Orso generalizzato sui mercati e Piazza Affari arretra dell1%, a 20.910 punti, con Stm a picco -9,19% e una pioggia di vendite su Ferrari -3,86%. Il secondario resta invece euforico: il rendimento del Btp decennale scende a 2,02%, minimo da gennaio; lo spread col Bund si riduce a 175.50 punti base (-4,15%). La carta italiana incrementa il suo appeal in scia alle elezioni amministrative, con la battuta d’arresto dei 5 stelle, al fatto che si allontanino le legislative e che Moody’s, venerdì non abbia modificato il rating sul paese. Il Fondo monetario internazionale, fra l’altro, vede il pil tricolore in crescita dell’1,3% nel 2017, dal +0,8% stimato ad aprile, ma in “rallentamento intorno all’1%” nel 2018-2020.
L’ondata di vendite colpisce l’azionario, in particolare i titoli tecnologici in Asia, Europa e Usa, dopo il tonfo del Nasdaq di venerdì. Madrid -1,24, è la piazza peggiore del Vecchio Continente, ma anche Parigi chiude in profondo rosso, -1,12%, nonostante il partito del presidente Macron sia avviato verso una solida maggioranza, dopo il voto di ieri per il parlamento francese. Anche Francoforte arretra quasi di un punto, -0,98%; Londra limita le perdite allo 0,21%.
Wall Street apre negativa, con i big dell’hi tech ancora in ribasso. Si pensi che Facebook, Amazon, Apple, Google, Microsoft e Netflix da soli hanno incrementato la capitalizzazione del Nasdaq di 600 miliardi di dollari da inizio anno, pari al pil del Sud Africa o di Hong Kong. Durante l’ultima sessione della scorsa ottava però c’è stato un pesante arretramento, in parte dovuto a un report di Goldman Sachs che vede segnali di una possibile correzione. Per Apple oggi si registrano nuove batoste con Mizuho, che ha tagliato il giudizio da “buy” a “neutral” e il target price da 160 a 150 dollari; inoltre ci sono rumor su iPhone 8 e il suo modem lento rispetto ai nuovi standard wireless.
Sul fronte delle materie prime il petrolio recupera terreno, Brent +1,16%; 48,71 dollari al barile. Oro poco mosso. In ambito valutario il rapporto euro dollaro risulta poco mosso, a 1,120. In Piazza Affari guadagni e perdite risultano oggi molto distanti. In cima al Ftse Mib si colloca Saipem, con un incremento del 5,23%, dopo l’intervista del Presidente Paolo Colombo, che ha confermato la strategia del Gruppo tesa a diversificare il business su tutta la catena del valore dell’energia. Gli acquisti premiano in misura modesta anche gli altri titoli legati al petrolio: Eni, +0,43%; Tenaris +0,36%.
Le banche risultano complessivamente deboli, con l’eccezione di Ubi, +3,85%, nel primo giorno dell’aumento di capitale da 400 milioni funzionale all’acquisizione di Nuova Popolare Etruria, Nuova Banca Marche, Nuova CariChieti. Giù Banco Bpm -2,31% w Bper -2,09% nel giorno del via libera dell’Antitrust all’acquisizione di Banca Carife. Il titolo peggiore, come già scritto, è Stm, colosso italo-francese dei chip, a seguito del tonfo dei tecnologici. Ferrari sconta in parte la deludente performance al Gran Premio di Formula 1 del Canada. Vendite consistenti su Leonardo -2,93%, Cnh -2,91%; Prysmian -2,54; Recordati -1,81. Nel lusso perdono Moncler -2,61% e Luxottica -1,59% Fuga dalle utility, in particolare Italgas -2,9%.
Seduta positiva per gli assicurativi: Generali +1,07%; Unipol +1%. Seduta brillante per Poste +1,51%. Fuori dal paniere principale Banca Carige cede il 3,34%, dopo che il Cda venerdì ha sfiduciato l’Ad Guido Bastianini. Caltagirone Editore vola a +21,1% e si posiziona sopra il prezzo dell’Opa, fissato a 1 euro, proposta dall’azionista di maggioranza Francesco Gaetano Caltagirone. Super anche Pininfarina: +24,63%