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Honda-Nissan, fusione a rischio: cosa succede e perché è in crisi il progetto del terzo gruppo automobilistico mondiale

La fusione tra Honda e Nissan, destinata a creare il terzo gruppo automobilistico mondiale, rischia di saltare. Le difficoltà finanziarie di Nissan, le divergenze sul modello di governance e le incertezze sulle strategie future stanno mettendo a rischio l’accordo. Decisione finale rinviata a metà febbraio

Honda-Nissan, fusione a rischio: cosa succede e perché è in crisi il progetto del terzo gruppo automobilistico mondiale

La fusione tra Honda e Nissan, che avrebbe dovuto creare il terzo gruppo automobilistico mondiale, sembra essere sull’orlo del fallimento. Secondo quanto riportato dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun, le due case automobilistiche non riescono a trovare un accordo sui termini dell’integrazione. Nei prossimi giorni, i consigli di amministrazione di entrambe le società si riuniranno per decidere se continuare con il progetto o interrompere definitivamente le trattative. Le difficoltà principali riguardano il modello di governance della nuova entità e la posizione di Nissan all’interno della fusione.

La proposta di Honda e la resistenza di Nissan

Le divergenze tra Honda e Nissan sono emerse in modo sempre più evidente nelle ultime settimane. Honda, seconda casa automobilistica giapponese per volumi di produzione, frustrata dalla lentezza dei progressi nei negoziati, avrebbe proposto di trasformare Nissan in una sua sussidiaria. Un cambiamento che la casa di Yokohama ha fermamente rifiutato, sottolineando che l’accordo era stato inizialmente concepito come una fusione tra pari. “Non si tratta di chi domina su chi,” aveva dichiarato il presidente di Nissan, Makoto Uchida, durante la conferenza stampa congiunta dello scorso dicembre.

Un altro aspetto cruciale riguarda il complesso legame azionario tra Renault e Nissan. Renault possiede infatti il 35% di Nissan, mentre quest’ultima detiene il 15% della casa automobilistica francese. Questi incastri azionari potrebbero cambiare con la fusione, un aspetto che non piace a Honda. Secondo Bloomberg, Honda preferirebbe un partner indipendente e avrebbe chiesto a Nissan di riacquistare le azioni in mano a Renault, un’operazione che costerebbe circa 3,5 miliardi di euro.

Honda-Nissan: il progetto originario di fusione

L’intesa annunciata a dicembre prevedeva la creazione di una holding comune, sotto la quale sarebbero confluite entrambe le aziende. L’obiettivo era quello di unire le rispettive competenze per competere meglio con giganti come Toyota, Tesla e i produttori cinesi di veicoli elettrici, in particolare Byd. La decisione definitiva sulla fusione era attesa per la fine di gennaio, ma è stata quindi rinviata a metà febbraio.

Anche Mitsubishi, di cui Nissan è il principale azionista, era considerata un possibile partner, ma avrebbe deciso di non partecipare alla fusione, preferendo mantenere la propria indipendenza.

Le difficoltà di Nissan

Uno degli ostacoli maggiori alla fusione è la difficile situazione finanziaria di Nissan, che nel 2023 ha annunciato un piano di ristrutturazione con il taglio di 9.000 posti di lavoro a livello globale. Secondo Asahi Shimbun, Nissan non avrebbe informato Honda in modo adeguato sul piano di riduzione dei costi, causando ulteriori tensioni tra le due aziende. “Senza la possibilità di avere il controllo, Honda sembra voler abbandonare l’accordo,” ha spiegato Christopher Richter, analista senior del settore auto per la società Clsa.

A peggiorare la situazione di Nissan ci sono le difficoltà nel mercato cinese e le incertezze sui dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni dal Messico, uno dei principali centri produttivi dell’azienda. Se queste tariffe del 25% venissero applicate, Nissan ne risulterebbe penalizzata più di Honda e Toyota.

La reazione dei mercati: Honda sale, Nissan crolla

Le incertezze sulla fusione hanno avuto un impatto sui titoli delle due case automobilistiche. Dopo le notizie sulla probabile rottura delle trattative alla Borsa di Tokyo il titolo Honda ha chiuso in rialzo dell’8,19%, segnale che gli investitori vedono con favore l’uscita dall’accordo, mentre Nissan ha subito un calo del 4,87%.

Il futuro dell’alleanza

Nonostante l’apparente fallimento della fusione, Honda e Nissan avevano già avviato una collaborazione nel settore dei veicoli elettrici, siglando un’intesa strategica lo scorso marzo. L’eventuale rottura della fusione non esclude dunque future cooperazioni su progetti specifici, specialmente nel campo dell’elettrificazione e della mobilità sostenibile.

Le due case automobilistiche hanno dichiarato che forniranno un aggiornamento ufficiale sulla situazione entro la metà di febbraio. Fino ad allora, resta l’incertezza sul destino di un’operazione che avrebbe potuto ridefinire il panorama automobilistico globale.

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