Boom di ricavi per Hera nel primo semestre 2022. La multiutility emiliano-romagnola ha chiuso i primi 6 mesi dell’anno con una crescita dei ricavi a tre cifre (+112,8%), mol a 631,2 milioni di euro (+3,3%) e utile netto a 201,7 milioni di euro, in calo dell’12,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Dopo i conti semestrali, il titolo guadagna lo 0,99% a 2,74 euro.
“Nonostante un contesto energetico nazionale e internazionale instabile e un’estrema volatilità dei mercati, nel primo semestre 2022 il Gruppo Hera ha registrato una performance migliore rispetto al semestre dell’anno precedente, ottenendo complessivamente risultati positivi in tutte le aree di business”, ha dichiarato il nuovo amministratore delegato Orazio Iacono, aggiungendo che “la solidità finanziaria ci ha permesso di confermare l’importante programma di investimenti pianificati, in crescita nel semestre di oltre il 16% rispetto al 2021 e finalizzati all’innovazione e al miglioramento delle performance di reti e impianti”.
Hera, primo semestre 2022: ricavi e mol in crescita
Nel primo semestre 2022, i ricavi sono stati pari a 8.896,0 milioni di euro, in aumento del 112,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In particolare, alla crescita hanno contribuito “i settori dell’energia legato principalmente all’incremento del prezzo delle commodities, e i servizi energia legati all’efficienza energetica negli edifici abitativi (bonus facciate e superbonus 110%) e l’aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti’”, precisa il gruppo.
Il margine operativo lordo sale a 631,2 milioni di euro da 617,9 milioni di euro (+3,3%).
Per quanto riguarda l’utile netto, invece, è pari a 201,7 milioni di euro, in contrazione rispetto ai 231,1 milioni del primo semestre 2021 “che è comprensivo di special items per 24,7 milioni, generatisi a seguito del riallineamento fiscale e del riacquisto parziale di alcuni bond”, spiega il gruppo.
Il risultato della gestione finanziaria al 30 giugno 2022 è di 50,9 milioni di euro, in miglioramento di 4,2 milioni. Gli investimenti operativi del gruppo, al lordo dei contributi in conto capitale, ammontano a 287,1 milioni (+16,3%).
L’indebitamento finanziario netto passa dai 3.261,3 milioni a fine 2021 ai 3.682,4 milioni al 30 giugno, “registrando un incremento di circa 421,1 milioni di euro rispetto all’anno precedente, principalmente per la variazione del capitale circolante netto derivante dal maggior valore degli stoccaggi gas già contrattualizzati”. Leggermente in crescita il rapporto debito netto/mol, che si attesta a 2,96x.