L’industria italiana dell’acqua fa rotta verso un nuovo Rinascimento ha titolato questo giornale qualche giorno fa. Ed ora una delle più grandi company italiane si fa avanti. Hera ha inserito nel piano industriale al 2021, 80 milioni di euro per la rete idrica di Rimini. 15,2 saranno investiti già quest’anno. A seguire 67 milioni per reti, fognature, depurazione e 12,7 milioni assorbiti dall’ambiente.
Nella società di Tomaso Tommasi di Vignano e Stefano Venier non potevano mancare interventi a favore della balneazione, dato che proprio a Rimini è in corso il più ambizioso progetto italiano di tutela delle acque marine. La capitale delle vacanze era giunta al limite e uno sforzo nazionale ha consentito di farla uscire da un preoccupante malaugurato declino ambientale. A conti fatti, più di qualcosa si muove tra i colossi dei servizi a rete integrati.
I milioni di turisti della riviera godranno di un intervento strutturale da oltre 150 milioni di euro, nel quale Hera mette di suo 43 milioni. Il team realizzativo vede in campo anche Comune di Rimini, Romagna Acque e Azienda idrica Provincia di Rimini. Ricadute economiche ed ambientali? 1,5 milioni di euro, dicono tecnici e progettisti, poiché man mano saranno eliminati tutti gli scarichi a mare.
L’ottimismo contagia gli operatori turistici più di tutti, che vorranno lasciare al passato i brutti ricordi di una riviera poco accogliente (?) per il mare. In realtà si lavora già da cinque anni con impianti di depurazione potenziati tecnologicamente, all’avanguardia per il trattamento delle acque. Il sistema concepito è circolare, si collega a lavori sulle spiagge e a cinque nuove isole ecologiche dal costo di circa 4 milioni di euro.
Le buone notizie superano anche i confini riminesi per allungarsi alla vicina Riccione con altri interventi partecipati da Hera per il sistema di depurazione delle acque. La balneabilità delle acque è competenza di soggetti istituzionali, ma i sindaci che hanno accolto il piano industriale della company hanno condiviso le scelte. Difficile immaginare il contrario, quando la Società prevede utili in crescita del 5% annui al 2021 e investimenti in settori così diversificati e strategici.