A Wall Street ha riaperto, seppur solo con un quarto dei 460 trader autorizzati, il salone delle grida, chiuso da marzo per il rischio contagio. Ma la festa si è fermata a metà, perché non è stato centrato il balzo oltre quota 3 mila. L’indice S&P è arretrato nel finale a 2.991,77, poco sotto la media degli ultimi 200 giorni, quella che l’analisi tecnica considera uno spartiacque tra mercato toro e mercato orso, perché a guastare la festa ci ha pensato la Cina. Il consigliere economico di Trump, Larry Kudlow, ha anticipato durissime sanzioni contro Pechino se verrà approvata la legge sulla sicurezza di Hong Kong oggi in discussione al parlamento dell’ex colonia britannica. La cronaca riferisce che, per ora, la situazione è tranquilla, ma si profila una nuova giornata di scontri. Per la prima volta potrebbe essere impiegato l’esercito cinese.
Le tensioni geopolitiche, però, non fermano la voglia di ripresa dei mercati, sostenuti dalla ricerca di uno (o più) vaccini contro l’epidemia e dall’impiego, senza precedenti, di capitali (a debito) per rimediare al più presto al buco (17 mila miliardi di dollari) creato dal contagio.
TOKYO SALE PER IL TERZO GIORNO. NISSAN TAGLIA IN USA
Sale anche oggi, per il terzo giorno consecutivo, la Borsa di Tokyo: Nikkei +0,8%. Il governo punta a raddoppiare lo stimolo economico già varato: Reuters scrive che sarebbe pronto un nuovo pacchetto di misure da 117mila miliardi di yen (1.100 miliardi di dollari) da mettere a disposizione di aziende e cittadini. Sommando i due programmi di aiuto, si arriva a 234mila miliardi di yen, circa il 40% del Pil. Il governo prevede di raccogliere le risorse aumentando i debiti: il piano prevede nuovi bond governativi per 31.900 miliardi di yen.
Intanto, prende corpo il piano di economie di Nissan: il gruppo chiuderà uno dei due stabilimenti negli Usa. Oggi entra nel vivo il negoziato con Renault.
Scende, ma non di molto, Hong Kong (-0,46%). Li Ka Shing, il miliardario che ha promosso la nascita di “3” si è schierato con le autorità cittadine a favore dell’introduzione di una legge che “garantisca la sicurezza di tutti i cittadini”.
BALZO IN AVANTI DEL DOW, JP MORGAN +7%
Ieri sera, a Wall Street, il Dow Jones ha chiuso in rialzo del 2,1%, a 24.995 punti, dopo aver superato quota 25mila punti nel corso della seduta. Senza forza il Nasdaq (+0,17%), in una giornata che ha visto la risalita dei settori più legati al ciclo economico.
Vola JP Morgan (+7%) dopo che Jamie Dimon ha detto che la banca non avrà bisogno di aumentare le riserve nella seconda parte dell’anno.
CORSA AL VACCINO: AVANZA LA BIOTECH NOVAVAX
Sale la biotech Novavax (+4,5%), che ieri si è aggiunta alla folta schiera di società che hanno avviato test per il vaccino anti Covid-19.
Il future dell’S&P500 è in rialzo stamane dello 0,7%, ancora sulle aspettative di nuove manovre da parte della Banca centrale. Bank of America Merrill Lynch anticipa nuovi acquisti su larga scala (senza vincoli di alcun tipo) di debito delle aziende e di Etf: fino ad oggi la Fed ha acquisto 1.800 miliardi di dollari di obbligazioni corporate.
RECOVERY FUND: SI TRATTA, MA RISORSE MODESTE PER IL 2020
Più modeste le risorse, ma non le ambizioni dell’Eurozona, in attesa di una giornata campale per l’Unione Europea. Ursula von der Leyen presenterà il suo piano sul Recovery Fund: si parla di un progetto da 600-650 miliardi tra prestiti (in minoranza) e trasferimenti di reddito da sottoporre all’esame dei singoli Paesi entro luglio (o settembre). Ma per il 2020 le risorse disponibili per l’Italia non supereranno i dieci miliardi: metà somme a fondo perduto, metà come garanzie europee per chi ricapitalizza imprese “strategiche” di oltre 50 dipendenti. Difficile rinunciare, a questo punto, ai 37 miliardi del Mes, che forse potrebbero anche essere di più, visto che secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, l’Italia potrebbe ottenere una somma superiore al 2% del proprio Pil.
BORSE UE IN RALLY. SOS BCE: CRESCE IL RISCHIO DEFAULT
Alla vigilia del confronto tra i leader dell’Eurozona sul Recovery Fund e sul nuovo budget comunitario, lo spread tra i titoli italiani e il Bund decennale è sceso sotto il 200 punti. Un segnale di fiducia nella stabilità dell’area che trae alimento dall’ottimismo sulla ripresa delle economie del Vecchio Continente, assai più che dalle condizioni delle finanze pubbliche, così come emergono dalla “Financial Stability Review” della Bce. L’anno prossimo, si legge, l’Italia dovrà sostenere il rimborso del 15% del suo debito, ma altri Paesi non sono messi molto meglio: Francia, Spagna, Belgio, Finlandia e Portogallo dovranno emettere titoli pari ad almeno il 10% dello stock di debito per ripagare i creditori. Per almeno tre Paesi (Italia, Spagna e Portogallo) si fa più concreto il rischio default. Ma i mercati, per ora, non tremano: finché i tassi resteranno bassi, l’equilibrio sarà sostenibile.
