Hera ha chiuso il primo semestre un utile netto per gli azionisti in crescita del 12,8% su base annua, a 121,0 milioni di euro. I ricavi, invece, si sono attestati a 2.152,7 milioni (-2,7%), mentre il margine operativo lordo ha raggiunto quota 470,1 milioni (+2,4%). La posizione netta ha registrato un miglioramento a 2.624,4 milioni. Il bilancio rimane perciò in crescita malgrado la revisione del Wacc, la remunerazione del business determinata dal nuovo periodo regolatori scattato a gennaio 2016.
“I numeri della semestrale 2016 sono ancora una volta positivi – ha commentato Tomaso Tommasi di Vignano, presidente della multiutility bolognese – e mostrano come il Gruppo sia stato in grado di fornire ai propri azionisti una solida risposta in termini di risultati sia economici che patrimoniali, maggiormente apprezzabili alla luce di un quadro macro economico tuttora caratterizzato da instabilità. A tali risultati hanno contribuito anche l’attività di M&A, che ha portato all’acquisizione di impianti di trattamento rifiuti, e la crescita della base clienti”.
L’amministratore delegato Stefano Venier, invece, fa notare che “le azioni messe in campo hanno prodotto i risultati attesi, consentendo in soli sei mesi di compensare il taglio dei ricavi regolati. La buona performance anche finanziaria e fiscale ha permesso, in un anno difficile, di chiudere il semestre con una crescita positiva dell’utile netto e dei principali indicatori, nonché con una riduzione del debito”.