Brent, ieri sotto la soglia psicologica dei sessanta dollari il barile, stamattina a 60,1 dollari. Il greggio Usa tratta a 52,15 dollari.

L’oro tiene le posizioni a quota 1.302 dollari l’oncia, vicino ai massimi da sette mesi dopo il balzo di venerdì.

BREXIT, GIORNATA DI FUOCO. DRAGHI RIPARLA DI QE

Stamane l’euro sale sia nei confronti del dollaro a 1,141 che sulla sterlina a 0,869, alla vigilia di un appuntamento clou per la Brexit. Oggi il Parlamento britannico vota su alcune mozioni: se dovesse approvarle, si potrebbe arrivare a una proroga alla data limite per la discussione sul divorzio dall’Unione Europea, fissata al momento per il 29 marzo.

Ieri è arrivato il monito di Mario Draghi: “Se le cose dovessero andare molto male, possiamo ancora riprendere altri strumenti nella nostra cassetta degli attrezzi”, ha detto il banchiere ai parlamentari europei in risposta a una domanda sul possibile riavvio del programma di acquisto. “Di sicuro – ha aggiunto – questa eventualità non si materializzerà quest’anno”, ma il segnale è comunque arrivato: la congiuntura sta peggiorando, meglio allacciare le cinture.

Un consiglio che vale soprattutto per il Bel Paese: “L’economia italiana sta crescendo meno che nel passato e meno del previsto, significativamente meno del previsto, come sta accadendo in generale alla maggior parte, se non a tutti, i Paesi della zona euro. In Italia il fenomeno è più marcato, ma – ha concluso Draghi – è troppo presto per dire se sia necessaria una manovra correttiva o un altro intervento del genere”.

MILANO PERDE L’1,02%, SCADONO 50 MILIARDI DI OBBLIGAZIONI

Deboli anche i listini dell’Eurozona. La Borsa di Milano -1,02% a 19.608 ha accelerato il ribasso dopo le notizie in arrivo dalle trimestrali di Wall Street. In rosso anche gli altri listini. Solo Madrid (-1,34%) nell’Eurozona ha fatto peggio. In rosso anche Parigi (-0,76%) e Francoforte (-0,63%). Londra -0,91% alla vigilia del voto sul piano B per la Brexit.

Poco mosso il mercato obbligazionario, già concentrato sulle decisioni della Fed e sulle prossime aste dell’eurozona. Questa settimana, arrivano a scadenza circa 50 miliardi di euro di obbligazioni governative italiane, mentre complessivamente, in Europa, l’offerta di carta è modesta, circa 20 miliardi. Le aste dei prossimi giorni, soprattutto quella importante di domani, dovrebbero andare bene.

OGGI ASTA BOT, DOMANI TOCCA AI BTP

Lo spread Btp/Bund chiude a 252 punti base, dai 251 di venerdì sera. Il rendimento del decennale è al 2,67%; lo spread con il Bund scende dello 0,65% a 245.60 punti. Dopo il collocamento di venerdì di Ctz e Btp indicizzati, l’agenda prosegue oggi con 6,5 miliardi di Bot semestrali. Domani toccherà all’appuntamento clou di mercoledì sul medio e lungo termine, che segnerà il debutto del nuovo CctEu gennaio 2025.

Nella riapertura delle aste di venerdì, il Ctz è stato assegnato per 246 milioni di euro a fronte dei 375 milioni offerti; tutto esaurito per il Btp indicizzato a 30 anni, assegnato per tutti gli 81 milioni dell’offerta supplementare.

SOFFRE CNH, IN ROSSO L’AUTOMOTIVE

L’onda lunga del profit warnig di Caterpillar ha investito anche Piazza Affari. Il titolo peggiore del listino è Cnh Industrial-3,77%. Le vendite si sono estese anche al resto del settore automotive: Pirelli-1,59%, Fiat Chrysler-1,11%, Brembo -1,84%, Ferrari-2,33%.

Male le banche, con l’indice di settore in calo dell’1,55%, sostanzialmente in linea con quello europeo. La peggiore è stata Unicredit (-2,54%), Intesa San Paolo -0,92%. In terreno negativo anche Banco Bpm (-1,28%), Bper (-1,21%) e Ubi (-0,29%).

SALGONO SALINI E BUZZI, ANCORA SU JUVENTUS

Avanza invece il comparto infrastrutture assieme al cemento. Continua in particolare la corsa di Salini Impregilo in rialzo del 5,17% a 1,85 euro. In luce Buzzi +1,51%, promossa a “buy” da Equita, che inserisce il titolo nel portafoglio raccomandato.

Bene nel paniere principale Juventus (+1,73%), che sale dopo la nuova vittoria in campionato. Positive anche A2A (+0,58%) e Azimut (+1,09%).

Rallenta dopo l’avvio ruspante Tim (-0,24% a 0,45 euro): Jefferies ha ridotto il prezzo obiettivo da 0,75 a 0,66 euro, lasciando il rating a buy.

BIO-ON LANCIA LE CREME SOLARI DI BIOPLASTICA

Retelit + 8,16%. Raffaele Mincione sta valutando un incremento della sua partecipazione in vista dell’assemblea di aprile.

In rialzo del 7,58% Intek dopo cessioni per 119 milioni. Strappa It Way (+9,27%).

Sprofonda del 9% De’Longhi dopo l’annuncio dei ricavi del quarto trimestre 2018 di venerdì scorso sotto le attese. Banca Akros ha tagliato il giudizio da neutral a reduce, con prezzo obiettivo che scende da 26 a 21 euro. Equita Sim ha invece limato il target price da 28,51 a 26,8 euro, lasciando il rating ad hold.

Bio-on +0,3%, operatore attivo nella nuova chimica ecosostenibile, resiste all’urto delle vendite. La società quotata all’Aim ed il colosso Unilever hanno presentato una nuova linea di cosmetici per la protezione solare basati sulla bioplastica, naturale e biodegradabile, commercializzati con il brand My Kai. I prodotti saranno distribuiti da marzo 2019.

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