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Hisense inarrestabile: pronta a conquistare Electrolux nel grande risiko delle multinazionali europee

Imagoeconomica

Tutto confermato, il grande risiko mondiale intorno a quel che resta delle gloriose multinazionali europee del bianco si avvia alla conclusione. Se la Fondazione Robert Bosch dovesse, come sembra, creare una joint con Whirpool Us, Hisense è effettivamente pronta ad acquisire Electrolux. “Tutto quello che si potrà fare in questa direzione verrà fatto” ci ha dichiarato un manager della cerchia di Fisher Yu, il giovane presidente del gruppo, che in questi giorni, a Berlino, in chiusura della Partner Conference per le finali del Campionato di calcio Euro 2024, di cui Hisense è sponsor, ha presentato piani di crescita particolarmente ambiziosi. Giovane, preparato e decisamente battagliero, Fisher Yu, è alla guida della più brillante tra le multinazionali cinesi della tecnologia. Nessuno come Hisense ha risorse finanziarie, crescite a due cifre da anni e primati in tecnologie, oltre a scalate fragorose nei segmenti strategici dell’elettronica di consumo; è ormai stabilmente al secondo posto nei televisori, dietro solo a Samsung.

“Vogliamo continuare a espanderci”. L’aggressivo discorso di Fisher Yu a Berlino ha squadernato i più ambiziosi piani di crescita del settore, ha annunciato piani di espansione tramite l’ottimizzazione della struttura industriale e l’impegno del brand per continuare a espandersi a livello globale. Frasi enfatiche, retoriche ma chiare. Inoltre, elencando i risultati di un aumento significativo dei ricavi in tutti i segmenti delle tecnologie domestiche, rubando quota di mercato ai competitor cinesi, coreani e turchi, Fisher Yu ha confermato l’intenzione di perseguire l’obiettivo di diventare il numero uno in numerosi segmenti, concentrandosi soprattutto sulla crescita al di fuori della Cina.

I numeri

Come accade sempre in occasioni ufficiali, la retorica è abbondante ma i dati concreti sono scarsi. Ecco, comunque, i numeri: nel 2020 il fatturato era di 48 miliardi di yuan, nel 2023 è salito a 86 miliardi. L’utile netto nel 2023 è stato di 2,8 miliardi. Le crescite sono ovunque tra l’80 e il 90%. Nel 2024, in mercati stagnanti, come l’Europa che registra un arretramento del 10-20%, Hisense ha segnato una crescita del 30%, con risultati particolarmente positivi in Italia. “Questa solida base ci posiziona perfettamente per continuare a investire strategicamente nel brand, nella struttura industriale e nella globalizzazione”. In altre parole, siamo pronti a fare shopping sia di aziende sia di brand.

Niente a che fare con i competitor

Per la terza volta sponsor dei Campionati Europei Uefa, Hisense ha saputo usare spregiudicatamente ma oculatamente la formidabile arma dello sport più popolare al mondo per legittimare una sua vocazione globale, non marcatamente cinese ma quasi occidentale. Possiede brand importanti come Sanden, Hitachi, Toshiba, Korting, Asko, Gorenje. A differenza di altri big, Hisense ha comprato aziende con fabbriche, senza chiuderle, anzi, valorizzandone risorse umane, tecnologie, e rispettando – sottolineava più volte Fisher Yu – le specificità locali. Un leit motiv molto forte, più volte ribadito. “Nelle acquisizioni bisogna rispettare la cultura locale, le norme sociali, i comportamenti dei consumatori e le pratiche di R&S ovunque operino – come ha sottolineato di recente il presidente del gruppo Hisense Jia Shaoqian al 54° Forum di Davos –. Se si tratta di un’acquisizione locale, il marchio originale deve essere rispettato e rimodellato per migliorare la longevità dell’operazione”.

Non più da tempo entry level

Fisher Yu ci tiene a sottolineare una superiorità tecnologica che trova conferma nei suoi ultimi gioielli: Tv da 100 pollici, unici al mondo. Con l’ingresso nel settore dei prodotti integrati (built-in), dove il design e la qualità sono al massimo livello, e con la gamma dei prestigiosi TV da 100 pollici, Hisense ha abbandonato da tempo la fascia degli apparecchi entry level, soprattutto in Italia. Questo è stato possibile grazie ai dieci anni di grande attenzione e conoscenza del mercato da parte dell’equipe italiana, guidata dall’amministratore delegato Gianluca Di Pietro, esperto nei majaps e nell’elettronica di consumo. Di Pietro segue anche l’ultimo acquisto, la slovena Gorenje. La crescita dell’indice dei prezzi, salito da 92 a 102 in un solo mese, giugno, nei TV, conferma questo progressivo aumento del valore dei nuovi prodotti come i TV da 100 pollici, per i quali Hisense detiene il primo posto mondiale per le vendite.

In Italia, semestre a +30%

Hisense Italia ha chiuso il primo semestre con un incremento di oltre il 30% sia in quantità che in valore, come ci ha dichiarato Gianluca Di Pietro. “Abbiamo investito molte risorse e stiamo raccogliendo i migliori risultati. Nel builtin dove abbiamo debuttato da poco, ci ha premiato un lusinghiero +50% anche se su quote di partenza ancora basse. A testimonianza della crescita, nel 2022 la sede di Milano ha inaugurato il primo showroom italiano di oltre 700mq in cui presentare l’intera gamma di prodotto e il nuovo Training Center dedicato al mondo dell’aria condizionata che, con più di 50 postazioni, offre un intenso programma di formazione teorica e pratica per tutti gli addetti del settore”. 

Le tecnologie al massimo livello

Il gruppo sembra essere davvero all’avanguardia nell’applicazione dell’IA in ogni segmento dei dispositivi domestici, ma non solo. Per mantenere il proprio vantaggio competitivo, Hisense sta aggiornando i device stand-alone in soluzioni di sistema integrate. Ciò include lo sviluppo di una base tecnica robusta e l’utilizzo di piattaforme di servizi cloud come ConnectLife per i dispositivi smart home, oltre al modello HI-Star AI Large Language dedicato all’interazione, come ha rivelato Fisher Yu. Queste soluzioni pongono l’accento sulla sostenibilità e si prestano a un’ampia gamma di applicazioni, in linea con gli impegni ambientali e sociali a lungo termine di Hisense. Come leader di questa tendenza, Hisense sta ampliando le proprie attività nei settori dei trasporti, degli edifici intelligenti, della sanità, della gestione dell’energia e dell’elettronica per autoveicoli, rafforzando così la propria posizione nello sviluppo sostenibile. Ora tocca alla prossima mossa del gruppo in Europa, salire con Electrolux, al massimo livello della qualità, dell’ecosostenibilità (quella vera) e del design, che in questo settore, sta diventando sempre più fondamentale.

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Categories: Economia e Imprese