Oltre 100mila clienti, fra cui 7mila italiani, e 20mila società offshore avrebbero sottratto al fisco in tutto 180,6 miliardi di euro fra il 9 novembre 2006 e il 31 marzo 2007 grazie alla complicità del ramo svizzero di private banking della britannica Hsbc, secondo gruppo bancario al mondo. La notizia è frutto di un’inchiesta condotta fra Parigi, Washington, Bruxelles e Ginevra da un pool di giornalisti di 45 testate, fra cui l’inglese The Guardian, il francese Le Monde e la britannica Bbc. Le indagini coprono il periodo 2005-2007.
La lista dei presunti evasori comprende trafficanti d’armi e di stupefacenti, finanziatori di organizzazioni terroristiche, politici, industriali, sovrani (come il re del Marocco Mohamed VI e quello di Giordania Abdallah) e star dello sport (come Fernando Alonso) e dello spettacolo (come John Malkovich, Christian Slater, Elle MacPherson, Phil Collins e Tina Turner). Tra i nomi italiani più noti, compaiono quelli dello stilista Valentino, di Flavio Briatore e di Valentino Rossi. Lo rivela L’Espresso, che pubblica la cosiddetta “lista Falciani”, archivio dell’ex banchiere di Hsbc Hervè Falciani.
Tutti i soggetti coinvolti sarebbero stati “incoraggiati” dal comitato esecutivo di Hsbc a nascondere il proprio denaro in strutture offshore con base a Panama o nelle isole Vergini britanniche. Oltre 5,7 miliardi sarebbero stati occultati dalla Banca in paradisi fiscali soltanto per conto di clienti francesi.
Hsbc ha ammesso gli errori della sua filiale svizzera: “Ci assumiamo la responsabilità dei fallimenti passati rispetto alle regole e alle procedure di controllo”, spiega la Banca in una nota, precisando che la controllata svizzera non fu totalmente incorporata dal gruppo dopo l’acquisto nel 1999 e che pertanto i livelli di conformità alle regole sono “significativamente più bassi” rispetto agli standard.
La “lista Falciani” era stata consegnata nel 2010 agli altri Paesi in modo che perseguissero eventuali evasori. Grazie a questi documenti il Regno unito è riuscito a recuperare 135 milioni di euro, la Spagna 220 milioni e la Francia 188 milioni. La lista è alla base anche di molte indagini per frode nei confronti di vip italiani, ma molti hanno fatto ricorso sostenendo che il dossier non poteva essere usato.