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Hermes, conti in ripresa grazie all’Asia

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Torna a respirare il settore del lusso, duramente provato dal lockdown: nel terzo trimestre dell’anno, quello estivo, la riapertura delle attività e la ripresa del Pil in Cina hanno giovato a diversi gruppi tra cui il francese Hermes, che nel periodo citato ha visto le sue vendite risalire oltre quota 1,8 miliardi di euro, trainate appunto da una “performance notevole” in Asia (+29%), ma non solo. Per i mesi di luglio, agosto e settembre, il fatturato dell’azienda è dunque aumentato del 6,9% a tassi di cambio costanti (+4,2% a cambi correnti). Nel secondo trimestre invece le vendite avevano segnato un calo del 42% a causa delle restrizioni imposta dalla pandemia di coronavirus a livello globale. Quel flop incide tuttavia sui conti dei primi nove mesi, in cui il volume delle vendite risulta in calo rispetto allo stesso periodo del 2019.

Al 30 settembre, al termine dei nove mesi dell’esercizio, i ricavi consolidati del gruppo sono infatti ammontati a 4,28 miliardi di euro, in flessione del 14% rispetto all’anno fiscale precedente. La divisione pelletteria e selleria si è confermata il business trainante del gruppo, generando 2,16 miliardi di euro, seppure in declino di circa il 13%, mentre abbigliamento e accessori hanno messo a segno vendite per 974,4 milioni. Il mercato europeo in particolare ha riportato ricavi in diminuzione del 29,2% a 1,04 miliardi di euro, mentre le Americhe sono risultate in flessione del 30% a 606,5 milioni. “Rimaniamo fiduciosi nonostante il futuro sia ancora incerto. Le nostre buone prestazioni ci permettono di continuare a investire e creare posti di lavoro”, ha commentato il presidente esecutivo Axel Dumas

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Categories: Economia e Imprese