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Hera investirà 150 milioni per il teleriscaldamento entro il 2026, 50 milioni dal PNRR

Sono tre i progetti della multiutility bolognese dedicati al teleriscaldamento che consentiranno di ottenere importanti benefici ambientali

Hera investirà 150 milioni per il teleriscaldamento entro il 2026, 50 milioni dal PNRR

Il nuovo piano di sviluppo del teleriscaldamento, potenziato anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), porterà il Gruppo Hera ad investire complessivamente 150 milioni di euro nel periodo 2023-26 che consentirà di accelerare lo sviluppo del servizio per i prossimi anni in tutti i territori serviti e ottenere significativi benefici ambientali.

Lo ha annunciato la multiutility bolognese spiegando che sono tre i progetti del Gruppo Hera dedicati al teleriscaldamento – a Bologna, Ferrara e Forlì – ad essersi aggiudicati un finanziamento nell’ambito del PNRR, missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, per un importo complessivo di quasi 50 milioni di euro.

“I progetti di sviluppo del teleriscaldamento rientrano nella strategia delineata nel nostro piano industriale che prevede numerose iniziative e investimenti per traguardare la neutralità carbonica, abbattere le emissioni, incrementare la resilienza delle infrastrutture e promuovere l’economia circolare”, ha dichiarato Cristian Fabbri, direttore centrale mercato del Gruppo Hera. “Interventi di questo tipo attestano e rafforzano ulteriormente il nostro impegno nella transizione energetica. Un esempio di questo è l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra che ci siamo dati: il 37% in meno entro il 2030 rispetto al 2019, validato secondo i più rigorosi criteri scientifici dal prestigioso network internazionale Science Based Target initiative”, ha concluso Fabbri.

I benefici ambientali del nuovo piano di teleriscaldamento del Gruppo Hera

Rilevanti saranno i benefici ambientali ottenuti da questo nuovo piano di investimenti: circa 68.000 tonnellate di CO2 e 96 tonnellate di NOx in meno lato emissioni, oltre a una riduzione, a regime, del fabbisogno di gas metano pari a circa 34 milioni di metri cubi.

In particolare, i soli tre progetti del Gruppo garantiranno un minor consumo di fonti fossili per 12.500 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e consentiranno di migliorare l’efficienza delle attuali fonti di energia utilizzate per il teleriscaldamento (termovalorizzatori nel caso di Bologna e Forlì, geotermia a Ferrara), nell’ottica dell’economia circolare e a beneficio dell’ambiente, con una riduzione delle emissioni di quasi 29 mila tonnellate annue di anidride carbonica, rispetto all’assetto attuale.

Contribuiranno così in misura significativa anche al raggiungimento dell’obiettivo previsto dal PNRR di ridurre entro il 2026 i consumi energetici di almeno 20 mila tonnellate equivalenti di petrolio (tep) all’anno, grazie al teleriscaldamento.

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