Quella che aprirà a Milano venerdì 18 ottobre nella Fiera di Rho-Pero – la 41esima HOST, organizzata da Fiera Milano – sarà una consacrazione internazionale di un macro-settore italiano, quello dell’ospitalità professionale, in ascesa costante, in controtendenza con gli altri comparti economici del Paese e con numeri e posizioni di rilievo mondiale. È il cosiddetto “fuori-casa” oppure Ho.Re.Ca, che comprende diversi macro-settori, dal bar al ristorante, dall’hotel allo street food.
L’intero comparto dell’out-of-home vale – secondo i dati raccolti da Host 2019 – oltre 85 miliardi di Euro ogni anno ed è in netta crescita da anni. I bar, per esempio, sono 130mila, con un giro d’affari di circa 21,4 miliardi. Le tecnologie alimentari italiane – che danno lavoro a 23mila addetti e che sono tra le prime al mondo per innovazioni e brevetti – hanno un fatturato di 5,4 miliardi di euro dei quali 3,6 vanno all’export.
In molti comparti abbiamo posizioni di primato o europee o mondiali. Siamo i primi in particolare nei forni e nelle attrezzature per gelateria e pasticceria, siamo il terzo paese esportatore nella ristorazione professionale e nei mobili e complementi per il contract. L’Italia è tra i primi tre paesi al mondo per quantità e sicuramente la prima per la qualità della produzione e dell’export.
Gli altri due paesi sul podio sono Cina e Germania ma, insistono gli esperti, stiamo andando più velocemente dei due competitor perché le nostre tecnologie professionali sono considerate il meglio oggi disponibile quanto a innovazione, ecosostenibilità e design da chi gestisce spazi collettivi, pubblici e privati, bar, ristoranti, hotel e locali di incontro e divertimento.
Siamo anche i primi in Europa per il vending con un parco macchine in crescita costante; per le macchine espresso professionali la quota export ha superato il 70 per cento con il primo posto a livello mondiale e con un aumento in tutti i continenti, particolarmente accentuato in Asia (Sud Corea e Cina).
Non esistono ancora statistiche omogenee e consolidate ma secondo diversi centri di ricerca l’export italiano dell’ Ho.Re.Ca è il n.1 mondiale nelle fasce medio alte e alte, grazie anche al successo delle tantissime eccellenze italiane del food, che, nonostante i dazi e le isteriche bizze trumpiane e doganiere,si vendono sempre di più. Diventando così un volano molto dinamico per le filiere tecnologiche. E mentre in altri settori tecnologici predomina la delocalizzazione, nel professionale i centri produttivi italiani e anche di alcune multinazionali rimangono tuttora sul nostro territorio.
E persino la produzione di alcuni brand dell’espresso domestico di fascia media e alta ha lasciato la Cina ed è tornata in Italia, perché i coffee lovers di molti paesi esigono prodotti realmente made in Italy, come simbolo assoluto di qualità. Host è stata, insieme ad altre manifestazioni fieristiche, una leva notevole di questo fenomeno delle specialità e delle tecnologie italiane alimentari.
Alla edizione 2019 sono presenti 2.249 aziende con un aumento del 3,8 per cento rispetto all’edizione del 2017 e di queste 889 sono straniere provenienti da 55 paesi. Sono attesi oltre 1.500 hosted buyer provenienti da 80 paesi con l’80 per cento di turnover. Sono stati programmati più di 500 appuntamenti con un evento di grande rilievo, Smart Label Host Innovation Award, il concorso indetto da Fiera Milano e HostMilano in collaborazione con POLI.Design, il consorzio del Politecnico di Milano e il patrocinio dell’ADI, l’Associazione Italiana per il Disegno Industriale.