Alzi la mano chi non ha mai noleggiato un’auto della Hertz. D’ora in poi non lo potrà più fare perchè il gigante mondiale dell’autonoleggio è finito in bancarotta e, sotto i colpi della pandemia, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada. “L’impatto di Covid-19 sulla domanda di spostamento- spiega una nota ufficiale della casa – è stato improvviso e drammatico, con un brusco calo delle entrate e delle prenotazioni future”.
Il 21 aprile la Hertz aveva già tagliato 10 mila posti di lavoro in Nordamerica, pari al 26,3% dell’intera forza lavoro mondiale, nel tentativo di preservare liquidità, ma non è bastato a salvarla.
Ma nel campo dell’auto grosse nubi si addensano anche sul colosso francese della Renault, a cui il presidente Macron ha impedito il matrimonio con Fca nel vano tentativo di salvare l’alleanza con i giapponesi della Nissan, che ora sono in piena crisi e proprio ieri hanno annunciato 20 mila esuberi. L’allarme è massimo e ieri il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, è stato chiaro: “Per Renault è in gioco la sopravvivenza”.
Renault, che se sopravviverà sarà guidata da luglio dall’italiano Luca De Meo, ha già chiuso tre fabbriche e ha avviato la riconversione di una quarta. “Bisogna agire con urgenza” ha aggiunto Le Maire che ha spiegato: “Non ho mai nascosto la gravità della crisi in atto e non nascondo la gravità della situazione della Renault” che già l’anno scorso aveva chiuso in rosso il suo bilancio per la prima volta in dieci anni.
Il Governo francese non ha ancora firmato il prestito da 5 miliardi di euro alla Renault che subordina a tre condizioni: sviluppo dell’auto elettrica, rispetto degli impegni con i fornitori e attività tecnologiche di punta. Renault presenterà mercoledì prossimo il nuovo piano industriale con gli alleati giapponesi della Nissan e della Mitsubishi che ha il sapore dell’ultima spiaggia prima ancora che De Meo abbia avuto il tempo di prenderne la guida.