Hera ha archiviato il primo semestre del 2019 con un fatturato pari a 3,37 miliardi di euro, in salita del 13,6%. Cresce anche l’utile, arrivato a 172,9 milioni di euro (+7,1%), mentre il margine operativo lordo ha raggiunto quota 545,9 milioni (+4,3%).
La posizione finanziaria netta si attesta a 2,68 miliardi, mentre gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale, ammontano a 214,6 milioni di euro, in crescita di 30,8 milioni (+16,8%) rispetto ai 183,8 milioni di giugno 2018.
Hera sottolinea come a questi risultati abbiano contribuito “tutte le aree di business, una crescita soprattutto organica, per lo più nelle attività liberalizzate, e un ulteriore aumento dei clienti energy, che superano i 2,6 milioni”.
“L’ulteriore ampliamento della dotazione impiantistica nel trattamento dei rifiuti e la joint venture con Ascopiave nel settore energy in fase di formalizzazione, ci consentiranno da un lato di implementare i programmi di crescita già nel secondo semestre del 2019 e dall’altro di espanderci in un’area come il Triveneto, strategica per un ulteriore sviluppo delle attività del Gruppo, assicurando già oggi, dopo soli 18 mesi, il 60% della crescita del mol prevista al 2022 dal Piano industriale”, ha sottolineato il presidente esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano.