Ritrovate vive 10 persone all’Hotel “Rigopiano” a Farindola sul Gran Sasso, spazzato via da una slavina di immense proporzioni. Tra questi, cinque bambini. M oglie e il figlio di Giampiero Parete, l’uomo che ha dato l’allarme, sono stati estratti. Tra i superstiti anche Sebastiano Di Carlo, la moglie Nadia e il figlio Edoardo di dieci anni. I soccorritori sono in contatto altre persone ancora sotto le macerie, tra cui una donna e due bambini.
Gli uomini impegnati nei soccorsi hanno lavorato per tutta la notte, in condizioni estreme, alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all’appello. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all’ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati.
Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all’hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. Da ieri sono stati estratti due corpi dalle macerie. La Procura ha aperto un’indagine per omicidio colposo.
Le condizioni dei soccorsi, come detto, sono particolarmente estreme: “Qui uniamo due scenari diversi: la valanga, che affrontiamo sempre e una catastrofe naturale come un mini terremoto. Non ho mai visto nulla del genere”, ha detto il portavoce del Soccorso alpino Walter Milan.
“Al lavoro – spiega Milan – ci sono oltre sessanta persone tra i vari enti. Arriveranno nuovi mezzi e con gli elicotteri porteremo le squadre. Via via arriveranno dei mezzi meccanici che devono lavorare insieme con gli uomini, prima si fa un’ispezione nella neve e poi si toglie tutto”.