Un sorpasso storico scuote il mondo del lusso: Hermès ha superato Lvmh, diventando la prima azienda di lusso al mondo con una capitalizzazione di 254,32 miliardi di euro. Dopo settimane di alternanza tra i due colossi, Hermès ha preso il comando, consolidando la sua posizione e aumentando le distanze. Mentre la maison parigina celebra il trionfo, il gruppo controllato dalla famiglia Arnault ha visto il valore delle sue azioni crollare a causa di risultati trimestrali deludenti, con un netto arretramento rispetto al picco di quasi 500 miliardi di euro raggiunto nel maggio 2023, durante l’euforia post-pandemia.
Oggi, la capitalizzazione di Lvmh si attesta a poco più di 248 miliardi di euro, una flessione dovuta a diversi fattori negativi, che hanno influenzato significativamente il valore delle sue azioni.
Lvmh in crisi: vendite giù e dazi mettono in difficoltà il gigante del lusso
Il colosso del lusso Lvmh, che annovera tra i suoi marchi di punta Louis Vuitton, Dior, Tiffany & Co. e Sephora, ha affrontato un primo trimestre del 2025 deludente, con un calo delle vendite del 3%. A pesare sono stati soprattutto il rallentamento nel settore abbigliamento (-5%) e il calo delle vendite di prodotti di bellezza e cognac negli Stati Uniti, oltre alla debole domanda dalla Cina. Il fatturato complessivo del gruppo è sceso del 2%. Questo ha spinto le azioni di Lvmh a perdere quasi il 7% del loro valore nel giorno dei conti, accentuato anche dalle preoccupazioni per le tariffe doganali statunitensi e per un contesto economico incerto.
Nel bel mezzo di queste difficoltà, Bernard Arnault ha lanciato una critica alla Ue, accusandola di non difendere abbastanza gli interessi economici dell’Europa. Mentre molti attribuiscono le difficoltà a Donald Trump e alle sue politiche, Arnault ha definito l’Unione europea una “potenza burocratica” e ha proposto la creazione di una zona di libero scambio con gli Stati Uniti, per evitare ulteriori dazi e proteggere le imprese europee.
Per fronteggiare i dazi Usa del 10% sui prodotti provenienti dall’Europa, Louis Vuitton ha dovuto prendere una decisione difficile ma inevitabile: aumentare i prezzi delle sue borse più iconiche, come la Neverfull GM, al fine di proteggere i margini e consolidare la sua posizione dominante nel mercato del lusso.
Hermès batte la crisi: il segreto della sua crescita
Nel frattempo, Hermès ha resistito meglio di molte altre aziende del lusso, diventando una sorta di “bene rifugio” nel settore, simile a Ferrari. Molti esperti sottolineano che il segreto del successo della maison risiede nella sua capacità di restare immune alle fluttuazioni economiche globali, alle crisi finanziarie e, forse, anche alle guerre commerciali. La lealtà della sua clientela esclusiva, disposta a pagare qualsiasi cifra per possedere un prodotto della griffe parigina, è il vero motore di questa stabilità. Da inizio anno, Hermès è aumentata del 4,65%, arrivando a 2.408,00 euro per azione, mentre Lvmh è scesa del 21,25%, toccando i 499,50 euro per azione.
Anche la maison parigina ha deciso di aumentare i prezzi negli Stati Uniti per contrastare l’impatto delle nuove tariffe, a partire dal primo maggio, anche se i dettagli precisi delle nuove tariffe non sono stati ancora resi noti.
La storica scalata di Lvmh su Hermès
Il sorpasso di Hermès su Lvmh assume un significato particolarmente simbolico, considerando la lunga e intensa battaglia che ha contrapposto i due giganti del lusso. Già nel 2010, Lvmh aveva sorpreso il mercato dichiarando di aver acquistato più del 14% del capitale di Hermès, incrementando poi la sua partecipazione fino al 25%. Con questo passo, Arnault tentò una scalata ostile, ma la famiglia Hermès non solo respinse l’assalto, ma si unì in una holding, H51, per consolidare il controllo della maison e proteggere il potere decisionale della dinastia.
A distanza di quindici anni da quella storica battaglia, la resistenza della famiglia Hermès si è rivelata vincente. Oggi, i 100 membri della dinastia possiedono circa il 66% del capitale della maison, una quota che, ai prezzi attuali, vale oltre 160 miliardi di euro. Negli ultimi quattro anni, questa partecipazione ha generato oltre 5 miliardi di euro in dividendi, parte dei quali sono stati reinvestiti in Italia, attraverso la holding lussemburghese Jakyval, di proprietà del ramo Guerrand della famiglia. Hermès è oggi non solo il leader del lusso, ma anche la terza azienda più grande d’Europa, dopo il colosso del software Sap e la casa farmaceutica danese Novo Nordisk.