Piazza Affari guadagna l’1,5% e si avvicina ai 18 mila punti (17.860), registrando un recupero del 20% circa dall’inizio del lockdown.
Aria di fiesta a Madrid (+2,2%) dopo la conferma della prossima apertura della stagione turistica.
IL PIANO MACRON METTE LE ALI A PSA E A RENAULT
A Parigi (+1,46%) ha tenuto banco il piano Macron per il sostegno dell’auto. La Francia, ha detto il Presidente, vuole diventare il principale produttore di vetture “pulite” in Europa e punta a costruire un milione di questi veicoli entro cinque anni grazie ad un piano da 8 miliardi articolato in più tappe, in cui sono previsti grossi incentivi per i costruttori, purché investano in Francia. Psa ha chiuso a +5,76%, Renault +6,72%.
Rallenta la corsa la Borsa di Francoforte (+0,98%), per adesso l’unica ad essere riuscita a tornare sui massimi dal 6 marzo grazie a sette sedute in rialzo sulle ultime otto portate a termine.
Londra +1,19% dopo la pausa festiva. Aston Martin balza del 39,65% dopo che il costruttore britannico ha confermato che Tobias Moers, Ceo di Mercedes-Amg, sarà il nuovo amministratore delegato.
SPREAD SOTTO QUOTA 200, OGGI L’ASTA BOT
La discesa dello spread è dovuta soprattutto alla risalita del Bund, il cui rendimento decennale si attesta ora a -0,43% (+6 punti base), mentre il Btp è sceso all’1,54% a 1,54% (-2 punti base). Il differenziale si porta così a 197 punti base, dai 208 di ieri.
In questo quadro, il Tesoro offre oggi 10 miliardi di euro di Bot semestrali e flessibili: il rendimento del Buono a 6 mesi (0,3%/0,2% in chiusura) è previsto in lieve rialzo rispetto allo 0,227% del collocamento di fine aprile.
La Germania ha collocato ieri cinque miliardi di euro di obbligazioni con scadenza due anni: le richieste sono state 3,3 volte superiori all’offerta, un rapporto mai così alto negli ultimi 13 anni. JP Morgan calcola che nel 2020 i governi della zona euro arriveranno a emettere nuovo debito per 1.000 miliardi di euro, tra l’8% ed il 10% del Pil.
LA BCE SI PREPARA A FARE A MENO DELLA BUNDESBANK
La Banca centrale europea sta mettendo a punto dei piani di emergenza per portare a termine il suo programma di acquisto di bond senza la Bundesbank, nel caso in cui la Corte suprema tedesca dovesse costringere la Banca a fermarsi.
In quel caso si potrebbe avverare uno scenario surreale: la Bce avvierebbe un’azione legale senza precedenti contro la Banca centrale tedesca, suo principale azionista, per riportarla nel programma. Nel frattempo, l’Eurotower si accollerebbe la quota di acquisti di pertinenza della Bundesbank.
AUTOMOTIVE IN CORSA ANCHE A MILANO
A Piazza Affari, sotto i riflettori ieri gli industriali, che guardano con fiducia all’allentamento delle restrizioni per il Covid-19.
Spiccano i titoli Automotive nel giorno del via libera di Intesa al prestito di 6,3 miliardi a Fca (+3,39%) con la garanzia di Sace. Vola Brembo (+8,08%), a ruota Sogefi (+5,09%). Pirelli +2,1%, Cnh +3,55%.
Rimbalza anche il lusso: Moncler +4,78%, Brunello Cucinelli +3,48%. Guida la corsa Ferragamo +7,28%.
Brillanti i tecnologici: Stm +3,24%, Prysmian +1,64%. Il titolo leader è però Leonardo: +6,07%.
SI RISVEGLIANO LE BANCHE: BPER +10,43%
Si risveglia il credito. Va in orbita Bper (+10,43%), davanti a Popolare Sondrio (+7,93%), Mediobanca (+5,66%) e Banco Bpm (+4,8%). Bene i Big Unicredit (+4,44%) e Intesa (+3%).
In uno studio pubblicato ieri, l’Eba (European Banking Association) ha analizzato i possibili impatti dell’emergenza sanitaria sul sistema bancario europeo, che è ben più solido di quanto non fosse nel 2008/09: il CET1 ratio medio è vicino al 15%, contro il 9% del 2009.
IN ROSSO SOLO NEXI E DIASORIN, ORACLE ADOTTA ELETTRA
In rosso due tra i titoli preferiti dai compratori nell’ultimo periodo: Nexi (-2,36%) e Diasorin (-5,92%), su cui Jefferies ha tagliato la raccomandazione da hold a underperform, con prezzo obiettivo che sale da 101 a 120 euro.
Balzo di Unieuro (+9,13%): Banca Akros ha confermato il rating buy e target di 9 euro per azione. Sull’Aim, denaro su Elettra (+11,59%), che ha raggiunto un accordo di partnership con Oracle. L’intesa prevede il posizionamento della piattaforma Exacto nel market place della multinazionale high-tech, leader nella fornitura di servizi Cloud e Digital a livello mondiale.