L’incognita Ucraina pesa, ma le Borse hanno per ora ottimi argomenti per assorbire le tensioni geopolitiche. Ieri a Wall Street è stata la giornata di Apple +8,5% dopo gli ottimi risultati di vendita dell’iPhone: la Cina si sta rivelando una miniera d’oro per la Mela. Non è stata minore la febbre per Facebook, che ha registrato una spettacolare crescita degli utili (+190%) e del fatturato (+72%) grazie al boom del social network sul mobile. Non è mancata la risposta di Microsoft, che ha compensato con un balzo di Xbox e software il calo dei pc. Continua intanto la febbre di M&A nel pharma: Zimmer offre 13,35 miliardi per l’acquisto di Biomet.
In mezzo a questi fuochi d’artificio, per ora, passa in secondo piano il dossier Alstom: General Electric è pronta ad offrire 19 miliardi per il gruppo francese. E non fa eccessiva impressione nemmeno il tonfo di Gm (0,09 dollari l’utile per azione contro 0,58 di un anno fa), azzoppata dalle cause per gli incidenti sui veicoli difettati.
Seduta ad alta volatilità per le piazze europee. Pesa sui listini la minaccia di Vladimir Putin dopo gli sconti nell’Est dell’Ucraina. Intanto oggi l’agenzia di rating S&P ha tagliato il merito di credito della Russia a BBB-, un gradino sopra il livello junk. L’agenzia ha invece confermato per la Francia il rating a AA e l’outlook a stabile.
L’altra faccia della medaglia sono le impegnative dichiarazioni pro quantitative easing di Mario Draghi e il buon dato sulla fiducia tedesca. A fine seduta Francoforte -0,05% è quasi invariata. Bene Parigi +0,64% e Madrid +0,35%. Londra +0,42%.
Piazza Affari +0,66% è la Borsa migliore. Questa mattina Tokyo ha aperto con un lieve calo dello 0,24% sui timori per le tensioni ucraine. Giù anche l’Asia: l’indice HAng Seng cede l’1,34%, Shanghai lo 0,37% e il Sensex si muove vicino alla parità a -0,09%. L’India è al voto e ieri si sono registrati dieci morti in alcuini attacchi violenti realizzati in tre stati dell’india durante il terzo supergiovedì di voto per le legislative che si svolgono in dieci tappe e si concluderanno il 16 maggio.
Continua intanto lo stato di grazie dei titoli del debito italiano: il rendimento del decennale è a quota 3,12% (fa meglio la Spagna a 3,059%) per uno spread pari a 159 bp. Il Tesoro ha collocato 4,5 miliardi tra Ctz a 24 mesi (rendimento 0,786%), Btpei per 974,7 milioni (rendimento all’1,92%) e Btp a 15 anni per 525,2 milioni al 2,09%. Si continua lunedì con i Bot a 6 mesi (7 miliardi) mentre martedì si chiuderà con un’offerta tra i 7 e i 9 miliardi tra Ctz e Btp a 5 e 10 anni.
Giornata brillante per le banche a partire dal Banco Popolare +3,38% che festeggia la chiusura anticipata dell’asta dei diritti inoptati. In buona forma anche le altre Popolari: Bper +2,1%, Bpm +0,9%, Ubi +0,06%. Fa eccezione Mps -0,2%.
In grande evidenza Saipem +4,03% dopo la trimestrale in linea con il consenso e la forte crescita del portafoglio ordini. Avanza anche Eni +0,9% al traino della controllata nonostante nuovi problemi per il giacimento di Kashagan. Di rilievo il balzo di Cnh Industrial +2,5% sull’onda dei buoni risultati di Caterpillar.