Hera ha presentato i risultati del primo trimestre del 2024. Da un lato, la multiutility bolognese ha registrato un utile netto in crescita del 9,3%, raggiungendo i 153,3 milioni di euro, insieme a un aumento dell’11,6% dell’utile netto per gli azionisti del gruppo, arrivando a 143,1 milioni di euro. Questi risultati sono stati allineati alle aspettative del Piano strategico. D’altro canto, i ricavi sono scesi in modo significativo del 41,6%, arrivando a 3,286 miliardi di euro, principalmente a causa della diminuzione dei prezzi delle commodity energetiche e delle minori attività di intermediazione.
Nonostante le sfide di mercato, Hera ha evidenziato una parziale compensazione grazie all’aumento dei volumi venduti di energia elettrica, sostenuto da uno sviluppo commerciale rilevante.
In seguito alla divulgazione dei risultati, il titolo ha subito una leggera perdita dello 0,22%, scendendo a 3,56 euro per azione.
I risultati di Hera del primo trimestre 2024
Oltre ai dati finanziari, Hera ha riportato un margine operativo lordo in crescita del 1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 417,1 milioni di euro, insieme a un aumento del 4,2% del risultato operativo netto, arrivando a 245,9 milioni di euro.
Gli investimenti operativi del gruppo, pari a 156,8 milioni di euro, sono stati in linea con l’anno precedente e focalizzati su interventi chiave sugli impianti, reti e infrastrutture. Nell’ambito ambientale, gli investimenti si sono concentrati sulla manutenzione e il potenziamento degli impianti di trattamento rifiuti, mentre nell’energia elettrica sono stati diretti verso la manutenzione e il potenziamento delle reti di distribuzione.
I punti salienti della trimestrale includono una crescita del 19% nella base clienti dell’energia elettrica, un aumento del margine operativo lordo nell’area del ciclo idrico e un impatto positivo nell’area ambientale grazie all’aumento dei volumi trattati e alla riduzione dei costi operativi.
Nonostante un leggero aumento dell’indebitamento finanziario netto del 4,2%, pari a 3,986 milioni di euro, il rapporto debito netto/MOL di 2,66x conferma la solidità finanziaria dell’azienda.
Inoltre, il board ha attribuito l’incarico di vicepresidente (non esecutivo) all’avvocato Tommaso Rotella, nominato consigliere della multiutility bolognese durante l’assemblea dello scorso 30 aprile. L’avvocato Rotella è stato nominato anche vicepresidente del Comitato Esecutivo di Hera spa, Presidente del Comitato Remunerazioni e del Comitato Controllo e Rischi (coincidente con il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate). Il Consiglio di amministrazione ha confermato inoltre la nomina a componente del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate di Enrico Di Stasi.
I commenti
Cristian Fabbri, presidente esecutivo del gruppo Hera, ha sottolineato che i risultati del primo trimestre confermano i target di creazione di valore del Piano industriale. “Le buone performances operative permettono di consuntivare un margine operativo lordo di 417,1 milioni in crescita rispetto ai risultati eccezionali dell’anno scorso – ha proseguito Fabbri –. La progressiva normalizzazione dello scenario energetico ha, inoltre, consentito una crescita dell’utile in doppia cifra e del rendimento del nostro capitale investito che si attesta al 9,5%. Nel settore dell’energia elettrica l’incremento del 19% dei clienti conferma la forza commerciale e le competenze del nostro Gruppo, capace di crescere, fidelizzare la clientela con servizi a valore aggiunto per la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico e conquistare sempre nuove quote di mercato, raggiungendo complessivamente i 3,9 milioni di clienti energy”, ha concluso.
“Gli investimenti operativi, pari a circa 160 milioni di euro, sono stati indirizzati a potenziare e rendere ancora più efficienti le infrastrutture, per garantire qualità e continuità dei servizi e migliorare la resilienza degli asset – ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato del gruppo Hera –. Le attività di ottimizzazione della struttura finanziaria avviate nel 2023 hanno consentito una diminuzione del costo dell’indebitamento a medio-lungo termine, generando un rilevante risparmio degli oneri finanziari rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ne deriva un aumento di circa il 12% dell’utile netto di pertinenza degli azionisti, che sale a oltre 143 milioni di euro. Pienamente confermata anche la solidità finanziaria del Gruppo con il rapporto indebitamento netto/MOL che si attesta a 2,66x, in miglioramento rispetto al valore di un anno fa e sostanzialmente in linea con il dato consuntivato il 31 dicembre 2023”.